LA LEGGENDA DEL PONTILE DI GINOSTRA

Bruxelles, 8 novembre 2000

Sabato 4 novembre 2000 sulla stampa locale è apparso
l’ennesimo articolo riguardante il pontile di
Ginostra. Come in una telenovela con una regia occulta
(ma non tanto se si legge attentamente la copiosa
documentazione e le innumerevoli interrogazioni
parlamentari sul caso) questa storia infinita sembra
non avere un punto di arrivo.


Mentre al contrario il
destino della piccola comunità, segnato dal tempo che
scorre inesorabilmente, sembra dare ragione a
politici, politicanti, ambientalisti e affaristi di
ogni genere. Veri colpevoli dell’abbandono del piccolo
borgo dalle origini millenarie.

“Siamo allo scontro finale. Chi vincerà l”ultimo
duello”?


Siamo già in piena campagna elettorale ed una manciata
di voti non fa gola a nessuno, quindi nessuna promessa
e nessun impegno. Si intravede il tentativo di far
calare il sipario sul caso Ginostra.

“L’altra Sicilia” è pienamente convinta
che il problema è politico e non di altro genere.
Ginostra è diventato il baratto per i finanziamenti
della portualità delle isole minori e su questo punto
si gioca tutta la partita, il resto è solo demagogia e
burocratese.

Corre l’obbligo porci alcune domande:


a. – Perché l’amministrazione di Lipari non ricorre alla
Cassa Depositi e Prestiti per reperire la somma
> necessaria all’elaborazione?


b. – Come mai non è stata chiesta la V.I.A. al Prof.
Giuseppe Mallandrino quando ha elaborato il progetto
originario sia per l’opera principale che per le opere
connesse?


c. – Come mai finora non è intervenuta nè la Corte dei
Conti nè la Magistratura a svolgere serie indagini
visto che i manufatti dell’approdo costruiti con i
soldi dei contribuenti giacciono da 10 anni sul molo
del porto di Reggio Calabria? ( Progetto approvato e
finanziato in data 12.10.88 per un ammontare
complessivo di L. 2.950.000.000 );


d. – Perché non interviene la Provincia nel reperire i
fondi per la doppia progettualità attingendo dal
programma PIT provinciale collegato ad Agenda 2000?


Qualora tutti questi interrogativi non dovessero avere
una risposta la Fondazione, come ha già fatto in
passato per il ricorso alla Corte Europea dei Diritti
dell’Uomo, si adopererà a cercare un architetto di
chiara fama internazionale il quale redigerà i
progetti con tutte le valutazioni di impatto
ambientale che il Ministero richiede.

E’ d’accordo il Direttore Generale del Servizio
Valutazione Impatto ambientale?


Concorda il Sindaco di Lipari?

Considerato lo status quo ultradecennale del pontile, perché non si rivolge all’Antimafia Nazionale ?


Egli è il primo cittadino ed ha il dovere di farlo.
Altrimenti taccia per sempre, i Ginostresi e gli
Eoliani tutti sono veramente incazzati e noi
dell’Altra Sicilia saremo al loro fianco.

In Sicilia tutto ció che appare non è, e tutto ció che
non appare invece è.


Nulla di nuovo sotto il sole.

Ivan BERTUCCIO –


L’ALTRA SICILIA – Roma