Indipendentismo in Sicilia oggi

La Sicilia oggi ha un unico grande movimento indipendentista: SICILIANI LIBERI.
Questa è una novità con la quale chiunque faccia politica oggi in Sicilia deve fare i conti.
Siciliani Liberi è già al centro di una fitta rete di movimenti e associazioni culturali, a noi amiche e vicine, che si richiamano ai valori della libertà e dell’indipendenza Siciliana.

A partire dall’Associazione Nuovi Vespri, dell’amico Franco Busalacchi, da poco costituita, ma potremmo citare anche L’Altra Sicilia, associazione e movimento tra i Siciliani della Diaspora, con la quale ho personalmente condiviso molte battaglie e con la quale da tempo, anche senza bisogno di sentirci quotidianamente, portiamo avanti all’unisono le stesse iniziative. Potremmo citare l’amico Mario Di Mauro, di Terra e Liberazione, che ha una concezione della politica (anche internazionale) e delle istituzioni talvolta diversa dalla nostra, più convenzionale e “liberale” (dal suo punto di vista almeno), ma che nelle cose più importanti e discriminanti troviamo sempre al nostro fianco. Possiamo citare i Gattopardi di Sicilia, dell’amico Vincenzo Allegra, con il quale si è stabilito un fraterno rapporto di collaborazione. E potremmo continuare.

Con loro non abbiamo bisogno di contratti, di patti federativi, di unioni di sigle. Siamo “uniti nella fede politica”, e questo ci basta. Per il resto le “unioni” le cerchiamo con i Siciliani, non con i Sicilianisti, lo abbiamo già detto e lo ripetiamo ogni giorno.
A questo mondo, strettamente indipendentista, si aggiunge una fitta rete di contatti con il mondo delle liste civiche lontane da ogni partito italiano. Avremo, per la prossima primavera, liste civiche a noi vicine ai quattro angoli della Sicilia. Stiamo dialogando con i Comitati Civici di Palermo, con “Decidiamolo Insieme”, nell’auspicio di costituire il Quarto Polo già alle prossime amministrative di Palermo, e forse sto dimenticando qualcuno e me ne scuso. Già nelle prossime settimane a Scicli, l’amico Carmelo Vanasia, con la sua lista civica, sarà il primo banco di prova per contare la consistenza di un’offerta finalmente diversa per i Siciliani.
Già, il Quarto Polo, distinto dalle tre botteghe “italiane” nelle quali si vuole incapsulare il voto della nostra Terra. Ecco la speranza dei Siciliani. L’unica.
Già il cantiere si è aperto, e Siciliani Liberi di questo cantiere è uno dei motori principali. Quello che ormai raccoglie in pratica tutto l’indipendentismo.

Per questo non abbiamo bisogno di fiancheggiare nessuno. La stagione dell’MPA, che voleva portare lo “scalpo” degli indipendentisti alla corte del “centro-destra nazionale”, grazie a Dio è chiusa per sempre.
Certo, ne rimangono gli avanzi, orfani di quella stagione. Che annaspano, che cercano di rifarsi una verginità, che cercano di costruire botteghe poco credibili che si richiamino ai nostri stessi slogan, ai nostri stessi valori. Ma non ce ne curiamo. Faranno un po’ di confusione, pazienza. I cittadini impareranno presto a distinguere l’originale dalle imitazioni.

Abbiamo le registrazioni video di trasmissioni in TV in cui i loro leader candidamente si collocano accanto a Forza Italia. C’è comunque la loro storia che parla. Si tratta di riciclati, di cambiacasacca, di opportunisti della politica, che farebbero bene ad andare finalmente in pensione o a dare il loro contributo alla causa come semplici professionisti.
“Siciliani Liberi” è nato proprio questo. E’ nato quando si è consumata l’impossibilità di qualunque compromesso con questo “sicilianismo opaco e interessato”. E’ la rottura definitiva con questi soggetti si è rivelata, peraltro, il miglior fertilizzante per la nostra crescita.

Grazie a questo siamo decollati nel territorio, abbiamo finalmente acquisito slancio e credibilità. Perché mai dovremmo suicidarci ora tornando indietro sui nostri passi? Per stare “tutti insieme”? Ma insieme con chi? Con “Gianfranco” e “Totò”? No, grazie.

A questo punto tanto varrebbe accettare l’appello “leghista” di Pagano ad allearci con Salvini. Simpatico e persona onesta, Alessandro Pagano, ma uomo del passato, e anche lui latore di una proposta irricevibile. Ma più sincero, se non altro.
Con i partiti italiani, con i riciclati, con chi finge di essere autonomo da quegli schieramenti, no, mai. Ce lo chiedono i nostri elettori, attivisti e simpatizzanti. Ci abbandonerebbero all’istante se facessimo diversamente. 
Con tutto il resto che in Sicilia si muove autonomamente dalle cinghie di trasmissione della dominazione italiana, sì, sempre, mille volte, almeno provandoci finché possibile.

Per inciso, prendo, prendiamo, atto che gli ultimi avanzi di quello che fu l’indipendentismo di testimonianza del XX secolo ha deciso di costituirsi alla corte di Berlusconi e dei suoi alleati. E va bene così. Si fa chiarezza in fondo. E’ la definitiva ammissione che il loro (assai modesto) ruolo e quindi la loro funzione storica si è ormai del tutto esaurita e sono quindi scomparsi dalla scena politica, se mai vi erano entrati.

Massimo Costa