ABUSIVISMO DI NECESSITA’ ?

Bruxelles, 13 settembre 2000

Abusivismo di necessità é il termine adottato da
alcuni responsabili dell’attuale governo regionale per
giustificare una serie di provvedimenti che rischiano
di gettare gravi sospetti sulla classe politica
attualmente al governo della Regione e sul patrimoniopaesaggistico architetturale che costituisce il tesorodell’ Isola.


Noi dell’associazione “L’Altra Sicilia”, insieme a
tutti i siciliani che vivono all’estero, che
apparteniamo a quella schiera (numerosa, purtroppo)cui l’inettitudine delle classi dirigenti ha imposto con la partenza, la scelta forzata di abbandonare la
terra in cui siamo nati per andare a cercare quello
che i nostri politicanti non hanno saputo né voluto
offrirci; e a quella schiera di emigrati per forza
quindi che, cresciuti tenendosi dentro quel lieve
fastidio, vero e proprio « male oscuro » che ci dà la
nostalgia di luoghi e di gente, ma soprattutto che ci
fa osservare l’Isola da lontano, con gli occhi
dell’amore e del disincanto, dobbiamo oggi storcere il naso e porci delle domande.

Alla luce quindi del dibattito che si sta sviluppando
in tutta la stampa nazionale circa la necessità di
procedere al condono degli abusivismi edilizi che
hanno fatto scempio dell’Isola, noi de L’Altra Sicilia
proponiamo una procedura che, almeno, possa
semplificare le cose: Invitiamo le autorità regionali
e la magistratura a procedere senza indugio ad una
verifica globale delle migliaia di case abusive.
Se in questa verifica risultasse che queste case sono effettivamente case di prima necessita’ – che pero’ non si costruiscono certo in riva al mare – le autorita’
regionali intervengano pure con il condono.

Se cosi’ non fosse, “L’Altra Sicilia” invita le
autorita’ regionali a denunciare alla magistratura i
proprietari per falsa dichiarazione, facendo entrare
immediatamente in azione le ruspe, sollecitando, nello stesso tempo, la magistratura a prendere provvedimenti per quelle autorita’ locali che nulla hanno fatto, chiudendo gli occhi e lasciando fare.

“L’Altra Sicilia” poi si domanda inquieta il perchè
della recrudescenza degli incendi dolosi che hanno
distrutto migliaia di ettari di macchia mediterranea e
di boschi, specialmente le aree coperte da vincolo
paesaggistico e ambientale e avanza il sospetto che
questi incendiari, che la stampa chiama generalmente mafiosi, altri non siano che i poveri sicari di gruppi di speculatori al di sopra di ogni sospetto, che poi
interverranno col cemento e con l’edilizia selvaggia
nelle aree che il fuoco ha liberato dagli alberi e
dalle foreste.

Ma l’uomo continua imperterrito nella sua opera di
distruzione della natura, natura che non perdona e un
giorno, come l’attualità ci ha drammaticamente
dimostrato a Sarno ieri e a Soverato ancora oggi,
fara’ rivivere all’uomo – purtroppo spesso non a
quelli che l’hanno avvilita, martorizzata, scempiata –
dolori già vissuti.

L’Altra Sicilia –

al servizio della Sicilia e dei Siciliani