Lettera aperta al presidente del Fondo Ambiente Italiano


Ill.ma Presidente del Fondo Ambiente Italiano

Gentilissima Presidente,

è con vivo stupore che ho assistito, quale relatore in rappresentanza del “Comitato no rigassificatore” alla lettura della Sua lettera, da parte del rappresentante locale del FAI, nel corso del convegno tenutosi in data 6 luglio c.a. presso il Grand Hotel dei Templi di
Agrigento.


I contenuti della Sua missiva, stravolgono totalmente quanto riportato nella Sua precedente nota indirizzata al Governatore Cuffaro, in merito al previsto impianto di rigassificazione da ubicare in prossimità della Valle dei Templi di Agrigento e che portò tale vicenda all´attenzione nazionale, tanto da indurre il Presidente della Commissione Italiana per l´UNESCO, a intervenire, palesando la possibilità che la Valle dei Templi possa essere, a seguito della realizzazione dell´opera, cancellata dalla Lista del Patrimonio dell´Umanità.

Durante il recente convegno, abbiamo preso atto di questo ulteriore Suo scritto, dal quale si evince, oltre all´inverosimile cambiamento di opinione in merito al rigassificatore e il palese elogio all´ENEL (società interessata all´impianto), la disponibilità dell´associazione a collaborare al progetto offrendo la propria consulenza.

Dal sito ufficiale del FAI, apprendo che: “Il FAI è la principale fondazione italiana no profit per la tutela, la salvaguardia e la cura del patrimonio artistico e naturalistico ed è la terza in Europa dopo il National Trust inglese (il nostro modello) e il National Trust scozzese. Il Fondo per l´Ambiente Italiano nasce il 28 aprile del 1975 per volontà di Giulia Maria Mozzoni Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli che, consapevoli dell´immensa vastità del patrimonio italiano e dell´impossibilità che la sua tutela potesse gravare su un solo governo o su un ristretto gruppo di persone, decisero di fondare il FAI ispirandosi al National Trust inglese“.

Ritengo sia legittimo chiedersi: la tutela e la salvaguardia del patrimonio artistico e naturalistico, sono compatibili con posizioni che avallano lo scempio della Valle dei Templi?

Consultando inoltre il Vostro sito, noto come siano circa 350 le aziende che sovvenzionano il
FAI, di cui molte che operano nel campo dell´energia o che svolgono attività che causano elevato impatto ambientale, quali ad esempio: ACEAELECTRABEL ELETTRICITA´ SPA gas ed elettricità; AFV Acciaierie Beltrame SPA; API ENERGIA; CARBOFIN SPA energia trasporti; ITALCEMENTI SPA; DEUTSCHE BANK SPA; ENEL ENERGIA SPA.

In data 5 marzo 2007, il CORRIERECONOMIA, in un articolo dal titolo “De Bustis, banchiere in cerca di energia”, indica questo personaggio come “l´uomo che guida DEUTSCHE BANK in Italia” e punto di riferimento di D´Alema , il quale mira, insieme ad altre banche, a creare un nuovo soggetto istituzionale con una forte dotazione di capitale, interessato a finanziare quanto vi è di collaterale alle forme di energia convenzionale, dalla logistica alle pipeline, dai trasporti ai rigassificatori, alla produzione di energia ecocompatibile.
Dell´ENEL, non credo sia neppure il caso di discutere, posto che si tratta dell´azienda direttamente interessata a realizzare l´impianto di rigassificazione ad Agrigento.
Tutto ciò, apre inquietanti scenari, specie dopo aver personalmente assistito a quanto
accaduto nel corso del convegno e aver visto il Vostro rappresentante locale offrire la disponibilità della Sua associazione per eventuali consulenze.

Nel ricordarLe come il FAI abbia in gestione la Kolymbetra, area di notevole pregio della Valle dei Templi, Le chiedo se non ritenga opportuno e coerente, dopo quanto accaduto, di lasciare la gestione del sito a chi maggiore sensibilità e rispetto mostra per la nostra Valle.

Un particolare ringraziamento voglio porgerLe, per aver aggiunto al danno la beffa.

Se infatti, dovesse accadere che la Valle dei Templi venga cancellata dalla lista del Patrimonio dell´Umanità a seguito della realizzazione del rigassificatore, come potremo dimenticare che fu proprio il Suo intervento a spingere il dr Puglisi della Commissione per l´UNESCO, a prospettare la possibilità di tale evento?

In attesa di una Vostra determinazione in merito alle scelte da effettuare sulla Kolymbetra, le giungano graditi i miei più cordiali saluti.

Agrigento lì 10 luglio 2007

Gian Joseph Morici