Lettera aperta a RITA BORSELLINO

Bruxelles, 7 febbraio 2007

Gent.ma Rita Borsellino,

a due mesi circa dalle primarie che l’hanno portata alla candidatura per la più alta carica istituzionale siciliana, dopo aver cercato invano di poter parlare direttamente con Lei, Le inviamo questa lettera per chiarire definitivamente la nostra posizione nei Suoi confronti e per dare, a tutti coloro che la leggono, una nostra lettura sulle consultazioni che si svolgeranno a giugno nella nostra Sicilia.


L’Altra Sicilia ribadisce ancora una volta la propria trasversalità rispetto alle diverse estrazioni politiche e culturali e quindi la propria indipendenza di principio da qualunque schieramento partitico, tanto più se si tratta di schieramenti politici italiani che, ad oggi, hanno dimostrato chi più chi meno la loro estraneità agli interessi più veri del Popolo Siciliano.

Si dice questo perché siamo un’associazione che vuole unire e non dividere le varie anime del sicilianismo democratico; equidistanza, quindi, non come sinonimo di qualunquismo o di populismo (i nostri programmi sono più che chiari e quanto mai incisivi) ma come garanzia nei confronti di tutti coloro che credono in una Sicilia “veramente” autonoma senza per questo doversi imbarcare in programmi di volta in volta marxisti, o reazionari, o clericali, o filoislamici o ultraliberisti o altro ancora ma restando nel campo di un pragmatismo democratico che unisca le tradizioni nazionalista, liberale e socialdemocratica…

Nonostante questa nostra indipendenza, non priva di difficoltà ma che ci rende liberi, abbiamo detto che avremmo voluto parlare con Lei.

Perché?

Perché riconoscevamo che la Sua candidatura non nasceva dai partiti ma dai Siciliani. Per questo motivo, di fronte al fallimento del centro-sinistra siciliano nell’esprimere una candidatura credibile da contrapporre al centro-destra, abbiamo guardato con simpatia alla possibilità di un Presidente veramente siciliano e abbiamo unilateralmente sostenuto la Sua candidatura alle primarie pur senza impegnarci per una scelta definitiva per le regionali.

Per questo motivo Le abbiamo proposto un rapporto trasparente in cui una lista siciliana e sicilianista, pur senza far parte di una maggioranza di centro-sinistra, che in quanto tale non ci interessa, appoggiasse la Sua candidatura dall’esterno in chiave esclusivamente “anti-cuffariana” e sempre nel presupposto che, nel frattempo, non emergessero altre candidature.

La nostra valutazione era che, in assenza di forze politiche realmente siciliane che si proponessero agli elettori, comunque una scelta andava fatta e che, in questo momento, arrestare lo strapotere clientelare prevalente nell’attuale maggioranza fosse comunque un obbligo.

Forse però ci sbagliavamo e fortunatamente questo accordo non si è potuto fare!

Non si è fatto non perché ci avete detto di no (per inciso, la nostra unica richiesta era che fosse difeso lo Statuto del 1946, evidentemente “troppo” per una sinistra congenitamente centralista ed antisiciliana), ma perché siete letteralmente “sfuggiti”, evitando di risponderci e di incontrarci…

Abbiamo letto nel vostro ipocrita atteggiamento lo stesso atteggiamento di un odioso giornale romano che ha aperto una redazione a Palermo e che ha il desiderio ed il disegno politico di “annientare” la Sicilianità.

Di fronte a questo disegno di subalternità psicologica e politica tutto il resto passa in secondo piano, anche la possibilità di una vera rivolta morale e politica in Sicilia, anche la lotta contro il cuffarismo dilagante.

All’indomani delle primarie, infatti, l’entusiasmo che L’aveva accompagnata è andato piano piano scemando, mentre di pari passo le burocrazie dei partiti de L’Unione andavano riprendendo il sopravvento in una spartizione di un potere ancora da venire.

I programmi sono stati affidati all’ARCI, cioè ad una dependance dei DS; i cosiddetti “movimenti”, tranne pochi blasonati amici della Margherita, ruotano tutti intorno al mondo sindacale e cioè sono, più o meno, cinghie di trasmissione delle solite burocrazie politiche nazionali.

I principali partiti Le hanno impedito di presentare una lista del Presidente per gelosia nei Suoi confronti e Lei si è piegata a questo ricatto. Ma non si rendono conto che solo la visibilità di una lista autonoma avrebbe potuto fare la differenza. E’ come se i partiti del centro-sinistra dicessero “meglio perdere che vincere senza averne il merito principale”.

Nel centro-sinistra siciliano non ci sono volti nuovi, non c’è il respiro di un riscatto morale. C’è in più la sensazione di una complessiva inadeguatezza, di un’impreparazione a governare, di un’assenza di programmi che non risveglia quella vastissima area del non voto ormai del tutto alienata da un sistema politico che ha letteralmente dimenticato la Sicilia.

Non si illuda per l’entusiasmo dei suoi supporter; Lei perderà, anzi ha già perso!

Con una lista del Presidente, anche senza la presenza di una lista sicilianista, molti come noi si sarebbero potuti “turare il naso” e votare a sinistra. Ma ora non più.

Sempre più si dice e si sente che Lei è la prestanome della nomenklatura DS e DL. Purtroppo è vero.

Come potete sperare di suscitare entusiasmi se sino a dieci giorni fa inseguivate Lombardo, cioè il peggio della reazione antisiciliana e clientelare, quello il cui assessore è responsabile del disastro della sanità siciliana e del suo commissariamento romano, quello stesso Lombardo che ora vi ha detto di no e flirta con la Lega…

Con Lei la Sicilia sta sprecando ancora una occasione (se ne riparlerà fra cinque anni, purtroppo) per combattere una dominazione, quella dei “Siciliani che si vendono ogni giorno la Sicilia”, una delle più dure di tutta la storia.

Nel campo avverso sanno bene cosa fare: assunzioni in massa di precari, favori a destra e a sinistra, è l’assalto alla diligenza…

E voi che fate? State a guardare sperando che “il vento del Nord” arrivi fin qui…

ANTUDO!