Lombardo candidato presidente?

Bruxelles, 5 novembre 2007

Si assiste in questi giorni a un gioco delle parti secondo cui l’autonomista (non si sa di che e da chi) Lombardo sarebbe interessato alla candidatura alla Presidenza della Regione Siciliana.
O, meglio, NON sarebbe espressamente interessato, salvo poi farsi pregare ad accettare la carica, secondo la migliore prassi della più consumata delle retoriche politiche.
O, in subordine, non interessato, ma a patto che gli vengano attribuiti tre grossi “feudi” (ops, scusate, volevamo dire “province”) in cambio.


Questa è la speranza, non c’è che aggiungere…

Si accomodi, prego, Sig. Lombardo, in fondo Palazzo d’Orléans ha avuto inquilini peggiori di Lei.
Una cortesia, però, non si faccia chiamare “autonomista”. Il suo è un “porto abusivo di aggettivo”. Lei di autonomista non ha che un vuoto nome. Non ha la Sicilia nei suoi orizzonti ma un amorfo “meridione”. E sa com’è…noi non ci sentiamo “meridionali d’Italia”, noi ci sentiamo “Siciliani”, anzi “Nuàutri ni sintemu Siciliani e nenti chiù”, se ancora ricorda la lingua dei nostri padri.

Non ricordiamo ancora una sua battaglia per la Sicilia, né per la difesa del suo inattuato Statuto, né per sottrarre la sua economia alla subalternità ed all’annientamento della colonizzazione italiana, né per la difesa della sua identità culturale.

Non ricordiamo Lei o un solo esponente del suo partito che, in tribune elettorali, interviste, etc. abbia mai detto “qualcosa di siciliano…” (parafrasando Nanni Moretti) ma solo amorfe dichiarazioni indistinguibili da quelle democristiane.

Non ci pare che la relativa affermazione elettorale sia sempre in Sicilia indice di attivazione politica; si dice in giro che i suoi siano voti clientelari della peggior specie… Sa com’è, non ci sentiamo rappresentati da uno che vuole mantenere in vita il “magna magna” del ponte e anzi ne fa l’unico collante ideologico.
Forse è autonomo dai partiti tradizionali, nel senso che si dà di volta in volta al miglior offerente…
Allora lo dica meglio: Movimento per l’Autonomia di fare quello che mi conviene sul momento e non dell’Autonomia Siciliana, che è ben altra cosa…

Si candidi a Palazzo, magari vince… sa quanti supporter potranno essere infornati nel burosauro regionale….e la Sicilia intanto piange…ma in fondo lo ha fatto da tanto tempo…

Francesco Paolo Catania