Per Trump in Gran Bretagna un’accoglienza imperiale sullo sfondo di investimenti promettenti
Donald Trump conclude una storica visita di Stato nel Regno Unito, accolto in pompa magna dalla Corona e dalle élite, mentre affronta senza mezzi termini il sindaco di Londra e prodiga a Keir Starmer consigli muscolosi contro l’immigrazione clandestina.
Nel cuore del castello di Windsor, il presidente americano e sua moglie Melania sono stati onorati con un sontuoso banchetto di Stato organizzato dal re Carlo III.
L’evento, caratterizzato da una raffica di 41 colpi di cannone e da una processione in carrozza, ha riunito figure come il Primo Ministro Keir Starmer, il Segretario di Stato americano Marco Rubio o i capi di Nvidia e OpenAI. “Il legame di parentela e identità tra l’America e il Regno Unito è inestimabile ed eterno. È insostituibile e indistruttibile”, ha tuonato il presidente, evocando le sue radici scozzesi.
Questa visita, senza precedenti nella sua intensità per un presidente in carica, mette in luce la resilienza della “special relationship” nonostante le divergenze ideologiche. “Il Regno Unito è stato il vostro primo partner commerciale, signor Presidente, portando posti di lavoro e crescita a entrambi i paesi. Possiamo andare oltre in questa nuova era di partnership”, ha dichiarato il re, sottolineando lo stato di salute di un’alleanza forgiata nel sangue e nella storia.
Se Starmer non è riuscito a far saltare le sanzioni tariffarie di Trump, i due paesi hanno anche potuto fare affari. In totale, 173 miliardi di sterline (204 miliardi di euro) di investimenti sono stati promessi da giganti della tecnologia americani come Microsoft, Nvidia o Blackstone, comprese partnership in AI, energia quantistica e nucleare – settori del futuro. Lungi dal soffrire di un qualsiasi isolamento dovuto alla Brexit, il Regno Unito riesce a sopravvivere bene e a rafforzare la sua diplomazia
Oltre agli investimenti e all’accoglienza in pompa magna, le occasioni non sono mancate, a Trump, di riaffermare la sua linea politica.
L’assenza del sindaco di Londra, Sadiq Khan, ne è un esempio. A bordo dell’Air Force One, di ritorno negli Stati Uniti, Trump ha precisato il motivo della sua non presenza: “Ho chiesto che non ci fosse. Voleva esserci, a quanto mi è stato detto, ma io non volevo. Il miliardario ha in particolare criticato l’uomo di sinistra come “uno dei peggiori sindaci del mondo”, accusato di aver lasciato che la criminalità “esplodesse a Londra” a causa di un’immigrazione lassista.
Sull’immigrazione, il presidente repubblicano non ha usato mezzi termini, durante un incontro a Chequers, residenza di campagna di Starmer. Di fronte alle traversate clandestine della Manica, il presidente americano ha esortato il primo ministro ad agire senza indugi.
Trump, orgoglioso delle sue massicce espulsioni oltreoceano, afferma che l’immigrazione irregolare “distrugge i paesi dall’interno”. Starmer, che ha appena siglato un patto con la Francia, promette di “intensificare” le espulsioni, salutando l’accordo come un “importante progresso”.
Eugenio Preta