Una grande azienda elettrica siciliana: proposta de L’Altra Sicilia

C’era una volta la SGES, fiore all’occhiello dell’industria siciliana, generosa con i suoi dipendenti e con gli azionisti, esportatrice netta di elettricità verso il Continente. E accanto alla SGES, privata, c’era anche un ente regionale, l’ESE, che “si difendeva” molto bene. Poi i socialisti nazionalizzarono l’energia elettrica.

Sparirono in un colpo solo centinaia di imprese elettriche in Sicilia e anche la gloriosa SGES, e l’ESE. Al suo posto fu messo il Compartimento ENEL di Palermo, dove non si decideva più niente di importante, ma dove almeno c’erano tanti posti di lavoro, tante cariche dirigenziali, come se la Sicilia “elettrica” fosse ancora autonoma.


E’ vero che d’allora in poi la Sicilia non vendeva più la sua energia al continente, ma la regalava, e la regala tuttora, ma almeno l’ENEL ci portò (col contributo regionale) l’elettrificazione rurale, un approvvigionamento decente di energia e centri decisionali “potenzialmente” ancora nell’isola.

Poi vennero le “privatizzazioni” e il Compartimento di Palermo è andato progressivamente distrutto. Oggi l’Enel a Palermo è un ombra del suo passato.
Quasi senza dirigenti, ridotto a un popolo di esecutori, con il beneplacito di una classe politica e sindacale asservita – come sempre – ai poteri forti italiani.

Chi difende oggi la Sicilia e i suoi posti di lavoro?
Nessuno tranne noi de L’Altra Sicilia! Solo noi pensiamo che non bastano gli incentivi al prepensionamento a tacitare i nostri diritti; solo noi pensiamo che mantenere strutture produttive e decisionali nella nostra capitale è l’unico modo per dare un futuro ai nostri figli.

Se e quando andremo al potere, esproprieremo all’Enel quello che l’Enel nel 1963 ha espropriato alla Sicilia! Ci riprenderemo la nostra energia elettrica e la venderemo al Continente “a sangue di papa”. E i proventi saranno tutti per l’economia siciliana, per la società siciliana!

Manterremo a Palermo posti dirigenziali, centri decisionali e possibilità di carriera! Lotteremo contro i burocrati dell’Unione Europea se sarà necessario e nessuno fermerà un popolo unito nella lotta.

Rifonderemo la SGES e ci riprenderemo anche il Banco di Sicilia! Eversione? Forse. Ma qualcuno ci spieghi cosa dobbiamo fare se l’alternativa per i nostri figli è solo quella dell’emigrazione o di qualche infame soluzione di “cooperativa sociale”!

Ci hanno derubato di tutto, ebbene riprendiamoci tutto!

Ma per farlo c’è una sola condizione: mandare a casa i rappresentanti in Sicilia dei partiti italiani, di TUTTI i partiti italiani e ricominciamo a dare un contenuto di progresso a questa nostra autonomia!

Cominciamo dal Comune di Palermo.

Si vota per il sindaco, ma in questa competizione solo L’Altra Sicilia si propone di creare società nei settori dei servizi pubblici essenziali, quale ad esempio quello dell’energia. Noi ci batteremo per scorporare quella che un tempo fu la “Palermo Centro” e le connesse indispensabili attività di trasmissione e produzione, le fonderemo con la Municipalgas e creeremo una grande azienda palermitana dell’energia che si proietterà sul territorio regionale, che farà concorrenza all’Enel e che ci
renderà tutti più ricchi.

Ricostruiremo il Centro di Teleinformatica dell’Enel di Palermo, smantellato ed accentrato a Napoli come tanti altri uffici dell’Enel, continua mortificazione della nostra professionalità di Siciliani!
Con la nuova SGES avremo tante cose: energia a buon mercato, posti di lavoro per i nostri figli, possibilità di carriera per i dipendenti attuali senza dover emigrare, decisioni sulla nostra energia che non dipendano dall’esterno e soprattutto maggiore dignità, che non si sa quanto vale ma che per noi è preziosissima.

Il nostro candidato sindaco, Massimo Costa, è stato dipendente ENEL, ha vinto il concorso del 1996 per il Compartimento di Palermo ma poi è stato assunto a Roma. Ha rifiutato il posto nel 1998 per tornare a Palermo, per non fare “ingrassare” le solite burocrazie romane, dove pletoriche dirigenze si godono i frutti di chi si spezza la schiena “nel territorio”.

Se qualcuno non inizia non avremo mai ragione di lamentarci che nessuno provvede alla nostra Patria Siciliana.

W la Sicilia! W L’Altra Sicilia – Antudo!

Massimo Costa sindaco!

Ufficio stampa