L’informazione sospetta

Ci battiamo da tempo sull’importanza di un’informazione che sia il più possibile neutrale e che non approfitti della propria autorità e della sua posizione privilegiata per imporre una versione che spesso non appare oggettiva, in linea con gli avvenimenti ed il sentire della gente ma peggio pare essere a bella posta fuorviante e di parte.

Non è un segreto il fatto che Corriere della Sera, Giornale, Stampa e i maggiori quotidiani del paese, ma anche, in piccolo, i fogli regionali, siano sempre finanziati da qualcuno e perciò impegnati  ad imporre un pensiero livellato verso gli auspici dei loro maggiori sponsor, siano confindustria, sindacati, banche, gruppi industriali o di pressione, persino sotto l’aspetto  delle offerte pubblicitarie.
Stupisce pero’ che dicano tutti la stessa cosa nello stesso momento, come se all’origine di ogni numero esistesse  un grande comitato di redazione concorde tanto che, se facessimo astrazione dall’impaginatura distintiva di ciascun giornale, pare che tutti siano tarati sulla stessa linea senza alcuna differenza negli articoli riportati. Non è una colpa certamente essere fautori di un’idea e per questa idea proporre pubblicamente le proprie ragioni, disturba il fatto che questo avvenga dall’alto della propria supremazia e che si approfitti della posizione dominante per trasformare quell’idea in verità assoluta.
L’attualità vive oggi il dramma del popolo greco e il braccio di ferro che si è originato tra quei Paesi, certo in affanno politico ed economico, e questa Unione Europea che ha dimenticato i popoli a favore di operazioni finanziarie e di supremazie burocratiche.  Riteniamo che l’informazione puntuale e precisa sarebbe dovuta rimanere sui fatti specifici, cosa rimasta solo nei titoli e nei pezzi delle prime pagine, ci è sembrato invece sbagliato aver fatto filtrare in pagine riservate all’approfondimento una sospetta pubblicità di quello che era ritenuto politicamente corretto..
Così, da leggersi come elzeviro ruffiano e celebrativo di questa Unione, tanto più sospetto in quanto pubblicato  in avvicinamento alla simbolica data del referendum greco – risolto nella Beresina di UE. Bce e FMI –  un pezzo sul corsera, infatti, a firma di un ex ministro, di un  governo tecnico, tristemente balzato agli onori delle cronache per l’inettitudine e la partigianeria filo europea a danno degli interessi nazionali, non finisce più di stupirci e di suscitare la nostra protesta.
Forse questo signore , ex ministro per i rapporti con l’UE, riteneva di dover rientrare nel dibattito europeo tessendo fuori luogo le lodi di un esecutivo mai come oggi delegittimato e senza alcuna rilevanza con un articolo partigiano che  incensava addirittura anche Jean Claude Junker -l’attuale  presidente della Commissione europea “sbiancato” a Bruxelles dal Lussemburgo dopo decenni di egemonia politica nazionale, ma soprattutto una serie di silenziate inchieste giudiziarie – ma come si può presentare, in questo periodo di rifiuto, con enfasi ed euforia un futuro ed auspicato programma della commissione esecutiva europea,  in perenne deficit di democrazia, elencando entusiasticamente il nuovo calendario di una nuova integrazione europea che esiste solo nei cervelli di tecnocrati lontani dal popolo, annunziando, come avviene ormai di continuo, i giorni della svolta ed ancora auspicando presunte (e non augurabili, per carità) unioni economiche, unioni finanziarie  e unioni di bilancio, queste ultime effettivi assassinii delle sovranità di cui tanto hanno bisogno invece  gli stati nazione in periodo di mera crisi per rispettare le aspettative  dei loro popoli nel comparto dell’occupazione e della macchina concatenata di produzioni, consumi e possibile sviluppo sociale?
Non ci meravigliamo certo del Corsera, – giornale della massoneria bianca -, né ci meravigliamo dell’estensore di quell’articolo –  che abbiamo conosciuto e sappiamo calcare da tempo la grigie sale delle istituzioni comunitarie europee (il signore era stato capo gabinetto dell’on  Bonino – lei sempre commissaria, ministra, deputata… per nascita e senza voti- all’epoca dello scandalo Echo, la malversazioni dei fondi per la cooperazione che era stata affidata proprio alla sua capa e che aveva portato alle dimissioni, un primato per l’Europa da cui non hanno mai cacciato nessuno, della Commissione Santer-  ma oggi ci sembra evidente che anche a Bruxelles la casta pare essersi stratificata se questo signore era stato poi promosso vice segretario della commissione, poi ministro degli affari comunitari ( i loro…).  Ci meraviglia il fatto che venga fornita, in periodo particolarmente sensibile,  un’informazione fuorviante perché cerca di indirizzare a senso unico le opinioni della gente.
Fortunatamente la risposta a questa arroganza l’ha data, sfacciatamente e senza  ritegno alcuno del “politically correct”, proprio  il risultato del referendum greco della scorsa settimana
Eugenio Preta