Giornate della gioventù a Cracovia: politica o spiritualità?

Ratzinger, nel suo libro “Introduzione al cristianesimo” ci aveva riportato la parabola di soren kirkegaard sul clown e il villaggio in fiamme .

Inviato ad avvertire gli abitanti del villaggio del pericolo delle fiamme , il clown suscita al contrario risa e gesti di ilarità e quando alla fine gli abitanti reagiscono , lo faranno inutilmente perché il villaggio viene distrutto dalle fiamme.

Questo per ricordare gli avvertimenti che Ratzinger aveva voluto darci a Ratisbona e che ancor oggi restano lettera morta , anzi suscitano esattamente reazioni contrarie .

Oggi il Vaticano cade nella trappola della diplomazia, e si espone ad una sterile contrapposizione con le autorità di Varsavia in occasione delle dichiarazioni attribuite a personaggi politici e agli stessi partiti che secondo il Vaticano creano artificiosamente la paura del musulmano.

Non ci sono più dubbi: l’uomo del Vaticano è, innanzitutto , un politico

Dopo ” lumen Fidei “nella sua seconda enciclica, dopo tante esortazioni pastorali, la ” Laudato si’, ” Bergoglio si era imposto come il difensore di un’ecologia d’attacco che nelle sue rivendicazione ricomprende tutto: sociale, economia, morale, riscaldamento climatico, spiritualita’ . Tutta politica.

Altro oggetto di riflessione di Bergoglio sono i migranti. Ricordiamo che la sua prima uscita ufficiale l’aveva portato a Lampedusa.

. Il capo della cristianità si è impegnato oltremisura su questa tematica, molto di più di qualunque altra autorita’ religiosa del mondo, molto più anche delle stesse diverse autorita’ musulmane.

È questo sarebbe pure normale perché si tratta di un diritto proprio della dottrina cattolica. : tendere la mano agli altri. Dunque un papa che esercita un suo ruolo legittimo quando richiama i popoli ad un sussulto di fraternità.

Ora ci si domanda se la risposta evangelica sia uguale secondo che si tenda la mano a qualche individuo o che si debba far fronte ad un fenomeno di massa.

È questa è esattamente la domanda che si pone oggi la Polonia.

Questo paese , da sempre roccaforte del cristianesimo, si mostra oggi contrario alle politiche dall’accoglienza e, alla vigilia del viaggio di Bergoglio a Cracovia in occasione delle giornate mondiali della gioventù , si vede confrontato alle critiche formulate da alcuni partiti e da vari personaggi politici , giudicate inappropriate perché creano artificiosamente , secondo il Vaticano, la paura dei musulmani.

(Come se gli attacchi terroristici fossero storie finora inventate . )

Vallo a dire ai parenti delle vittime barbaramente assassinate dalla furia islamica, alla gente che guarda inorridita le immagini di morte passate dalle varie tivu’, vallo a dire ai sopravvissuti, alle signorine di Colonia,a tutti quelli che, sempre secondo il Vaticano, sono stati suggestionati da una paura inculcata in maniera artificiosa. Già per queste giornate mondiali della gioventù si apprende che le autorità hanno vietato l’accesso sul territorio polacco a più di 20o persone e si è appresa la notizia di un arresto a Lodz di un iracheno sospettato di preparare un attentato terrorista. Ma secondo il Vaticano questa sarebbe una tattica controproducente che alimenta solo la paura , in modo surrettizio. In realtà il disinvolto buffetto vaticano non appare all’altezza del sentimento degli uomini e delle aspettative del popolo cattolico.

Perseverando nelle similitudini, inappropriate perché formulate effettivamente contro la indubbia differenza delle varie civilizzazioni, Bergoglio afferma che l’idea di conquista è invero connaturata all’animo del’Islam, ma si affretta ad aggiungere che la stessa idea di conquista è implicita anche nel Vangelo quando Gesù invia i suoi discepoli in tutti i paesi. Noi faremmo modestamente osservare però una piccola differenza tra le due “conquiste” : quella cristiana si è fatta con la predicazione dell’amore, quella musulmana con l’odio della scimitarra..

Ci sembra veramente impossibile che il capo della Chiesa possa mettere sullo stesso piano Islam e cristianesimo, ma non è un errore involontario. Aprendo il vocabolario alla voce ” conquista,” leggiamo : “l’azione del conquistare ” , e passando proprio a “conquistare: prendere , sottomettere con la forza…” c’è una grande differenza che non ha niente di volutamente artificioso .

Purtroppo oggi la Storia balbetta nell’attualita’ che non vuole capire e nell’insufficienza delle autorita’.

Se il Vaticano si permette di criticare gli uomini o i partiti di un paese libero e democratico, oltre che cristiano, innanzitutto apre le porte ad un trattamento corrispondente, e corre il rischio secolare della parzialità , che sarebbe l’opposto all’universalità del cattolicesimo..

A titolo di esempio, finora non abbiamo sentito nessuna dichiarazione di Bergoglio sulla repressione un atto in Turchia e ci diciamo sommessamente che Il Cristo , più saggio, aveva lasciato posto a Cesare….ma se il Papa oggi fa il politico, chi si curerà della nostra sfera spirituale?

Eugenio Preta