Protagonisti e non Sudditi

Leggo con piacere i Vs. puntuali commenti alla spesso triste realta’ della Sicilia, trovando in essi mai compiacimento o desiderio nichilista,ma, al contrario, un chiaro anelito di riscatto verso un popolo la cui radice culturale e’ molto complessa e a volte poco comprensibile.
Se da un lato e’ possibile citare la grande creativita’ dei siciliani, le intelligenze che nei secoli hanno lasciato il segno perenne della loro genialita’ in tutte le branche dell’arte e della cultura ,per non parlare della straordinaria operosita’ della nostra gente che ha contribuito notevolmente alla crescita e allo sviluppo di intere collettivita’ e non solo ITALICHE, dall’altro versante, ahi noi, e’ quanto meno improbabile negare la nostra continua masochistica aspirazione al NON FARE, a delegare ad imprecisati ALTRI cio’ che invece e’ un nostro doveroso impegno di Partecipazione Attiva nella vita sociale e politica .


In soldoni “Il SENSO CIVICO” ,il riconoscere ,cioe’, i nostri diritti e doveri, lottando e partecipando ognuno per la propria parte.
Ancora oggi in questa terra di Sicila ci sono realta’ che hanno servizi da terzo mondo: turni di erogazione idrica che superano le 2 settimane, servizi postali ed elettrici indefinibili, strutture viarie da fare invidia solo ad alcuni paesi del sud america, burocrazia incredibilmente conservativa e farraginosa, politica ….,beh ,meglio stendere un velo pietoso, lo statuto siciliano e la conseguente incompiuta (AUTONOMIA) ne sono la descrizione piu’ semplice.

Un’ultima cosa, forse la piu’ importante: la difesa della legalita’ nelle nostre aree senza la quale e’ impensabile credere allo sviluppo democratico di un popolo. Dunque, altro che 1 milione di miliardi, altro che abbattimento dei costi e defiscalizzazione delle benzine!!!
Qui occorre un vero e proprio risorgimento siciliano e non sul fronte separatista o della rivolta delle masse incontrollate che potrebbe degenerare nel disordine, occorre recuperare le nostre dignita’ di uomini capaci di analizzare e capire, di uomini tesi al raggiungimento di obiettivi semplici e concreti nell’interesse di tutta la collettivita’.

Spogliarsi del vestito di Sudditi per reclamare la voglia di essere Protagonisti veri. Allora nessuno potra’ rimproverarci di vittimismo e connivenza, di impotenza e assuefazione al peggio.

Ecco perche’ nella rivolta di questi autotrasportatori vedo finalmente la speranza di un popolo che si ribella con i fatti e anche se sul carro di questi lavoratori dovessero salire i politici, purche’ si cambi rotta definitivamente, tappandomi il naso,per rubare un’espressione cara a Montanelli, potro’ dire di essere più orgoglioso, oggi, di essere un siciliano.

Grazie per lo spazio,
Amintore Schillaci