Il movimento delle sardine:furbizia politica ed animali diversamente intelligenti

Un economista spagnolo Juan Torres, che era stato l’autore del programma politico di Podemos, , il partito nato per opposizione al sistema (ed oggi tanto coerente con il suo programma originario da aver accettato di puntellare la scarsa maggioranza ottenuta dal PSOE di Sanchez alle recenti ed inutili elezioni spagnole accettando di entrare a far parte del governo) ha rinnegato la sua appartenenza a Podemos e, pur dichiarandosi di sinistra , si dice indipendente.

Torres  è diventato famoso per aver pubblicato un trattato di etologia politica  intitolato “furbizia politica, simboli ed animali diversamente intelligenti “ che è diventato paradigmatico del movimento che anima oggi le piazze italiane contro Salvini. Torres ad esempio, sottolinea la genialità di quelli che sfondano un movimento solo per combattere  la minoranza che , per di più , si trova all’opposizione.
Forse poco informati e ignorando il libretto dell’economista spagnolo, i fiancheggiatori  sociali del governo, vere truppe cammellate delle sinistre di tutti i colori,  hanno deciso di chiamarsi  “sardine “,  a conferma delle tesi di Torres sugli animali diversamente intelligenti.

La sardina infatti e ‘ un pesce che non spicca per intelligenza ,vive  in enormi branchi , sperando sempre che il predatore di turno  mangi il compagno a fianco. Non esiste una specificità individuale della sardina, ci si riferisce ad essa solo come collettivo;  sono tutte uguali , caratteristiche che  incarnano esattamente il sogno comunista. Si muovono all’unisono, quasi telecomandate; i loro branchi si chiamano banchi, perché è lì che viene insegnata ed imparata l’ubbidienza, come nella vecchia scuola di partito.. La sardina fornisce il meglio di sé, l’omega 3, solo a fine del suo ciclo vitale, quando viene pescata e quando entra in contatto con l’uomo è, in pochi secondi, diventa esca. E il suo triste ciclo  prosegue con l’immersione nell’olio, con la sua decapitazione e lo stoccaggio in scatole anguste, sotto vuoto.

Che fieri e agguerriti politologi scelgano, il nome SARDINE, è patetico, ridicolo e inquietante. Soprattutto perché le Sardine non hanno capito che sono al Governo e potrebbero fare tutto, dall’alto di una solida maggioranza che non teme le elezioni. Adesso è partita una grande campagna mediatica di condivisione e arrivano le richieste di entrare a far parte dei gruppi che anche sui social promuovono queste “Sardine”.
Forse sarebbe opportuno, per evitare confusione, spiegare che queste sardine sono nate a Bologna e sono legate al prof . Prodi,  l’uomo che è  passato alla Storia per la campagna a favore dell’euro che ci ha affossati con un cambio da suicidio economico, lui che insegnava economia e dispensava club finanziari politici come Numisma.

Queste sardine si muovono in branco, sembrano  un corpo solo ,una massa amorfa . Si ammassano nell’illusoria ricerca di una via d’uscita, in un’ iperbolica rappresentazione ideologica che però  rimane una grande illusione: quella della  globalizzazione costi quel che costi, del mondo senza frontiere, meglio senza Stati Nazione ne’ popoli , di un mondo multipolare , della società aperta e del grande mercato unico di merci, capitali , persone e criminalità

Noi riteniamo che le sardine migliori  rimangano quelle sott’olio , o surrogate in crema da spalmare sulla bruschetta.

Però  che paese strano il nostro.  A giornali  e   tv di regime non è  sembrato vero di avere volti giovani, ma sempre sardine, da sostituire a Zingeretti, Renzi, Boldrini, Franceschini e compagnia cantante, ormai poco credibili presso il grande pubblico . Benissimo avranno pensato  la consunta Gruber o il  partigiano Formigli,  hanno trovato truppe agguerrite per combattere il sovranismo di Salvini e soci.
Un sovranismo però, bisogna ricordarlo,finto e  solo di facciata che già andrebbe criticato piuttosto per le sue ambiguità e per la poca chiarezza di programmi e assenza di una visione di fondo,  ma che agli eroi della tivù di cui sopra non pare vero di additare come   un nuovo fascismo da abbattere, non si fa così con tutti i pericoli che attentano la fruizione di un privilegio esclusivo?

Ritorna così con queste sardine che “quello che fa l’una le altre  fanno “ , il vecchio refrain dell’antifascismo, un argomentare  più che mai opportuno  oggi, buono per giustificare il vuoto , il supporto al grande capitale finanziario imperante, alle oligarchie di Bruxelles , la lotta alle sovranità nazionali.

Le sardine dimostrano che il sovranismo rimane uno spauracchio da abbattere a qualsiasi prezzo  , ed anche  la rappresentazione del nulla demonizzato dalle sinistre e utilizzato dalle destre .

Un sovranismo che in realtà  è un non senso in un paese che la sovranità l’ha persa da tempo, dipendente  com’è oggi dalle logge bancarie di Bruxelles e da quelle finanziarie di Francoforte ,senza dimenticare gli amici americani che tengono ancora 116 basi in Italia e specie in Sicilia, un territorio che non è più sovrano.
Così queste sardine , al contrario di quello che vorrebbero far credere,  nuotano nel brodo del conformismo e servono i poteri dominanti senza azzardare alcun cambiamento. Vorrebbero solo  fornire ulteriore nutrimento al grande capitale finanziario che di sardine fresche  e masse amorfe senza vitalità,  è anche molto ghiotto.

Eugenio Preta