LE BRICIOLE PER LA SICILIA

Bruxelles, 02 Aprile 2001

Una terra con grandi risorse che guida la locomotiva
Italia. Una tendenza che cambia. Ma sulle linee guida
e le scelte imprenditoriali è ancora nebbia fitta.


E’ la Sicilia a guidare la locomotiva Italia. L’export
dell’Isola nell’ultimo anno si é quasi raddoppiato.

Nella stessa direzione viaggiano anche la Sardegna e,
in misura ridotta, la Calabria. E’ il segno di una
tendenza che cambia. Ma a guardare le cifre i
>quindicimila miliardi della Sicilia sono briciole
rispetto ai settantamila collezionati solo dalla
Regione Veneto. Il divario resta enorme. Ma finalmente
si é capito che la doppia velocità del Nord é
destinata a frenare: il Sud nei prossimi cinque anni
può galoppare. Oggi é il momento di bloccare i facili
entusiasmi.

Se l’export comincia a tirare, ci sono ancora 40 anni
di scelte sbagliate da correggere. E le notizie
provenienti da Palermo non sono per nulla allegre. I
consistenti fondi destinati da Agenda Duemila
aspettano una programmazione adeguata. Ma lo
spettacolo che si offre non é edificante.

L’assessore Drago ha chiamato un tecnico ministeriale,
Gabriella Paolocci, per definire le procedure di
spesa. Ma é sulle idee-guida e sulle scelte
imprenditoriali che c’é ancora molta nebbia. Se é vero
che la Sicilia ha bisogno di infrastrutture, porti,
ferrovie, aeroporti, autostrade, non Ponti visto che
la Sardegna eguaglia la performance della Sicilia
senza pensare alle follie di manufatti stabili ad alto
rischio, il vero pericolo é la mancanza della visione
unitaria sullo sviluppo da dare. La lezione che viene
dalle esportazioni la spinta autopropulsiva: non é
vero che l’economia si risveglia per le incentivazioni
pubbliche.

E’ l’economia della piccola-media impresa, degli
> imprenditori che arrotolano la camicia e fondano la
piccola ditta perché vogliono farcela, vogliono
scommettere e sono stanchi di promesse vacue. Se
l’Italia é uno dei paesi al mondo nel quale con
maggiore frequenza si va alle urne, la Sicilia é la
Regione dove la campagna elettorale non finisce mai.


Si fa tutti i giorni.


Mentre la retorica cinematografica dipinge una Sicilia
arcaica dove la parola data é scritta nell’onore col
sangue, la realtà documenta come la Sicilia sia il
posto al mondo dove l’illusione é una industria che
tira al pari della nostalgia dei tanti emigrati
costretti a lasciare l’Isola. Ventisettemila
dipendenti regionali sono una azienda difficilissima
da gestire: la Fiat al confronto é una passeggiata.

< Ma tutte le promesse vanno ancora in direzione del posto pubblico: chi potrà mai “sistemare”, o stabilizzare cinquanta-mila precari? Se per anni la Sicilia é stata oltraggiata da decisioni idiote, dagli insediamenti petrolchimici al conseguente spopolamento delle campagne, oggi non si riesce ancora a capire che la prima risorsa é il turismo, poi l’agricoltura e i servizi. La prima grande risorsa, la luce, il sole, la terra, la storia viene tutti i giorni schiaffeggiata: non basta un assessore intelligente come Fabio Granata a correggere i lacci di una articolazione elefantiaca dove per un appalto di poche centinaia di milioni per i mosaici di Piazza Armerina passano anni quando per distruggere intere città greche a colpi di ruspa basta una sola notte. > Oggi la partita in palio é il futuro della Sicilia nei
prossimi 50 anni. Si decide se essere centro
propulsore di sviluppo che guarda verso il
Mediterraneo, oppure la colonia che rappresentiamo per
la gioia di Umberto Bossi, che dice di averlo sempre
duro insieme ai suoi alleati “polisti -nordisti”. Ad
avere un minimo di orgoglio di patria, bisogna
decidere chi sono i veri “Sudici”.

Lo sviluppo di una terra non dipende dai fili di un
Ponte che – dovrebbe capire la Cisl – é solo uno
specchietto per allodole interessate. Dipende dalla
rigenerazione dal basso delle leve economiche. Dal
falegname al vivaista.

Ci sarà una ragione perché il
Veneto, terra di emigranti come la Sicilia, oggi é
diventato motore propulsivo di sviluppo. La ragione
non é geografica. Né climatica. E’ soprattutto
antropologica.

L’Altra Sicilia –


al servizio della Sicilia e dei Siciliani