Raffaele Lombardo: il presidente della rinascita siciliana

Correva l’anno 2005 quando, a Bari, l’ex presidente della provincia regionale di Catania, Raffaele Lombardo, dettava le linee guida della politica del movimento delle autonomie.

Nessun accordo con destra o sinistra. Famosa la dichiarazione: “… la gente non capirebbe, ci chiamerebbe ascari …”

Ma, poi, Raffaele Lombardo, autonomista “convinto”, per il bene della Sicilia, non per vana gloria personale, si allea con l’amico-nemico Cuffaro Totò, detto “vasa vasa”, con Dell’Utri Marcello (del PDL), con Miccichè Gianfranco (ancora PDL) e quindi con il centrodestra berlusconiano.
Eletto a furor di popolo e al grido di “Sicilia libera” …, Raffaele Lombardo forma, dopo appena tre mesi dalle elezioni, il suo primo governo, … nel corso degli anni cambiato almeno tre volte, in quanto non rispondente alla sua linea politica di buona ed efficiente amministrazione della cosa pubblica.

Riforma la sanità, … anche se molte male lingue asseriscono che, in fin dei conti, il suo alter ego alla sanità, l’ex magistrato Massimo Russo, ha fatto solo tagli indiscriminati, riducendo la qualità e la quantità delle prestazioni ai cittadini, … ma lasciando invariato il sistema baronale, gli sprechi e la disorganizzazione.

Ha riformato gli ATO e a nulla vale se, ad un anno dall’emanazione della legge, permane solo grande confusione.

Ha cancellato gli enti inutili quali ESA e Istituto Vite e Vino … anche se solo come proposta, ha ridotto la spesa pubblica, … anche se solo nei servizi essenziali.

Ha diviso la maggioranza e governa grazie ad una, di maggioranza, variabile e furbetta. Ma lui, per il bene della Sicilia, continua, insieme al suo assessore Massimo Russo, a governare con oculatezza e senso dello stato (pardon, della Regione).

Ora, dopo tre anni di governo, tutti cercano di farlo cadere. Non c’è giorno che qualche gruppo politico non cerchi di fargli lo sgambetto per costringerlo alle dimissioni ed andare, quindi, alle elezioni.

Lo stesso Partito Democratico, suo alleato … non alleato, rimanda sempre la decisione, … continuare l’avventura con Lombardo, presidente dei Siciliani, … oppure ritornare alla partitocrazia inutile e deleteria?

Lombardo resiste e combatte giornalmente la sua battaglia per la rinascita della Sicilia, per ottenere più FAS da spendere, … come non si sa, ma da spendere …!
Lombardo, l’uomo della rinascita siciliana, è osteggiato dalla casta politica tradizionale perché lui è diverso. Non è un politico di carriera, ma un uomo che fa della politica una sua missione per la Sicilia e per i Siciliani.
Egli è stato solamente … “prestato” alla politica, nelle file della DC prima, dell’UDC poi, del suo MPA da ultimo. Ma giusto da una trentina d’anni, … non di più…!
La Sicilia un’isola felice, ben amministrata da Raffaele Lombardo?
Certo, … anche se molti negano le evidenze e gli stessi giornali gli danno continuamente addosso, sostenendo che la stampa critica (più che avversa) venga, per così dire, … “censurata” dalla rassegna stampa che il mega-ufficio stampa giornalmente gli riconfeziona!

Noi non potremmo mai credere che Lombardo abbia dato disposizioni sulla … “censura” nei confronti della stampa ostile al suo governo, piuttosto, pensiamo che qualche funzionario molto sensibile abbia avvertito la necessità di tenere lontane dal presidente ingiuste critiche al suo governo…
E il passo indietro del Capo Ufficio stampa Piero Messina in questo senso appare chiarificatore anche se non esaustivo. Messina secondo il GdS di oggi fa un passo indietro, ma non si capisce in cosa consista questo passo indietro e soprattutto non si capisce cosa volesse intendere fare una rassegna stampa “stringata e coerente con la linea editoriale del governo”.
Già perchè da quanto ne sappiamo la rassegna stampa è fatta per dare al governo la possibilità di farsi un’idea su come viene vista l’azione governativa e deve essere quanto più ampia e meticolosa possibile.

Ora, ci risulta anche che il presidente Lombardo (il presidente di tutti i siciliani, al servizio di tutti i siciliani) non a tutti i quesiti avanzatigli da siciliani sembra abbia, di fatto, dato risposta, per quanto il suo stesso blog preveda una pagina per … parlare con il presidente. Siamo certi che sia solamente una questione di tempo (speriamo, almeno, che le risposte arrivino a tutti in tempo utile!).

Parafrasando il refrain di una nota pubblicità … “ti piace vincere facile?”, non riusciremmo mai a credere, infatti, che al presidente piaccia solamente … “rispondere facile!”.

Ovvio, a conclusione di quanto detto … che venga espontana una domanda a cui non riusciamo a dare esaustiva risposta:
mi rendo conto che, tra il politico navigato e di acuta finezza (il “miglior amministratore d’Italia” nel 2007 ed il “Governatore più apprezzato d’Italia” nel 2009!) qual Ella è, ed il rozzo scribacchino qual io sono, decisamente … non c’è partita …, ma mi permetterei di chiederLe, signor Presidente, … quando Ella, a proposito de “la naturale evoluzione” del suo MPA, a fine giugno affermava in maniera altisonante che “la Sicilia è dei siciliani” (una parafrasi, quasi mi parrebbe, de “la Sicilia ai Siciliani”, di un altro noto siciliano, … Antonio … come si chiamava …!?), … quando Ella affermava, dicevo, “la Sicilia è dei siciliani”, si riferiva a TUTTI i siciliani, o solamente a coloro … che fossero in sintonia col suo modo di vedere e di pensare …?

Michele Santoro
Fonte: www.osservatorio-sicilia.it