I consumatori e la crisi dei mutui: e se nessuno pagasse più?

Milano, 1 feb. – “Mercati sull’orlo di una crisi di nervi”. Se fossimo nel settore cinematografico potrebbe essere il titolo del film di questi giorni.
Come sempre succede quando l’incertezza regna sovrana, i mercati non hanno una direzione certa al rialzo o al ribasso ma si muovono a zig-zag sulla scorta di notizie, rumors, paure e speranze.


Il cataclisma sui titoli derivati ha scatenato questo clima di incertezza, ma è stato solo l’innesco ad una situazione che era già esplosiva da tempo.

La crisi sui subprime ha messo in discussione uno stile di vita, quello occidentale, improntato su un consumismo sfrenato e – quel che è peggio – sostenuto senza averne le possibilità. Come?
Attraverso l’indebitamento.

Milioni di consumatori ora beneficiano di tutte le più recenti diavolerie elettroniche, dalla TV al plasma al satellitare, dal frigorifero robotizzato al supertelefonino-palmare, hanno l’ultima automobile appena uscita di fabbrica (possibilmente SUV o comunque superaccessoriata), hanno fatto meravigliose crociere e soggiorni in posti da favola.
In una parola, hanno beneficiato di questa società basata sui consumi. Bene!

E ora?

Immaginiamo un consumatore-tipo che si è riempito la casa di tutto quello che si poteva acquistare, che si è goduto le vacanze negli ultimi due anni con un “vantaggiosissimo” prestito fatto dall’agenzia viaggi e che ha un mutuo in corso per l’acquisto della casa.

Ora è lì a guardare il suo conto corrente scendere, inesorabilmente affossato dall’addebito delle rate per comprare tutto quel ben di dio e per aver fatto una vita da nababbo senza averne i soldi.
In più, i tassi del mutuo fatto credendo di poter vivere in una casa propria stanno salendo mese dopo mese e la rata è quasi raddoppiata negli ultimi tre anni.

A questo punto al nostro “povero” consumatore, disperato ed affranto sotto questa montagna di debiti, viene uno strano luccichìo negli occhi ed un pensiero si affaccia nella sua mente: “E se non pagassi niente, che mi succede?”.

In fondo gli possono pignorare la televisione (“vabbè, ne prendiamo una usata…”), l’auto (“fa niente, questa sarà anche nuova ma consuma talmente tanto… “), il computer (“meglio, tanto era già ora di cambiarlo…”); certo non gli possono pignorare i ricordi delle vacanze, quelle sono state godute alla grande.

E la casa? “Chissene… la casa l’ho presa senza metterci una lira, il mutuo me l’hanno fatto al 120% del valore della casa, quindi… non mi interessa se la perdo”.

A questo punto, quel pensiero giunto improvviso ed inaspettato inizia a fissarsi nella mente del “nostro” consumatore-tipo e diventa il convincimento sul comportamento da tenere d’ora in avanti: “niente più soldi a nessuno e vaffa… al mondo intero”.

Un sorriso diabolico si disegna sul volto del nostro consumatore, che comincia a rilassarsi all’idea che d’ora in avanti non dovrà più faticare per arrivare a fine mese, anzi comincerà pure a risparmiare qualcosa..

Ok, dovrà vivere in una casa in affitto, ma tanto i prezzi stanno scendendo quindi…

Vien da domandarsi: e se tutti i consumatori (o gran parte di essi) facessero così, che succede a questo Sistema economico basato sui debiti?

Forse i Mercati stanno scontando anche questo timore…

Massimo Benvenuti
massimo.benvenuti@voceditalia.it