Villa della Madonna ed Abbeveratoio

Abbeveratoio ©-. La città di Trapani è avara sia di zone verdi che di fontane. Un bell’esempio di zona verde è la villa Comunale “Margherita” che si trova nel centro storico, un’altra villa più piccola, ma molto graziosa è la “Villa della Basilica della Madonna Annzunziata” di Trapani, che si trova alla periferia della città tra la Basica stessa e il “Museo Pepoli”.
È un polmone di verde nella “zona nuova” della città; è circondata da un recinto di ferro battuto e all’ingresso si trova una vasca di forma circolare in marmo, in mezzo della quale si trova un’altra piccola alzata dove esce l’acqua a cascatella, tra i viali trovano posto diversi mezzi busti e da qualche decennio si trova anche la statua di “Padre Pio da Pietralcina”.
La villa è meta di diversi turisti che nell’occasione di visitare sia la Basilica che il Museo si rinfrescano sotto i verdi rami degli alberi secolari.
Un’altra fontana, non certo equiparabile alla “Fontana del Tritone” è l’Abbeveratoio della Madonna”. Essa, è composta da un parallelepipedo, fatto in tufi di Malta. Nel complesso centrale si trovano tre archi, alla base dei quali si trova un discreto abbeveratoio suddiviso in tre vasche, ai lati della parte centrale si trovano altre due vasche. La storia ci racconta che nel 1618 circa, dei giurati trapanesi mossi da disinteressata compassione verso i pellegrini, che soffrivano nel non trovare acqua per rinfrescarsi, assicurarono ai “Carmelitani” dell’Annunziata l’uso gratuito dell’acqua che proveniva dalla sorgente ericina di Dafali e che i Carmelitani, a loro spese, dovevano costruire l’abbeveratoio.
Nel 1652, gli stessi “giurati trapanesi” non osservarono più la promessa fatta ai carmelitani; per cui, essi, formularono una petizione al vicerè , il quale intimò ai “giurati trapanesi” di attenersi a quello che avevano stipulato nel 1618.
Probabilmente, l’abbeveratoio non è quello originario, ma sarò stato costruito dalla famiglia Sieri Pepoli ponendo il proprio stemma nei capitelli che avvolgono i tipici archi. Da allora ha subito molti ritocchi, oggi è solo uno dei tanti monumenti che ci sono in città, che colpisce per la fattura con cui è stato edificato, per i capitelli e per la peculiare scacchiera con cui sono adornati gli archi.