Ma chi è veramente Raffaele Lombardo

La gente che nel passato in Sicilia ha provato a fare politica, cercando dall’interno dei tradizionali partiti nazionali di combattere ascarismo, autolesionismo, personalismo e mediocrità, è stata abilmente e puntualmente eliminata, evitando che persone oneste e capaci avessero l’occasione di combattere il sistema che, in tutti i partiti, ha assunto connotazioni lideristiche, baronali e controproducenti per la società e per l’economia siciliana.

Il popolo siciliano, tenuto ad arte in condizioni di ricattabilità, è stato abilmente plagiato e costretto ad esprimere il consenso in favore di chi doveva andare ad occupare poltrone utili e funzionali al sistema stesso.

In questo contesto si sono affermati gli equilibri politici che hanno sancito i vari baronati che, ognuno di noi, nella sua città e nella sua provincia può facilmente e banalmente individuare facendo nomi e cognomi. E’ lecito quindi chiedersi se esista la possibilità che uno qualsiasi degli attuali politici eletti possa improvvisamente rinsavire, rendersi conto di quanto danno è stato fatto alla Sicilia e ai siciliani, e cominciare a contrapporsi ad una logica che ha sempre visto la politica siciliana sottomessa a quella romana e ad una malavita organizzata che, buona parte dello stato italiano, ha preferito utilizzare piuttosto che combattere.

Da ultimo, noi sicilianisti, abbiamo posto sotto la lente di ingrandimento uno dei politici più rappresentativi che la politica siciliana abbia espresso.

Dagli attacchi, che giornalmente subisce dagli esponenti dei partiti politici nazionali, e dalla stampa asservita, e per come è stato tirato in ballo nelle sue ultime vicende giudiziarie, è fuori da ogni dubbio che il personaggio, soprattutto per quello che dice, a qualcuno sta proprio scomodo.

Raffaele Lombardo che, se non fosse stato inserito pienamente nel sistema, difficilmente avrebbe occupato ruoli e cariche importanti, potrebbe essere, oggi, la scheggia impazzita che si rivolta contro il sistema?

Raffaele Lombardo è semplicemente un attore quando, con uno scatto di orgoglio, che ha fatto sognare noi siciliani, ha replicato a viva voce alle “angherie” del Ministro alla Cultura Galan ad Aidone ?

Ha reagito agli “insulti”, perche’ è un insulto dire che le infrastrutture, i siciliani, se le devono costruire da soli…dopo che i romani e i “padani” si costruiscono le loro infrastrutture con i nostri fondi fas, la nostra manodopera e la nostra economia…e per giunta vogliono per loro anche le nostre opere d’arte…per troncare sul nascere, come al solito, un indotto che porterebbe, in questo caso ad Aidone, lavoro e turismo per spostarlo a Venezia, Milano, Torino ecc.

Penso che Lombardo ha fatto sognare tutti noi, quando ha detto che le infrastrutture ce le facciamo da noi, ma andandocene per conto nostro, noi che facciamo “arte” da millenni…quando nello stesso tempo, i Padani, “mangiavano radici”.

Ma fino a che punto Raffaele Lombardo vuole spingersi per dare voce al coro di autonomia che si eleva dalla Sicilia?

Fino a che punto è disposto a fare “del teatrino politico” realtà? Sfidando Roma, Milano e soprattutto i poteri forti, che legano in un giogo che sembra indissolubile la Sicilia al sottosviluppo ?

Certo dopo Cuffaro e i vari “Viceré”, che si sono succeduti alla guida della Sicilia, prima che le Leggi Costituzionali del 1999 n. 1 e del 2001 n. 2, portassero alla revisione degli Statuti delle Regioni speciali, il Presidente Lombardo è stato l’unico che è uscito fuori dalla compagine nazionale, come un politico vero, che difende gli interessi della Sicilia, che si reca nelle trasmissioni televisive portando in mano il nostro Statuto, che rivendica il Ruolo che la nostra Costituzione gli dà…che rivendica per la Sicilia le accise petrolifere che gli spettano… che si oppone, almeno così sembra, al Governo Nazionale e a Berlusconi. Finzione o realtà?

Chi è quest’uomo che emerge dallo scacchiere politico degli equilibri del sistema e sembra voglia scardinarlo ?

Che ben venga un po’ di sano “sicilianismo”, speriamo solo che sia autentico. A mio avviso, noi siciliani tutti dovremmo “monitorare” con dei meccanismi e con delle verifiche che ci permettano di “misurare scientificamente” quella che è l’applicazione delle parole di Lombardo alla realtà.

Questa verifica non può fare a meno di comprendere – al di fuori delle logiche di potere e spartizione ormai connaturati nei vizi del sistema – ai frutti che il sistema produce. Gli “input” di Lombardo sono bellissimi… noi siciliani aspettiamo gli “output”, li aspettiamo da 150 anni…quello che succederà nella Sanità Siciliana, nella posizione di forza che la Sicilia assumerà nei confronti dell’ENI e di tutte le compagnie petrolifere (fino ad oggi inesistente), nello sviluppo turistico e nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, di cui i padani che mangiavano radici..si vogliono appropriare per continuare a sfruttarci.

Aspettiamo risposte nel nostro sistema economico, ci aspettiamo che vengano messi in campo strumenti finanziari che agevolino il sistema produttivo siciliano, e imprenditori siciliani capaci, che “investano” aiutati dagli incentivi finanziari che il Governo Regionale metterà in atto, senza lo spauracchio della Mafia e del Pizzo, che sono un alibi che lo Stato ha creato ad hoc, per far si che imprenditori italiani e stranieri non investano in Sicilia …ben vengano le Joint venture con partner esteri…ma stavolta i Patti li facciamo noi siciliani, perché alla storiella della Mafia non ci crediamo più.

La Mafia sta in Sicilia come sta a Milano e a New York ..s ta dove circolano soldi… e ormai abbiamo capito da tempo che è solo un pretesto, se a Milano possono esserci aziende fiorenti che pagano il pizzo allora non può essere questo il motivo per cui non possono esserci anche in Sicilia, e arricchire la nostra economia invece di arricchire con i nostri prodotti l’economia del nord Italia.

Noi Siciliani RIVOGLIAMO le nostre industrie, quelle che lo Stato Sabaudo ha chiuso 150 anni fa, per costruirle al Nord.

Noi siciliani aspettiamo l’output più grande: Il Bilancio delle casse regionali deve crescere e arricchirsi nei prossimi anni. Solo se questo avverrà, allora quest’uomo che oggi ci sta facendo sognare, avrà scritto una delle pagine più belle della Storia siciliana e ridato dignità ad un popolo.

Salvatore Catania

http://salvatorecatania.blogspot.com/