A Karol Wojtyla, che non ci ha mai lasciato e mai ci lascera’.

21h.37 del 2 Apr. 2005:
lasciamo ai mass-media, ai potenti della carta stampata, alle televisioni di
tutto il mondo che, aspettando questo momento, per anni hanno sborsato
cifre esorbitanti per affitti di terrazze di hotel con vista su piazza S.Pietro:
lasciamo a loro i fiumi di parole mediaticamente “giuste”.



Noi, siciliani “Responsabili e Non Responsabili”, Siciliani di poche parole, diamo ancora voce a quell’Uomo, quel Papa, quel Santo, che per cinque volte si reco’ in Sicilia, con le frasi che Lo stesso, il 9 maggio 1993 ad Agrigento, aveva inciso indelebilmente nei nostri cuori:

“Dopo tante sofferenze,
avete diritto di vivere nella pace. I colpevoli, la minoranza, che portano sulle
loro coscienze tante vittime umane debbono capire che non si permette di uccidere
degli innocenti. Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l’uomo,
qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, qualsiasi mafia, non può
cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Qui ci vuole una civiltà
della vita. Nel nome di Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è
Via, Verità e Vita, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi!
Verrà un giorno il giudizio di Dio!”.

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Usando ancora le parole con le quali il Santo Padre esordiva 27 anni fa’: “Se mi sbaglio mi corriggierete”, la Sicilia saluta il Papa in Polacco, la Sua lingua madre:

Dziekujemy Ci Bardzo Karol Wojtyla: czuwaj
nad nami! Na zawsze pozostaniesz w sercach wszystkich Sycylijczykow.

G. Morreale

Bruxelles 02 Apr. 2005