Primo risultato per la Sicilia: Governo ed Alitalia ci impediranno anche di volare fuori dall’Isola

27 gennaio 2012 – Ecco il primo risultato dell’impegno del governo Monti per la Sicilia: ci tolgono pure gli aerei e restituiscono il monopolio del trasporto per il continente ad Alitalia. Si, avete capito bene, a quella stessa Alitalia che era fallita e che abbiamo rifinanziato, in barba a tutte le menate europee sulla concorrenza, ciascuno di noi italiani per centinaia di milioni di euro, solo allo scopo di far fare la figura di imprenditori di successo ai soliti noti del sistema bancario e della finanza.

Ed è una beffa, se vogliamo essere teneri perché le parole da usare sarebbero ben altre, che la notizia sia arrivata nella stessa serata in cui il Governo Monti certificava allo stato maggiore delle politica e delle istituzioni siciliane che quella per ottenere maggiore autonomia nella gestione delle risorse economiche ed industriali era l’ennesima battaglia persa.


Stavolta lo strumento dell’ennesimo scippo nei confronti della Sicilia si chiama “processo di integrazione”, ma , in buona sostanza sempre di scippo si tratta; in pratica, Alitalia acquisisce per integrazione anche l’unico vettore regionale, Windjet, e l’unica altra compagnia low cost che serviva l’Isola, Blue Panorama, ricostituendo, di fatto, quel monopolio che era stato faticosamente rotto dall’apertura di nuove tratte e dall’assegnazione delle stesse a compagnie concorrenti alla fallita compagnia di bandiera.

Il risultato sarà che per volare da Catania o Palermo per qualsiasi altra destinazione nazionale o internazionale i prezzi dei biglietti torneranno ad essere cosi esosi da risultare equivalenti al costo dei tagliandi che un viaggiatore sosterrà per volare da un qualsiasi aeroporto del nord Italia fino in America; per non parlare delle merci e del loro costo di trasporto che, ben presto, diverrà proibitivo per ciascun produttore. Con buona pace di chi immaginava l’apertura di nuovi aeroporti (leggi Comiso), oggi inutili e che servirebbero solo a ingigantire il mercato dei nuovi monopolisti.

Spazio dunque ad un nuovo, ulteriore, isolamento della Sicilia, come se ne sentissimo il bisogno da periferia dell’Europa quali siamo considerati e trattati da questo governo. Ancora una volta stride il silenzio di gran parte della stampa regionale sulla vicenda; sarà perché l’operazione salverà la compagnia aerea di proprietà del presidente di una delle squadre siciliane della massima serie pallonara, con buona pace di tutti, a partire dai lavoratori, privi di qualsiasi garanzia come denuncia oggi il presidente dell’Enac, Riggio? A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva un antico adagio, oggi più che mai di moda.

Fedro
Fonte: blogsicilia.it

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Facciamo volare l’Aquila di Sicilia (2006)

Costruiamoci noi le nostre ”ali” (2003).