61° ANNIVERSARIO DELLO STATUTO: OCCORRE UN NUOVO LINGUAGGIO

RAGUSA, 15 Maggio 2007 – Nel giorno in cui ricorre il 61° Anniversario dello Statuto Siciliano e alla luce dei risultati elettorali occorre mettersi in discussione ed aprire una nuova fase dell’Autonomia e della lotta per la Sua attuazione.

La vittoria del Centro-Destra in Sicilia e la modestissima affermazione elettorale de “L’Altra Sicilia” a Palermo (unico e vero movimento autonomista siciliano) devono farci riflettere su come si rende necessaria una verifica delle politiche sin qui seguite e di quelle da intraprendere per non vanificare il sogno di tanti siciliani “di qua ed aldilà del faro”.


Occorre sedersi realmente attorno ad un Tavolo per rimetterci in discussione, comprendere cosa si è sbagliato e cosa si deve fare per migliorare ed entrare prepotentemente nella scena politica siciliana. Occorre comprendere che un nuovo linguaggio si rende necessario, occorre parlare ai tanti giovani, il vero futuro della Sicilia, che hanno abbandonato ogni speranza di riscatto. Occorre dialogare con gli operai e gli agricoltori, con i docenti ed i professionisti per spiegare loro le nostre ragioni ed i loro diritti. Anche noi, spesso, non riusciamo a rendere chiari i vantaggi che lo Statuto Siciliano può determinare ai fini fiscali, ai fini della ricerca e della consequenziale crescita di tutto il Popolo. Occorre un linguaggio schietto e diretto alle nuove generazioni con il supporto degli anziani, i veri detentori della nostra Storia, che devono fungere da collante per una crescita sana di ogni siciliano. Il riconoscimento del valore storico del nostro passato non può rappresentare l’unica arma delle nostre rivendicazioni, bisogna spiegare perchè in Regioni Italiane a Statuto Autonomo si hanno dei vantaggi fiscali non irrilevanti (vedi il prezzo stesso dei carburanti) mentre in Sicilia paghiamo anche più che in Lombardia, pur continuando a subire l’inquinamento di cielo, mare e terra. Bisogna spiegare ai siciliani perchè chi vive in Sardegna ha sconti incredibili sui biglietti aerei e navali da e per il Continente, mentre in Sicilia siamo costretti a pagare gli stessi voli Low-Cost più che nel resto d’Italia. Bisogna spiegare agli produttori agricoli perchè le Istituzioni regionali hanno sottaciuto agli accordi per l’ingresso di tonnellate di prodotti agricoli dall’Europa e dall’Africa, danneggiando e non tutelando le nostre produzioni ed il lavoro faticoso e sotto-pagato di tanti operai. Occorre spiegare a milioni di siciliani perchè accise ed imposte vanno a Roma invece che restare in Sicilia per essere reinvestite nella crescita strutturale, come per legge dovrebbe accadere da Statuto. Occorre spiegare di chi è la colpa dell’immobilismo che sta distruggendo l’economia delle famiglie siciliane ed indicare chi trae vantaggi da tale disfacimento politico e sociale.

All’indomani di ogni tornata elettorale chi distrugge la nostra terra festeggia (e continua a farlo da troppo tempo) ed i cittadini onesti prendono atto, e non possono fare altrimenti, che tutto è e resterà immutato, che per trovare lavoro occorre la “raccomandazione” o è meglio fuggire altrove, che per vivere sereni bisogna convivere con la mafia o far finta che non esiste, che per vedere riconosciuti dei diritti occorre fare il “regalino” all’impiegato di turno o è meglio lasciar perdere, che per ottenere un prestito da una Banca devi garantire almeno per il doppio di quanto richiesto, che per sperare nell’ottenimento di un lavoro occorre aspettare le prossime votazioni, che per fare un controllo medico devi aspettare anche un anno o che i medici preposti ti consiglino di far “visita” al loro studio (o magari dar loro il voto visto che è oramai moda vedere i medici candidati). Questa è la Sicilia che hanno voluto i nostri politici e questa è la Sicilia che vogliamo e dobbiamo combattere. Mezza Sicilia la pensa come noi ed a questa Sicilia vogliamo rivolgerci, pacatamente e pronti al dialogo, non per continuare a sognare ma finalmente per vincere!
UNIAMOCI PER VINCERE

UNIONE SICILIANA