Proxima Estacion: Esperanza! 17 Agosto 2015. In Treno: Catania-Palermo, Andata e Ritorno

Proxima Estacion: Esperanza!
Dal nostro inviato speciale (al quale va la solidarietà di tutta “Terra e LiberAzione”).
17 Agosto 2015. In Treno: Catania-Palermo, Andata e Ritorno.
Come procede il nuovo treno Minuetto di Trenitalia, che dal 3 maggio collega Palermo e Catania con 14 corse giornaliere (7 CT-PA e 7 PA-CT)?
In carrozza per il festoso viaggio inaugurale furono presenti, tra gli altri, il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il sindaco di Catania Enzo Bianco. <<Oggi inizia una nuova stagione per il trasporto regionale ferroviario – ebbe a dichiarare il direttore divisione trasporto passeggeri regionale di Trenitalia Orazio Iacono – Siamo soddisfatti perchè stiamo lavorando per i pendolari del Sud.>>
Lunedì 17 agosto, dovendomi recare a Palermo e non intendendo stavolta arrampicarmi sulle splendide Madonie (sulle quali ho più volte effettuato meravigliose escursioni) ho deciso, dunque, di salire a bordo di questo nuovo treno regionale “veloce” Minuetto.
Partenza da Catania alle ore 7:38; arrivo a Palermo alle 10:46 con 17 minuti di ritardo. 17 minuti costituiscono, FORSE, un accettabile ritardo, ma come valutare il tempo di percorrenza previsto, ovvero le 2 ore e 51 minuti impiegate per coprire i 230 km che dividono i due capoluoghi siciliani?
La mia risposta risiede in altri numeri: il nuovo Frecciarossa 1000 in servizio dallo scorso giugno percorre i 573 km della tratta Milano-Roma in 2 ore e 55 minuti.
La reazione che ciascuno di voi avrà leggendo questo r/affronto è l’indicatore del vostro profilo socio-etno-antropologico.
La prima opzione è quella del “siciliano indipendente”: egli, al cospetto di tutto ciò, a testa alta volge lo sguardo ai trasposti giapponesi, ai quali desidera uniformare i mezzi di comunicazione di una Sicilia libera, sovrana e indipendente.
Vi è, poi, l’opzione “colonizzato mentale”: costui, con la segreta convinzione che non possiamo pretendere di essere al livello dei nostri “fratelli del norditalia”, risponde affermando che <<lo sappiamo che le cose funzionano diversamente al Nord e al Sud, ma sicuramente la situazione adesso è migliore di prima (quando ci volevano 6 ore per viaggiare in treno da CT a PA, NdA) e a piccoli passi anche noi potremmo raggiungere i loro standard>>. Ecco, l’unica cosa positiva della sua risposta sta in quell’espressione “piccoli passi”… In essa ravviso la metafora dell’argomento.
Per chi non lo sapesse, il Minuetto è una danza originaria della Francia. Il nome deriva da “pas menu”, che in lingua francese significa “piccolo passo”, dato che la danza era appunto caratterizzata da passi minuti. …Quei piccoli passi che qualcuno crede i trasporti siciliani abbiano compiuto grazie al nuovo treno “veloce” di Trenitalia. Essi rappresentano, invece, l’altra faccia (fors’anche lo strumento di perpetuazione) della stasi e dell’immobilismo ai quali siamo condannati da una repubblica a trazione settentrionale, che da 154 rivolge a noi i suoi tubi di scarico, riempiendoci di scorie, velEni, elemosine, casse del mezzogiorno e casse da morto. Ci condannano ai “piccoli passi”, per costringerci a restare fermi.
La conferma della validità della mia ‘tesi’ l’ho avuta durante il viaggio di ritorno.
Partenza da Palermo alle ore 17:36; l’arrivo a Catania era previsto per le ore 20:25. E’, invece, avvenuto alle ore 21:50.
Il treno dei “piccoli passi” è rimasto fermo alla stazione di Cerda, accumulando un ritardo di 1 ora e 25 minuti, per quelli che la voce di Trenitalia ha definito “inconvenienti tecnici alle infrastrutture ferroviarie”: sostanzialmente, in prossimità di un passaggio a livello, non scattava il semaforo verde per il treno; il quale, non potendo ‘violare’ il rosso, è rimasto in lunga attesa della risoluzione del cromatico problema.
Ne succedono proprio di tutti i colori in questa nostra martoriata Terra di Sicilia. E noi non possiamo aspettarci che coloro i quali ci hanno ridotto allo stato di colonia degradata e sottosviluppata, diano adesso semaforo verde al nostro riscatto, al nostro sviluppo. Non accadrà. E, se accadrà, sarà giusto in tempo…per farci arrivare in ritardo.
@terraeliberazione.19 agosto 2015. Stefano Fiamingo