La vera storia delle navi fantasma per dissetare la Sicilia

Roma, 28.06.2002

Qualche sera fa il TG5 di prima serata dava notizia di navi con dissalatori a bordo che dovevano arrivare in Sicilia per far fronte alla crisi idrica che imperversa sull’isola ormai da parecchio tempo. Il giorno successivo lo stesso telegiornale ritornó sull’argomento con un’intervista al “Governatore di Sicilia” e i riscontri successivi comparsi sulla stampa ci hanno ampiamente illustrato i contenuti “dell’affaire”.


Incuriosito, oltrechè estremamente interessato come siciliano, ho voluto approfondire l’argomento e fortunatamente mi sono ricordato di una lettera pubblicata durante la campagna elettorale eoliana del novembre 2001, sul sito internet dell’Associazione “L’altra Sicilia” (www.laltrasicilia.org).

Nella “lettera aperta ad un giornalista eoliano” a firma di Pietro P. Quinzi, si proponeva tra l’altro di “mettere in atto lo studio di una nave con funzione di rifornimento di acqua dissalata direttamente da impianti posti a bordo per superare la dipendenza dalle bettoline” per l’approvvigionamento idrico delle Isole Eolie.

In realtà la proposta “elettorale” fu più frutto della fervida fantasia dell’autore che non una soluzione tecnica realistica.

Ascoltando la notizia al telegiornale di Mentana, ho avuto il sospetto che, prendendo le mosse proprio da questa proposta, l’argomento siciliano si sia gonfiato al punto tale da divenire “promessa del governo”, grande attesa del popolo siciliano, delusione per la irrealizzabilità del progetto.
Tutto poteva immaginare il coordinatore de L’Altra Sicilia per le isole minori ma non certo di avere indirettamente sollecitato la fantasia accaldata del Governatore che credeva di risolvere il problema con navi attrezzate inesistenti.

Auspico che alla mia gente tocchi miglior sorte e che Giove Pluvio, mosso a pietà, risolva “sta camurria” che dura da 50 anni.

Ivan Bertuccio


L”Altra Sicilia- Roma