Il bisogno del mito

Bruxelles, 27 novembre 2007

Nella confusione del mondo contemporaneo, il bisogno del mito diviene necessità incombente, perifrasi obbligata per focalizzare le aspettative  della gente, per avviare il dibattito e lanciare un messaggio semplice ma necesssario “allargate l’area delle vostre coscienze”.
Cosi’ il mito diventa  bisogno delle nuove generazioni per farsi coraggio e andare avanti, riferimento a cultura, sport e consesso civile.
L’Altra Sicilia ha identificato da tempo questo  bisogno del mito, il bisogno dell’incanto, della magia, per prendere coraggio e dare coraggio nell’avventura quotidiana del suo essere, nell’operare quotidiano per una resurrezione  alla Sicilia e all’essere siciliano.

Il mito diventa cosi’ vendetta all’ingiustizia e artificio di giustizia, diventa spasimo di Palermo e sorriso di ignoto marinaio, diventa necessità di ribellione contro la corruzione generalizzata, diventa bisogno di cambiamento,  nuovo soffio di brezza  nelle spire di afoso scirocco.
Questa pagina per cercare di fare chiarezza e raccontare non la cronaca di un semplice affare giudiziario ma la storia di un’amicizia e le vicissitudini di una siciliana, nell’intreccio oggi di potere mafioso e corruzione giudiziaria. Di seguito poi l’intervista rilasciataci dall’avvocato Giovanna Livreri per bisogno di chiarezza e bisogno morale.
Questa nostra sorella siciliana è noto penalista di Palermo e  coltiva, nelle sue poche ore di libertà, il culto della Sicilia, l’amore per l’Isola che pure vive e soffre al quotidiano. Ha appoggiato quasi dal nascere le aspirazioni de L’Altra Sicilia, ha toccato con mano le esigenze dei figli della Diaspora, ha portato le aziende siciliane in giro per il mondo, grazie ad un consorzio spontaneo di giovani produttori, Terre di Sicania, ha abbracciato con entusiasmo le rivendicazioni di quei siciliani che inondavano  il net di messaggi e grida di aiuto, che stampavano e inviavano a tutti il loro mensile “l’Isola”, con un solo intendimento: far cambiare le cose, dare il segnale del riscatto al popolo siciliano.
Come ogni siciliana anche Giovanna non si era mai occupata dei suoi fratelli della diaspora, che a lei, come a tutti i siciliani al di qua del faro, ricordano quello che cercano di dimenticare: il sacrifico del partire, lo scillaecariddi dell’esistere, la fatamorgana del ritorno.
Scopri’ Giovanna Livreri  che fuori dalla Terra impareggiabile viveva un’altra Sicilia  piena di dignità e di devozione, un’ Altra Sicilia che lavorava nei nord lontani e non scendeva a compromessi con nessuno, scopri’ l’avvocato Livreri quanto fosse importante l’orgoglio di un’appartenenza, l’orgoglio di quella bandiera che L’Altra Sicilia era riuscita a far sventolare su tutti gli edifici pubblici dell’Isola, dopo vere e lunghe campagne di sensibilizzazione, scopri’ l’avvocato Livreri le comunità siciliane all’estero, il loro amore per la terra lontana,  e , da palermitana vera, si ri-innamoro’ di Sicilia, e di effettiva autonomia.
E lo fece in maniera iperbolica, nella stessa Sicilia, in occasione della celebrazione del 59° anniversario della conquista dello Statuto di autonomia, la festa organizzata da L’Altra Sicilia a Mazara del Vallo, partecipando e animando un memorabile dibattito sui sostegni comunitari alla Terra impareggiabile, nonostante gli ostracismi e le vere e proprie minacce che l’establishement le aveva subdolamente propinato pur di fermare  una manifestazione che le istituzioni regionali avevano cercato di boicottare con ogni mezzo.
Giovanna Livreri divenne cosi’ il nostro Judex, l’eroe di Feuillade, che resta invischiato pero´ nelle spire di una serie di responsabilità costruite ad arte dal sistema  per indebolirne la forte considerazione conquistata in Sicilia e al di là del faro.
La politica cerca di appropriarsi del suo successo e con le sue spire la attira nei meandri della Fiera di Messina, istituzione fallimentare servita fino ad allora a mantenere in vita le finanaze degli orfani cittadini di una partito defunto ma duro a scomparire, clientelarismo e nepotismo, uno strano miscuglio di politica e malaffare. Resiste Giovanna e cerca anche con la Fiera del Mediterraneo di Palermo di abbattere l’Idra che succhia il sangue ai palermitani. E’ lotta immmane, ne esce sconfitta ma moralmente vittoriosa. E intanto si concede dolci preludi fuori di Sicilia per ritemprare l’animo e torna al combattimento con una vicenda professionale che presto diventa affare giudiziario  che dà avvio ad una vera e propria persecuzione nei suoi confronti tanto da cercare di trasformarla da giudice ad accusato. Sono storie di malaffare e misture di politica, soldi e nepotismo. Affari grandi come la metanizzazione dell’Isola e non solo, affari grandi come il tesoro di Ciancimino, affari grandi come la battaglia tra morale e criminalità, tra stato  e antistato.
Giovanna non ha bisogno di queste righe per prendersi carico del suo stesso destino. Lo fa e lo sa fare da tempo con la forza della verità e della giustizia. Novello Achab nella lotta alla balena bianca rinnovella la lotta dell’uomo contro il destino avverso quando indossa la sua toga e le sue vesti di madre di famiglia.
Un destino, se soltanto lo volesse, potrebbe concederle di guidare la resurrezzione dei siciliani e il riscatto morale ed economico della terra Impareggiabile. Se soltanto lo volesse quanto L’Altra Sicilia lo vuole. E l’occasione appare sempre più vicina.
Eugenio Preta,
Francesco Paolo Catania
 
 
Una regia politico-mafiosa-istituzionale per criminalizzare l’avv. G. Livreri ?
Gioco delle parti alla Fiera del Mediterraneo di Palermo
 
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FIERA DEL MEDITERRANEO: CON LA LIVRERI PER CAMBIARE
 
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RINGRAZIAMENTI A ”L’ALTRA SICILIA”

 


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Intervista a Giovanna Livreri

Comunicato stampa di Giovanna Livreri