La rivolta dei Camionisti siciliani

Bruxelles, 3 ottobre 2000

Da siciliano che produce e lavora in Sicilia non posso non essere solidale con i camionisti che protestano per il caro gasolio.


Se la CEE ha come obiettivo un mercato comunitario veramente trasparente deve fare pressioni affinché i governi diano alle periferie d’Europa l’opportunità di trasferire fisicamente le merci a condizioni paritarie.

Se i prodotti della Sicilia devono percorrere 2000 chilometri su un camion per arrivare al centro dell’Europa è giusto che il gasolio per autotrazione non debba essere sovraccaricato da tasse, salvo che non si voglia mantenere la Sicilia come una regione che produce emigrati, dove si piazzano i beni altrove considerati obsoleti e dove si raffina il petrolio a scapito dell’ambiente.

Mi meraviglia il silenzio di tutti i siciliani che non hanno espresso alcuna solidarietà ai camionisti che stanno scioperando. E’ un’opportunità unica per la ripresa economica della Sicilia. Ottenere una detassazione del gasolio significherebbe avere pari opportunità di competere con i produttori della Francia, Germania, del Piemonte e della
Lombardia. I nostri prodotti, sia agricoli che industriali, costerebbero in Germania o in Francia mediamente il 20 percento in meno.

Siciliani svegliamoci con i claxon dei camion.

Antonio Reale