LETTERA APERTA A BERLUSCONI

Al Capo degli Italiani
Silvio Berlusconi
R O M A

e perché ne abbiano conoscenza A tutti i Siciliani
nel Mondo

Caro Presidente,
non creda affatto ai neo-idealisti che, dopo decenni di attività spesa in clientelismo e mera aspirazione di potere, oggi parlano ed invocano autonomia per la Sicilia (pronti a ricrederci, solo di fronte ad improbabili atti e fatti concreti).


Oggi più che mai i Siciliani, quelli che vivono nell’Isola ma anche quelli che risiedono in Italia e nel resto del Pianeta, che credono nella loro storia, nella loro cultura, nei loro valori ideali di onestà, di libertà e di giustizia, dovranno riunirsi tutti per combattere la loro battaglia più che mai decisiva.

Del resto alcuni fratelli di Italia lo hanno già fatto (Trentini, Valdostani, Veneti e Lombardi), altri lo stanno facendo e altri ancora lo faranno; anche per questo i tempi oggi sono più che maturi per procedere!

Saremo a loro fianco, se vorranno, insieme a noi, figli di Archimede, Nicola Spedalieri, Vittorio Emanuele Orlando, Vincenzo Bellini e Leonardo Sciascia, per rifondare la Nazione Italia negli Stati Uniti d’Italia.

Ma per arrivare a questo obiettivo occorrerà prima costruire, anche istituzionalmente e formalmente, il nostro Stato che è fra i più antichi del mondo e cioè lo Stato Repubblica Siciliana.

Parlare ancora di autonomia, o ancor peggio di mera autonomia dei partiti siciliani dai partiti nazionali, è grottesco, ipocrita e per di più anacronistico e farebbe solo il male della Sicilia e dell’Italia intera; pur considerando calcoli elettorali utilitaristici di effimera portata.

Sappiamo quanto sia difficile riunire, sotto un’unica bandiera, gli individualisti popoli siculi e sicani, ma è uno sforzo, questo sì, che dobbiamo assolutamente compiere se vogliamo raggiungere innanzitutto questo essenziale obiettivo che riguarda la rifondazione della nostra prima patria che è la Sicilia e come traguardo contribuire alla rinascita, insieme agli altri, della seconda, quella territorialmente più grande, che è l’Italia.

Le trombe suonano adesso e la madre di tutte le risposte è: Sicilia e Libertà!

Catania 21 maggio 2005

Giuseppe Lipera