Amato re della casta… ecco perché si deve vergognare

Giuliano Amato dice che lui non fa parte della Casta. La spudoratezza ormai non ha più limiti e dunque ci… è toccato anche questo: abbiamo letto una sentita missiva del dottor Sottile a Repubblica, in cui il medesimo si lamenta perché il Paese non viene scosso da fremiti di entusiasmo all’idea di un suo possibile ritorno a Palazzo Chigi.

«Non faccio parte della casta, ditemi perché dovrei vergognarmi», afferma. E noi lo aiutiamo volentieri.

Ecco dunque in sintesi almeno 7 motivi per cui Giuliano Amato dovrebbe vergognarsi:

a) Dovrebbe vergognarsi perché prende 31mila euro al mese fra pensione Inpdap (22mila euro) e vitalizio da parlamentare (9mila euro) come finalmente ammette lui stesso nella medesima lettera;
b) Dovrebbe vergognarsi ancor di più perché quei 31mila euro al mese di pensione li prende dopo aver selvaggiamente tagliato le pensioni agli italiani;
c) Dovrebbe vergognarsi perché è stato il principale consigliere economico e politico di Craxi e non si è mai accorto dello sfascio e dei furti della prima Repubblica (forse dormiva?), salvo poi tradire Bettino all’ultimo;
d) Dovrebbe vergognarsi perché da sempre fa parte della classe dirigente che negli ultimi decenni ha consentito l’esplosione dei costi della politica e degli annessi privilegi;
e) Dovrebbe vergognarsi perché nonostante questo, nel 2012 è stato nominato da Monti consulente per i tagli ai costi della politica e non ha fatto nulla per tagliarli davvero;
f) Dovrebbe vergognarsi perché negli ultimi mesi si è fatto dare uno spazio Rai (pagato dai contribuenti) e ha mandato in onda una delle trasmissioni più brutte che siano mai state viste in Tv;
g) Dovrebbe vergognarsi perché uno che è stato due volte presidente del Consiglio, due volte ministro del Tesoro, una volta ministro dell’Intero e presidente dell’Authority del mercato non può dire «non faccio parte della casta».

Ce ne sarebbero anche altri di punti, ma non vogliamo esagerare. Speriamo che sia sufficiente per convincere Amato che come segno di novità in politica la sua candidatura alla presidenza del Consiglio non è quel che si dice una grande idea. Per carità: è bello sentirsi sempre giovani dentro, è bello avere una così alta concezione di sé da superare gli ostacoli dell’evidenza, però, come dicevamo, non bisogna esagerare. Perché oltre un certo limite si smette di essere ridicoli e si diventa patetici.

Per altro, ci sia permessa un’ultima notazione: nella sua lettera a Repubblica Amato, dopo aver ammesso di prendere 31mila euro al mese di pensione, sostiene di sentirsi a posto con la coscienza perché 9mila li gira a una comunità di assistenza. Bene: siccome gli vogliamo proprio bene, vogliamo dargli l’ultima occasione di fare bella figura. Dunque ci ascolti: dica in quale comunità versa i soldi e soprattutto esibisca le ricevute dei versamenti che come dice lui sono già stati effettuati nei mesi scorsi.

Non è una bella opportunità? Sia chiaro: se esibisce le prove dei versamenti, non è che smette di essere casta e diventa di colpo un buon candidato a Palazzo Chigi o al Quirinale. Però, almeno, potrebbe smettere di vergognarsi, almeno un po’.

M. Giordano

Fonte: www.liberoquotidiano.it/