I serial killer dell’Europa

Chi si oppone all’Europa è un assassino per procura.

Sarà il panico di vedere i sudditi di sua maestà scegliere, il prossimo giovedì sera, di andarsene dall’Unione, ma  l’assassinio della deputata socialista  Jo  Cox per mano di un sedicente nazionalista britannico, conosciuto soprattutto per i suoi precedenti ricoveri in manicomio, ha ridato fiato ai sondaggisti  filo europei ed ha sdoganato il nascosto sentire degli europeisti  più convinti, tanto che,  dopo la tanto criminalizzata eurofobia, oggi si invoca la giusta e santa eurofilia.

Lo scopo, alla fine , e’ quello della criminalizzazione, della catalogazione,  della lista di proscrizione, della divisione manichea in rosso e nero, in buono e cattivo.

Alla fine si ottiene solo l’ennesima campagna per seminare odio e poter affermare finalmente , con l’autorità di una direttiva europea , che  chi fa campagna a favore del suo Stato nazione, chi non sopporta i piani Calergi dell’immigrazione selvaggia, chi accusa le proprie autorità’ di essere vassalli di un’Europa feudale, che non sarebbe altro che un IV Reich o una nuova URSS, deve essere trattato alla stregua di un criminale incallito.

.In poche parole  affermare che quelli che i nostri europeisti orwelliani  chiamano eurofobi, per meglio catalogare l’euro-scetticismo negli schedari di tutte le fobie criminali, sono dei sospetti assassini per procura per il semplice fatto di non piegarsi ai dictat di Bruxelles, e di continuare a giudicare illegali tutti gli atti sia delle elites  sia delle istituzioni di Europa.

In breve , ogni oppositore all’Europa diventa un assassino, un serial killer.

Nazionalista  e’ diventato un  termine offensivo, come populista suona come un’ ingiuria da parte degli opinion leader e dei censori mediatici che etichettano ormai l’eurofobia  a livello di  una patologia criminale.

Un discorso che chiude al dialogo e tende a delegittimare ogni forma di opposizione , ogni ribellione  dialettica al verbo imperante. Come nei regimi totalitari  quando l’opposizione veniva considerata dissidenza criminale perché’ si opponeva ai piani  stabiliti dal potere.

Ogni eurofobo  si oppone all’affermazione dell’Europa nella Storia e per ottenere i suoi bassi scopi collabora con i reietti, i bassi fondi dell’umanità; non può essere soggetto degno di discussione come si dovrebbe fare con chi non condivide le stesse idee, è’ un oppositore, solo un criminale che bisogna mettere in condizione di non nuocere.

Un vero criminale ancora più pericoloso perché potrebbe ricordare che ha visto governi liberali, socialisti, e democristiani , uniti in questa santa alleanza dell’Unione europea  scatenare guerre , e non tanti anni fa , ma  solo ieri, alla fine del XX secolo, nello stesso continente europeo , bombardando popolazioni inermi,e persino vedendo in questa carneficina, il battesimo di sangue della nuova Europa unificata e ….premiata pure con il Nobel della pace.

Un vero criminale  che potrebbe  poi continuare a ricordare la storia più recente, quella degli inizi di questo terzo millennio, quando l’Unione che non si può mettere in discussione aveva imposto ad uno Stato membro, che in verità aveva vissuto al di sopra delle proprie possibilità,  invece delle possibili clausole di remissione del debito previste invece per i Paesi emergenti del terzo e quarto mondo, una tale politica di austerità che di fatto ha già provocato, per indigenza, mancanza di assistenza sanitaria, per disperazione, la morte precoce di migliaia di uomini, donne e bambini. In definitiva la fine di ogni  speranza.

Ma non scriviamolo, potremmo scatenare la violenza degli spiriti più deboli.

Eugenio Preta