Raffaele Lombardo, i siciliani all’estero e la lingua siciliana

Riceviamo e pubblichiamo, la mail pervenutaci da un nostro lettore.
La nostra idea sull’argomento l’abbiamo espressa in questo articolo link.

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Cari frati e cunisulani,

Vi voglio esprimere la mia più viva gratitudine per cosa fa la vostra associazione. Aspetto ogni settimana con ansia i vostri prossimi articoli sull’ognicosa siciliana.

Perdonatemi se non scrivo tanto bene. Sono figlio di siciliani all’estero senza assai interazione con la lingua italiana parlata in questi giorni. Nonostante che nessuno parlava italiano quando sono arrivati qui.
Parlavano il siciliano stretto stretto.

Così vorrei sapere di più sulla vostra iniziativa di “Lingua e Cultura”. Ci sono degli avvenimenti sulla proposta? Ma chi fini fici? Vi chiedo perché recentemente il Consiglio regionale della Campania ha approvato il disegno di legge d’iniziativa provinciale, rubricato “Tutela e valorizzazione della lingua napoletana” (vedete: link ). Come è possibile che le altre regioni possono realizzare tali progetti mentre un territorio autonomo a statuto speciale come il nostro non può fare cucuzza?

Ciò che mi infuria senza fine è la seguente. “Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e Luis Tallarini, presidente delle due associazioni italoamericane, hanno firmato a Catania un protocollo di intesa per la diffusione e lo studio della lingua italiana tra gli emigrati siciliani negli Stati Uniti.” (vedete: link ). C’è niente da dire da parte mia. Ho già lasciato i miei commenti su quel sito. E non sono contro l’insegamento della lingua italiana ai miei figli. Era a scuola dove ho imparato io “la lingua”.

E sappiamo tutti che oggi è necessario saperlo, anche in Sicilia sfortunatamente. Vorrei mettere in rilievo però che il nostro Presidente della Regione Siciliana dovrebbe impegnarsi alle cose e iniziative in Sicilia e lasciare andare queste cose oltreatlantiche. È più importante tutelare, insegnare e fa diffondere la nostra lingua Siciliana millenaria (con l’arbëreshë e gallosiculo) che preoccuparsi con lo status della lingua italiana tra gli emigrati siciliani in America.

Da siciliani, la nostra lingua era e sarà sempre siciliana. Qui da giovane, durante la mia prima lezione d’italiano ho reso conto che questa non è stata la mia lingua. Ecco la mia base personale e l’inizio per ricercare e capire cosa vuol dire essere siciliano (e non italiano). Ci siamo assai che sapiamo la verità. Credo che i numeri crescono giorno per giorno grazie alla Rete. Ma ci sono quelli che continuano tradire la Sicilia e il popolo siciliano. Questo accordo per l’insegnamento dell’italiano ai siciliani in America è soltanto un esempio.

Scusatemi per aver continuato così loquacemente. Volevo solo portare alla vostra attenzione queste faccende dannose e inutilissime (secondo me).

Distanti saluti,
(Sabbinidica)
Vincenzo