Riprendersi l’anima

di Pierluigi Paoletti www.centrofondi.it  

Dal gruppo di discussione di Centrofondi  http://groups.google.com/group/centrofondi?hl=it  è arrivata una interessante mail di Irene:

“Io consiglierei guardare alla
storia, anche a quella antica. Per capire il sistema bancario corrente bisogna
rifarsi ai Babilonesi .. eh si, le nostre banche le hanno inventate in Iraq!
Nel 18esimo secolo AC, a Babilonia
c’e’ stata la prima crisi creditizia di cui si abbia traccia. Allora i
contadini depositavano grano in silos governativi e ottenevano certificati di
deposito in compenso. Questi certificati poi sono diventati moneta di scambio
per tutto il resto. Coloro che gestivano i certificati si sono poi tramutati
in banchieri e hanno cominciato a prestare con interessi, usando un sistema di
riserva frazionaria.

Il problema e’ che si e’arrivati
dopo un po’ di tempo a una situazione in cui l’ammontare di debito superava il
grano disponibile. Allora re Rim-Sin decise di decretare il perdono dei
debiti. Il suo motivo era militare: nell’esercito lui arruolava solo contadini
possidenti terrieri, non schiavi. Non voleva quindi rovinarli tutti e
costringerli a vendersi. I banchieri cosi’ fallirono. Le crisi creditizie in
Iraq poi continuarono a ripetersi, seguiti da perdoni periodici, eccetto che i
tassi di interesse si innalzarono.

I banchieri irakeni non la
mandarono giù facilmente e se ne andarono a cercar fortuna in Egitto. Lì
ripeterono lo stesso trucco e dominarono per 1500 anni con molte dinastie di
faraoni, fino alla venuta di Alessandro il Macedone. La storia si trova
addirittura raccontata nella Bibbia. Un certo Giuseppe che lavorava per il
faraone gestiva i silos e creò una crisi creditizia simile a quella Irakena.

Eccetto che la conclusione questa
volta fu diversa: alla fine, i contadini dovettero vendersi come schiavi per
poter mangiare.

Quando io ho studiato Cicerone e
le filippiche contro Catilina, mi ero convinta che Catilina fosse questo
sciagurato traditore. Una cosa che pero’ mi era sfuggita completamente, forse
perche’ non me lo avevano detto, e’ che a quei tempi, attorno al 60 AC , a
Roma c’era una crisi creditizia. Le famiglie patrizie avevano preso molti
soldi in prestito offrendo le proprie case e possedimenti agricoli come
collaterale.

L’ammontare del debito accumulato
poi e’ arrivato a superare di gran lunga l’ammontare di denaro circolante, a
causa ovviamente della crescita esponenziale dovuta agli interessi. Cosi’
Catilina si presentò alle elezioni sostenendo un programma di perdono del
debito.

I banchieri romani erano
ovviamente di origine babilonese-egiziana-greca e lui diceva, beh facciamo un
bel perdono come a Bagdad e salviamo la repubblica. Ovviamente questo ai
banchieri non piaceva affatto. Cosi’ e’ venuto l’impero, i patrizi dovettero
vendersi come schiavi, e riscrissero la storia.

Poi vennero i rinascimentali, con
la ricerca della pietra filosofale che trasforma piombo in oro… La pietra
filosofale era nient’altro che la stampa di moneta. I Medici lo capirono e si
arricchirono. Eccetto che poi regnanti stranieri li misero sul lastrico,
rubandogli effettivamente la pietra filosofale e rilegando l’Italia alla
provincia culturale per 4-5 secoli.

Oggi il problema che si e’ creato
e’ molto simile alle crisi creditizie antiche, anche se ovviamente su scala
molto piu’ grande.

Negli USA ci sono 65T di debito a
fronte di moneta circolante (M3) di circa 12T. C’e’ una discrepanza di un
fattore 5. Semplicemente, non c’e’ abbastanza moneta in giro per ripagare
tutti i debiti. Il sistema e’ insolvente. Questo non e’ un incidente storico
isolato, e’ una trappola costruita e voluta dai nostri banchieri. Questi sanno
benissimo da dove vengono e cosa succede storicamente in situazioni simili, si
rifanno persino ancora largamente alla tradizione talmudistica babilonese e
massonica-egiziana.

E’ difficile dire come si
evolveranno le cose a questo punto. Internet pero’ e’ senz’altro un elemento
molto nuovo che scopre veli millenari.”

Il gioco, come vedete è molto vecchio ed è il solito
sin dalla notte dei tempi… esattamente così come lo spieghiamo in questi report
ormai da anni.

La dinamica del debito nel lungo periodo è
insostenibile per due motivi:

Uno per la crescita esponenziale del debito alla fine
del ciclo economico http://www.centrofondi.it/report/Report_Centrofondi_2008_ott_1.pdf
  che porta poi automaticamente all’implosione del sistema http://www.centrofondi.it/report/Report_Centrofondi_2008_ott_2.pdf
 perché NESSUNO si guarda bene dal mettere in circolazione il denaro
necessario a ripagare gli interessi e quindi automaticamente si genera nuovo
debito http://www.disinformazione.it/i_nuovi_schiavi.htm
  in una spirale eterna che ci vede sempre nello stesso ruoli di
schiavi da millenni, senza contare il fatto che ci viene fatta pagare a
carissimo prezzo della semplice “carta straccia”.

I banchieri, scoperto il “giochino” redditizio, si
sono tramandati le regole del gioco di generazione in generazione nella
segretezza “esoterica” http://it.wikipedia.org/wiki/Esoterismo ;

una sorta di “libretto di istruzioni” con il quale
hanno passato indenni i millenni sfruttando il genere umano e manipolando a
loro piacimento la storia. Ecco allora svelata la ragione della lucida rabbia
di Gesù nel tempio contro i cambiavalute e di quella frase nel padre nostro:
rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori;
oppure il significato dell’anno Sabbatico o del Giubileo che oltre ai debiti
spirituali rimettevano anche quelli di denaro; oppure il Corano che bandisce
gli interessi come fossero il male assoluto. Ogni religione sa cosa è in grado
di fare il debito e per questo lo condanna, anche se con il denaro si è
comprato anche il silenzio di chi avrebbe dovuto mettere in guardia da questo
potere occulto e distruttore…tutto ha il suo prezzo.

Il segreto che avvolgeva i temi del denaro e
dell’economia permetteva l’azione di queste sette finanziaro-esoteriche, un
lavoro facile e senza rischi, come rubare le caramelle a dei bambini.

I vari governatori delle banche centrali, considerati
semidei e osannati dalle masse ignoranti (che ignorano), oggi, alla luce delle
nostre conoscenze, si rivelano per quello che sono: comuni delinquenti dotati
anche di scarsa intelligenza visto che le loro mosse sono prevedibili e sempre
le stesse da migliaia di anni.

Non vi meravigliate del tono “forte” quasi mai usato
in questi report, ma oggi riteniamo che sia arrivato il momento di chiamare le
cose con il loro nome per evitare il perpetrarsi di questo crimine contro
l’intera umanità, che ci opprime da millenni.

L’ignoranza è la materia con cui la cella invisibile è
stata costruita lentamente nel tempo e la conoscenza invece la chiave che ci
porta alla libertà.

La differenza di questo periodo storico rispetto al
passato infatti è proprio questa: la conoscenza che circola e arriva a coloro
che “hanno orecchie per intendere e occhi per vedere” dove internet è lo
strumento per propagare questa conoscenza. Proprio a causa dell’aumento della
conoscenza, l’elemento nuovo dalla lontana Babilonia, questo sistema crollerà
e verrà ricostruito su basi completamente diverse e più sane. Con la
conoscenza dei meccanismi che hanno determinato la sopraffazione e la
schiavitù del genere umano per millenni, non si potranno più riproporre gli
schemi sino ad oggi usati con sfrontatezza e arroganza da chi detiene il
potere finanziario e che dirige quello politico. Non si potrà usare più quel
“libretto di (d)istruzioni” usato così tante e tante volte per il solo loro
vantaggio egoistico.

Oggi il “potere” sta crollando ed è ormai sotto gli
occhi di tutti; il potere politico, finanziario, sociale e religioso basato su
principi egoistici, di sopraffazione, sull’inganno e sulla manipolazione, si
sta sgretolando come un castello di sabbia ed il bello è che sta crollando in
modo inversamente proporzionale all’aumento della conoscenza.

Per questo possiamo definire questo periodo storico
come eccezionale proprio per il cambiamento epocale che è in atto. Noi stiamo
diventando sempre più attori protagonisti e non più comparse che devono solo
delegare il loro potere nelle mani di leader religiosi, politici, economici
ecc. Attraverso la conoscenza tutti insieme possiamo (ri)costruire ciò che ci
è stato tolto con l’inganno, ma è un fase di estrema delicatezza.

Una quantità enorme di potere e responsabilità si sta
trasferendo dal vertice della piramide che crolla, alla base che sino ad oggi
si è stata deresponsabilizzata delegando il proprio potere a chi lo ha usato
per fini ed interessi privati. Con questo trasferimento di potere in atto, a
causa del crollo delle vecchie strutture, le persone dovranno essere sempre
più pronte e preparate ad accogliere il carico di  responsabilità sempre
crescente senza farsi sommergere dalle tante risposte, tutte nuove e diverse,
che dovranno saper dare. Questa è la ragione del disorientamento dilagante in
questo periodo.

Non essendoci più punti fermi e non potendo
ripercorrere vecchi schemi (delega di potere), solo chi insegue la conoscenza,
ha principi sani e trasparenti e si prende la sua dose di respons-abilità
(abilità nel dare risposte) potrà affrontare questo periodo nel migliore dei
modi, assecondando l’enorme cambiamento in atto. Per coloro i quali invece si
aggrapperanno ancora a istituzioni che crollano, schemi obsoleti e non più
funzionanti, sarà una serie continua di sofferenze.

Sarà un periodo in cui il disorientamento della massa
di persone che si vedono arrivare queste nuove responsabilità e non sono
adeguatamente preparate, sfocerà nella PAURA ed è per questo che chi ha avuto
la capacità di capire prima degli altri questo momento storico, dovrà
trasmettere tranquillità e far intravedere le soluzioni al crollo di un
vecchio sistema che, ogni giorno che passa, manifesta in modo sempre più
eclatante i suoi limiti.

La PAURA può sfociare in RABBIA e queste due emozioni
sono un mix esplosivo che non agevola la costruzione del nuovo e non agevola
il cambiamento, ma permette al sistema di reagire violentemente e di affermare
il proprio potere con la forza.

Storicamente le rivoluzioni ed i moti di piazza hanno
portato solo un rafforzamento del potere e del sistema e mai dei reali
miglioramenti per la popolazione. Queste emozioni saranno poi esasperate anche
dal potere che crolla e che non se ne vuole andare per cui questo è/sarà 
un momento molto delicato che richiede tutta la saldezza di nervi possibile.

Questo è un momento storico magico perché come disse
qualcuno “la conoscenza ci renderà liberi” e spesso ci ritorna in mente la
frase scolpita all’ingresso dell’oracolo di Delfi “CONOSCI TE STESSO”.

In questo viaggio, ormai ventennale nel mondo
economico, ci appare sempre più chiaro che l’economia e la conoscenza,
specialmente dei meccanismi umani, è la chiave di tutti i nostri mali attuali
e sulla quale dobbiamo lavorare. Chi ha messo in atto l’attuale economia ha
fatto sapientemente leva sulle debolezze dell’essere umano: avidità, paura,
solitudine, rabbia, egoismo. L’uomo che non è consapevole delle sue emozioni
infatti è vulnerabile e pieno di “bottoni” che se azionati da mani esperte,
perché hanno il libretto di (d)istruzioni, ha comportamenti prevedibili e
facilmente manipolabili.

Azionando il bottone della rabbia, ad esempio nelle
grandi rivoluzioni come quella francese e quella russa, si tolsero di mezzo
personaggi scomodi come il re e lo zar per cambiare il loro potere con quello
di chi azionava le leve della finanza, mentre il popolo cambiava solo
“padrone”. Niente di diverso accade nelle guerre dove i banchieri si
arricchiscono finanziando, ovviamente con lauti interessi, entrambi i
contendenti tanto il perdente avrebbe pagato per tutti e due, eclatante il
caso della sanguinosissima guerra tra Iran e Iraq degli anni ’80 dove sia
l’uni sia l’altro erano finanziati dalle stesse forze. Per vostra conoscenza,
poi ognuno potrà se lo vuole approfondire, la seconda guerra mondiale sarebbe
potuta finire i pochi giorni se alla Germania nazista non fosse stato fornito
il petrolio da Prescot Bush (il nonno), se la Ford non avesse costruito i
mezzi corazzati, moto, autocarri, auto, se l’IBM non avesse fornito i primi
computer per tenere la contabilità dell’olocausto e tanto altro ancora.

Facendo leva sulla “scarsità artificiale” e con gli
attacchi terroristici, si aziona il bottone della paura facendo digerire tutte
le diminuzioni di libertà e preparando il terreno alle distruzioni programmate
delle crisi economiche artificiali. Da qui si lavora pesantemente sulla
sfiducia in se stessi e nel futuro e si crea la frattura con gli altri
isolando le persone nella solitudine e alimentando così avidità ed
egoismo.

Conoscendo questi meccanismi noi possiamo allora
lavorare per una nuova economia mentre l’altra, artificiale e manipolatoria,
sta crollando. Noi lavoriamo sulle qualità positive delle persone rafforzando
la fiducia nell’uomo, quindi in noi stessi, e la solidarietà della comunità.
Senza gli altri siamo perduti perché l’uomo è un animale docile che ama la
compagnia e l’amore. Si tratta solo di rispolverare queste qualità naturali
artificialmente represse per cambiare il corso degli eventi attuali e futuri.

Prima di tutto dobbiamo usare uno strumento per gli
scambi che non sia legato a doppio filo con il debito e per questo ed in
attesa di utilizzarne uno che sostituisca l’euro per i nostri scambi, usiamo
una Transition Money http://www.disinformazione.it/moneta_complementare.htm
  che ci aiuti in questo processo di decontaminazione e di presa di
coscienza, nel frattempo cambiamo anche il nostro modo di fare economia
attuando dei semplici, ma efficaci correttivi contenuti nei piani aziendali
del progetto di ArcipelagoSCEC http://www.centrofondi.it/articoli/Progetto_Buoni_Locali.pdf
  e nel frattempo lavoriamo sulla costruzione di una nuova cultura
lavorando con le scuole http://www.arcipelagoscec.org/doc/Patto_agrario_scuola.pdf .
Il lavoro è tanto, ma anche le soddisfazioni nel vedere la volontà delle
persone di farsi artefici del cambiamento e lavorare attivamente alla
costruzione di un’economia dal volto umano e sta accadendo in tutta Italia
dalla Sicilia al Friuli VG, passando per Calabria, Campania, Lazio, Umbria,
Toscana, Lombardia e Veneto dove sono già attive le Isole dell’ArcipelagoSCEC,
mentre si sta lavorando alacremente per costruirne in Basilicata, Puglia,
Marche, Liguria e Piemonte.

Un bel risultato, visibile su www.scecservice.org, se
pensiamo che ArcipelagoSCEC www.arcipelagoscec.org  è partito solo ad
aprile scorso sulla scorta dell’esperienze maturate da Ecoroma e dallo SCEC di
Napoli. E questo è solo l’inizio della riscossa all’insegna del motto:

Riprendiamoci l’anima!