Con l’acqua abbiamo ridato il sorriso ai siciliani

Ragusa, 25 Novembre 2004

Totò, il governatore s’intende, autoinvestitosi della massima autorità in fatto d’acqua, si è dato alla pazza gioia (tanto pagano i Siciliani!!) diffondendo spot radiotelevisivi e appiccicando manifesti e poster.

Se la vedetta di Cristoforo Colombo, appena avvistata quella che sarebbe poi divenuta l’America, gridò pazzo di gioia “Terra!! Terra!!”, il nostro, ebbro della medesima felicità, allo sgorgare delle prime molecole, gridò “Acqua!! Acqua!!”.

Per la verità nessuno ci fece caso perché che il suo governo faccia acqua da tutte le parti è cosa risaputa. Ma in un momento di calma politica (per modo di dire) e giudiziaria, trovandosi nella disperata ricerca d’argomenti per infinocchiare i Siciliani alle prossime regionali del 2006, forse avrà pensato di sguazzare nell’importante liquido per attirare su di sé un’attenzione benevola.
D’altronde, quale migliore argomento vista l’arsura che ha patito l’Isola (isola?!).

La Sicilia ha acqua da vendere, e non solo per la sua insularità, ma è (stata?) sempre gestita o male o dalla mafia che, come e meglio dei politici, germoglia meglio quando c’è un forte bisogno della gente. E quale bisogno è più urgente dell’acqua?

Totò, il governatore s’intende, questo lo sa: infatti, come detto, il suo governo fa acqua da ogni dove nel pieno rispetto del programma elettorale.

“Chi ama la vita non spreca l’acqua” recita il manifesto, ed è fin troppo facile farci su dell’ironia dicendo che “Chi ama la Sicilia non spreca denaro inutilmente”, specie per uno come lui che viene da un partito che al governo della Regione c’è stato sempre. Possibile che solo ora si è accorto di questo problema? Roba da non crederci!!

Nella sua Agrigento l’acqua la vedono (spesso ancora ora) solo quando vanno al mare o tra gli scaffali dei supermercati.

Ma c’è un di più che certo avrebbe solleticato magnificamente il suo concittadino più illustre, Luigi Pirandello: l’altro proclama del manifesto con cui si raglia che “Con l’acqua abbiamo ridato il sorriso ai siciliani”. Certo! Vero! Perché ora si possono finalmente lavare i denti e non devono vergognarsi come quando ne erano impediti perché fare gli sciacqui con l’acqua di mare veniva troppa sete (e poi non si poteva bere perché non c’era acqua…) e a farli con la Ciappazzi si producevano una infinità di bollicine perché troppo frizzante.

Comunque sia, il sorriso ai Siciliani comincia davvero a venire: non fosse altro perché tra poco più di un anno Totò, il governatore s’intende, la sua giunta, la sua acqua e il suo sorriso saranno solo un triste ricordo.

Totò, l’Altro, gli avrebbe sicuramente detto: “Ma mi faccia il piacere!!”.

Giovanni Cappello


L’Altra Sicilia – Ragusa