Gasdotti Azienda Siciliana: la DDA di Palermo non ha dubbi ma solo certezze

VICENDA GASDOTTI AZIENDA SICILIANA. LA DDA DI PALERMO NON HA DUBBI MA SOLO CERTEZZE. E’ PROVATO CHE L’AVVOCATO LIVRERI SULLE BRANCATO HA RIFERITO LA VERITA’. VITO CIANCIMINO ERA SOCIO FITTIZIO NELLA GAS ANCHE DELLE BRANCATO. ERGO: I 5 PM. DI PALERMO APPENA ARCHIVIATI DAL GIP DI CATANIA AVREBBERO AVUTO UNA BELLA SVISTA INVESTIGATIVA. di Virginia Di Leo

PALERMO . 20 luglio 2011 . Ma quale calunnie e finale pirandelliano. Ancora la parola fine a questa storia non è stata scritta e L’avvocatessa palermitana Giovanna Livreri sembra vedere affermate le sue verità e ragioni.

A dare ragione al legale sono niente di meno che i pù impegnati pubblici ministeri della Procura di Palermo: Di Matteo e Ingroia con un provvedimento giudiziario datato 26 giugno ultimo scorso. I pubblici ministeri palermitani , pur avendo avuto contezza del decreto di archiviazione del Gip di Catania del 1 giugno ultimo scorso che manda indenni a casa tutti i protagonisti della vicenda della omissione di atti d’indagine in relazione alle indagini sulla Gas – Gasdotti Azienda siciliana – e della sperequazione investigativa tra il gruppo azionario Lapis (ricondotto ai Ciancimino) e il gruppo Brancato ( considerato – per definizione – parte offesa da qualsiasi reato e nei confronti di chiunque) e che viceversa attacca con determinazione la denunciante avvocato Giovanna Livreri, hanno deciso di non allinearsi e uscire dal coro dei benedicenti le Brancato. Bene, per i p.m. di Palermo l’avvocato Livreri ha avuto il coraggio di fare emergere la verità sull’effettivo coinvolgimento delle Brancato nella vicenda degli interessi di Ciancimino nella loro quota e nella GAS.

Per i pm. quanto affermato dal legale è dunque Verissimo!: L’altra socia di Vito Ciancimino nella Gas è infatti la signora Brancato che si gode con le due figlie 60 milioni di euro ricavati dalla Gas di cui Ciancimino Vito era sponsorizzatore, protettore, dominus e deus ex machina.

Vi sembra incredibile ? Vi sembrano millanterie o fanfaronate? La signora Brancato è stata prima notiziata di chiusura delle indagini appena 25 giorni dopo dall’ibrido decreto/ordinanza del Gip di Catania ( vedi ns. articolo a pag.46 – I Vespri – n° 29 anno VI – del 23 luglio 2011 ) e da pochi giorni formalmente richiesta di rinvio a giudizio proprio in ragione dei suoi rapporti occulti con Vito Ciancimino prima e l’erede Massimo Ciancimino dopo la morte dell’ex sindaco di Palermo. La liquidazione della quota da parte delle Brancato all’erede Massimuccio è di appena 4.700 milioni di euro ( 9 miliardi delle vecchie lire; che volete che siano: due soldi!) Non lo avete letto da nessuna parte? certo! E chi volete che scriva della presa d’atto che un intero pool investigativo di 5 magistrati ( tra cui due procuratori capi , un procuratore aggiunto , due sostituti della dda di Palermo ) hanno preso una cantonata investigativa? Qualcuno potrebbe dire : Ma si sa che i giornali , per di piu’, scrivono solo quello che compiace i potenti. Ma non è il caso di tutti . Rispondiamo noi. Ebbene il provvedimento giudiziario nei confronti della Brancato è chiaro e porta due firme autorevolissime della magistratura Palermitana : il procuratore aggiunto Dr. ingroia e il sostituto procuratore DDa Di Matteo !.

Dunque i magistrati “di Berlino” hanno affermato che anche le eredi Brancato sono state identificate in rapporti di cointeressenza societaria nella GAS con i Ciancimino al pari dei Lapis. Dopo la strombazzata archiviazione a Catania del gruppo Brancato & C. ( dove per C si intendono anche i 5 magistrati palermitani vecchi inquirenti del pool investigativo della Gas e il magistrato parente delle Brancato) nessuno si aspettava che …forse … a Palermo il nuovo pool investigativo ( Di Matteo , Ingroia e Guido) non si sarebbero adeguato. Gli interessati si erano precipitati a depositare e fare presente ai PM palermitani che, avendo Catania archiviato, anche Palermo non poteva fare diversamente attendevano fiduciosi salvifiche archiviazioni. Ma c’è stata la svolta. la Giustizia alla fine sembra quindi giungere in porto. L’importante è non morire prima. La verità è come sempre rivoluzionaria. Al dunque le indagini dei pm palermitani provano come le Brancato non erano e non sono state meno colluse con la mafia di quanto si voglia credere dei Lapis.

Questo equilibrio di posizioni garantisce tutti sulla correttezza ed imparzialità degli investigatori sulla vicenda della GAS. D’altronde Massimuccio l’aveva detto e ripetuto sin dal 2007 fino alla nausea che le tre eredi Brancato non erano estranee agli interessi di suo padre nella Gas, aveva provato che il 13 gennaio 2004 , all’atto della vendita delle quote della Gas alla spagnola Gas Natural , lui aveva prenotato l’aereo e l’albergo per tutti i gruppi societari Lapis e Brancato e lui era presente a Milano per la vendita delle quote. Il poverino l’aveva pure provato documentalmente.

L’aveva ripetuto e provato strenuamente anche l’avvocato Livreri ex avvocato della GAS e dei due gruppi fino a farsi denunciare strumentalmente dalla Brancato ( con l’intento di tapparle la bocca e toglierle prestigio e autorevolezza) e maltrattare giudiziariamente dal Gip di Catania che la vuole indagata per calunnia nei confronti dei magistrati palermitani che prima di Ingroia e di Matteo si occuparono della GAS . L’avvocato al dunque è stata attaccata violentemente da tutti gli interessati Brancato e loro avvocati in testa ma ha alla fine avuto, probatoriamente parlando, ragione . Le importanti e potenti relazioni delle signore Brancato con i poteri istituzionali le avevano protette fino ad ora. Ora sembrerebbe che il protettorato sia finito e finalmente puo’ farsi giustizia.

Leggeremo con attenzione e interesse la verità che sembra cominciarsi a venire alla luce. D’altronde il delitto non paga. Almeno cosi’ vogliamo pensare che debba essere.