Sulla politica ambientale del Governo Siciliano

Bruxelles, 29 Ottobre 2004

L’Altra Sicilia, associazione di Siciliani residenti in Sicilia ed all’estero” denuncia con forza le continue disattenzioni del “Nostro Governo” nei confronti di quella risorsa scarsa e irriproducibile che è il nostro ambiente.


E’ stato detto in questi giorni che la costruzione di otto megastrutture su aree dell’Eolie definite patrimonio dell’umanità dall’UNESCO è stata una “distrazione” distrazione che fa ridere il mondo intero, ma che importa?);


dopo si sente di un progetto dell’ANAS di “ritoccare” in più punti nientemeno che il Bosco della Ficuzza (uno dei pochissimi boschi primigeni ancora esistente in Sicilia, tra l’altro di grande valore storico per il confino di re Ferdinando Borbone nel 1812);


dopo ancora di una legge che consente di convertire in ville i capannoni costruiti su verde agricolo. Non ci dimentichiamo delle passate dichiarazioni dell’attuale Governatore sul tema, e … si potrebbe continuare.

In questo frangente il Sig. Guido Lo Porto, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, accusa il Sig. Urbani, Ministro ai Beni culturali, di avere sollecitato un intervento del Commissario dello Stato, la qual cosa lederebbe la Nostra Autonomia.

Nessuno più de L’ Altra Sicilia è oggi a sostegno dell’Autonomia, ma proprio per questo – per carità – non gettiamole addosso palate di fango usandola solo per difendere gli interessi più abietti. In fondo il Sig. Urbani non ha tentato (ciò che sarebbe davvero una violazione della Nostra Autonomia) di ricorrere autonomamente alla Corte Costituzionale (o, meglio dovrebbe dirsi, all’Alta Corte, perché questa mai è stata legittimamente sciolta), ma solo tentato di intervenire, un po’ sopra le righe certo, sull’attività del Commissario dello Stato.

L’Autonomia è nata per difenderci dalla condizione di colonia interna allo Stato Italiano. Il governo del territorio e dei beni paesaggistici ci è stato devoluto per tutelarlo meglio che da Roma e per valorizzare una risorsa delicata e preziosa.

Queste prerogative non ci sono state date per devastare la Sicilia in cambio di un pugno di voti da parte di nostri cattivi concittadini che pensano che ciò che è di tutti non sia perciò stesso di nessuno.

Valorizziamo l’Autonomia dimostrando che essa è il miglior modo di difendere gli interessi dei Siciliani; altrimenti si rischia che un giorno saranno gli stessi Siciliani a ripudiare l’Autonomia e a preferire di essere di nuovo dipendenti in ogni cosa dall’esterno dato che i colonialisti esterni si sono rivelati meno rapaci della classe politica interna.

Utilizziamo l’Autonomia per bloccare i condoni edilizi nazionali!

Diamo una lezione di civiltà al mondo intero!

E poi non dimentichiamoci che il turismo è una fonte preziosa di reddito per la Sicilia, non ancora pienamente sviluppata; ricordiamoci che i turisti non vogliono venire a vedere il nostro cemento o la nostra immondizia.

L’Altra Sicilia – al servizio della Sicilia e dei Siciliani