Sasà Salvaggio aderisce al Comitato Promotore “Lingua, Cultura e Media Siciliani

L’Altra Sicilia, associazione al servizio della Sicilia e dei Siciliani, che da qualche mese ha intrapreso una campagna in difesa della lingua e della cultura siciliane con la sua proposta di legge di iniziativa popolare “Lingua, Cultura e Media Siciliani”, ha invitato diverse personalità del mondo dello spettacolo e della cultura ad associarsi a questa battaglia.

Il primo nel mondo dello spettacolo a rispondere a questo nostro appello è stato Sasà Salvaggio, noto showman siciliano; forse proprio perché, contrariamente a tutti gli altri, è a contatto da diverso tempo con le nostre comunità siciliane all’estero, dove i suoi spettacoli “Siciliani brava gente” 1 e 2 hanno riscosso un enorme successo.


Abbiamo rivolto 3 domande al Siciliano Sasà Sarvaggiu:

Sasà, quali sono le motivazioni di questa tua adesione?

Nelle scuole si studia il latino, il greco, l’inglese, non vedo perché non si dovrebbe studiare il siciliano che è la nostra lingua. Una lingua, tra l’altro, che rimane pressoché intatta da quasi mille anni: qualsiasi siciliano di oggi, infatti, non trova alcuna difficoltà nel comprendere gli scritti in siciliano di qualsiasi epoca, anche i più antichi.
Una lingua che va insegnata e tramandata ai nostri figli: lo dico sempre nei miei spettacoli di non vergognarsi a parlare siciliano. Quei genitori che proibiscono ai propri figli di esprimersi in siciliano ignorano la ricchezza culturale di questa lingua; in Sicilia ogni cosa che si fa è cultura, persino il parlare: il lessico della nostra lingua ingloba prestiti dalle più svariate lingue, a testimonianza della nostra ricca storia.


Sasà Salvaggio è diventato famosissimo anche presso le nostre comunità all’estero; come mai?


Mi son trovato spesso a frequentare tali comunità, proponendo vari spettacoli e diffondendo i dvd dello spettacolo “Siciliani brava gente”. E’ sempre emozionante incontrare i nostri conterranei, constatare quanto sono legati alla loro madre terra: pur vivendo fuori dalla Sicilia sono molto più siciliani di noi!. Si è creato un rapporto speciale, molti mi hanno scritto delle e-mail raccontandomi le loro storie di emigrazione, alcune bellissime, davvero particolari e molto toccanti.
Le ho raccolte in un libro che si chiama come lo spettacolo – “Siciliani Brava Gente” – che ho pubblicato ed è oggi in vendita nelle migliori librerie siciliane e nelle più importanti città italiane. E’ bello perché è fatto dai siciliani; io, nel mio piccolo, ho fatto un po’ come faceva Pitrè, sempre attento ad ascoltare la gente per cogliere dalla loro viva voce e riferire le tradizioni di Sicilia.
E’ un lavoro che mi ha inorgoglito anche perché ho lasciato una traccia mia in tutto il mondo, al di là dell’essere un uomo di spettacolo.


Nei tuoi prossimi impegni artistici continuerai a soffermarti sulle tradizioni e sulla cultura di Sicilia?


Adesso sto lavorando a un nuovo progetto che si chiama “Racconti di Sicilia”; girerò la Sicilia con una motolapa, di quelle decorate come i carretti siciliani. Racconterò degli aneddoti siciliani, storie di Pirandello, di Sciascia, rivisitate in chiave comica.
Ce ne sarà una sulle corna, sì, un monologo proprio sulle corna! Tutte storie condite da musica “sicula” e da gastronomia siciliana, non solo quella tradizionale stile pasta chî sardi ma anche una più moderna, a testimonianza che la nostra cultura, in questo caso culinaria, è viva e si rinnova.
Del resto, anche nell’attuale spettacolo “Sasao Meravigliao” parlo delle tradizioni e della cultura siciliane; metto in evidenza tanto i pregi quanto i difetti del nostro popolo, senza cadere nell’autoesaltazione ma nemmeno nell’autodenigrazione. Un luogo comune dice che tra i nostri difetti c’è quello di non voler lavorare tanto; e forse è anche vero! Però, come dico nello spettacolo, il problema non è che non vogliamo lavorare, è che abbiamo un ritmo diverso, dovuto al clima. Su internet ho scoperto che esiste uno studio scientifico di una università americana che dimostra che lavorare sopra i 30° è dannoso per la salute e può apportare stress! Quindi è normale che alle nostre latitudini si lavori di meno. E siccome nel futuro le temperature sul pianeta andranno ad aumentare… va a finiri chi ‘un travagghia chiù nuddu!
Sì, noi siciliani abbiamo tantissimi pregi e tantissimi difetti ma andiamo migliorando, però “con calma”; infatti l’imperativo siciliano è la Calma! Tutto quello che c’è da fare, alla fine si fa, però, per favore, con Calma!!

Un ultimo tuo appello…

W la Sicilia e, mi raccomando, andate a firmare per questo progetto di legge!!

L’ALTRA SICILIA – Antudo

Sasà con Francesco Paolo Catania, presidente L’Altra Sicilia
(spettacolo a Bruxelles Siciliani Brava gente 2).