La vera risposta che i Siciliani devono dare alla ”mmonnezza” campana

Palermo, 20 ottobre 2006

Il Governo Prodi supera ogni giorno se stesso nel disprezzo per la
Sicilia e per i suoi interessi.

Il colmo è quello di risolvere l’emergenza campana dei rifiuti facendo
dell’Isola dove “fiorisce la zagara” (Goethe) la “pattumiera d’Italia”.


Non è il caso di perdere tempo a spiegare quanto sia inqualificabile
questa scelta; solo una nota: i Campani protestano per le strade perché
non vogliono le discariche e quindi i loro rifiuti si smaltiscono in
Sicilia?

Ma passiamo alla fase propositiva.

Molti esponenti politici oggi “protestano”, alcuni di più, alcuni di
meno…
Alcuni “fanno pressioni” sul Governo, di cui pure fanno parte,…
Ma perché protestare? C’è bisogno di scendere in piazza per spiegare
che non vogliamo essere una pattumiera ma un giardino, che – nell’Italia
dei federalismi – ognuno si tenga, almeno, “‘u so fumeri”…

La vera risposta, la più semplice, è ancora una volta nello Statuto,
Sacra Carta dei Siciliani che tutti si affrettano a riformare e che
invece, intanto, bisognerebbe studiare, anche nelle scuole di base, e poi
applicare, una volta tanto.


Abbiamo la risposta, abbiamo gli strumenti e li cerchiamo altrove!


Non ci credete? Vediamo un po’…

* L’art.14 punto n) -attribuisce alla Sicilia competenza ESCLUSIVA in
materia di “tutela del paesaggio” [dizione legislativa antica che
corrisponde alla moderna “gestione del territorio”];

* l’art. 17 punto b) attribuisce competenza concorrente (ma in Sicilia questa è QUASI ESCLUSIVA,
essendo limitata solo dai principi e gli interessi generali della
legislazione dello stato centrale) sulla “igiene pubblica”; ma, soprattutto, su
entrambe le materie (e su TUTTE).

l’art. 20 dà le funzioni esecutive
alla Regione, anche su quelle regolate da legge dello stato (es. polizia)
per le quali la Regione deve sì attenersi alle disposizioni generali
del Governo centrale, ma che attua in piena autonomia operativa.


In breve, dunque, la materia della raccolta e dello smaltimento dei
rifiuti solidi urbani, come QUALUNQUE altra materia amministrativa, è
tolta al Governo della Repubblica ed affidata a quello della Regione per
tutto ciò che concerne il territorio regionale siciliano.


In pratica i poteri di Bertolaso si fermano ai traghetti di Villa S.
Giovanni.
Ci basta?

Si può scendere in piazza, ma non per protestare contro l’immondizia
che non vogliamo, ma contro l’ennesimo calpestamento della Nostra
Autonomia.

Basterebbe che il Presidente della Regione ordinasse alle autorità
portuali ed aeroportuali siciliane di negare l’attracco o l’atterraggio ai
carichi di rifiuti, valendosi del solo Statuto.

Basterebbe che i suoi
alleati “autonomisti” chiedessero l’applicazione dello Statuto.

Le fonti giornalistiche sul punto sono contrastanti: ieri parlavano di
accordo istituzionale tra il nostro (ahinoi!) Totò e la Protezione
civile “nazionale” (evidentemente di un’altra nazione), oggi dicono che lo
stesso Totò bloccherebbe gli sbarchi… Tre sono le cose: o è complice
di questo gratuito inquinamento dell’Isola e allora agli “autonomisti”
non resta che minacciare l’uscita dal Governo se non fa marcia
indietro, o ha cambiato idea e allora ce ne rallegriamo e lo invitiamo a fare
pieno uso dei suoi poteri per restituire al mittente i rifiuti, oppure
“non ne sa niente” o non si ritiene competente il che sarebbe anche
peggio (ma questa ipotesi la scartiamo per principio).

Abbiamo pure sentito dire da qualcuno che accogliere l’immondizia
altrui è un segno di “unità del Paese”, che questo sforzo ci sarebbe stato
chiesto niente meno che dal Capo dello Stato…


Bella unità quella che
ci viene riservata… Bella casa comune… agli altri la dispensa e a
noi sempre il gabinetto. Non sappiamo se questo invito del Capo dello
Stato sia vero o solo molto indiretto…

In ogni caso Roma e il Quirinale
potrebbero dare l’esempio prendendosi un po’ dei rifiuti dei loro
vicini di casa.

Per inciso: vedete come lo Statuto del 1946 sia potente nel difendere i
nostri interessi? Non sarebbe bene che i “legislatori siciliani” ci
pensassero assai bene prima di toccare uno strumento così potente anche se
non sfruttato?

Ufficio Stampa

L’Altra Sicilia-Antudo


Movimento politico dei Siciliani “al di qua eal di là del Faro”