La difficile situazione finanziaria di molti connazionali a Bruxelles e ad Anversa

Riceviamo da Francesco Paolo Catania – consigliere del COMITES di Bruxelles-Brabante (Fiandre) la lettera della Presidente del Coasit indirizzata alla presidente del Comites stesso.

Gentile Presidente,

Le scriviamo la presente per informarvi che quest’anno il Ministero degli affari esteri ci ha assegnato solo 6.500 euro, annunciandoci una riduzione del 47% rispetto allo scorso anno, invece questo contributo è pari ad un taglio del 72% ! La somma è stata versata dal Consolato di Bruxelles inizio agosto, e abbiamo già speso la totalità per aiuti urgenti.

A tale proposito ci preme informarvi della situazione difficile in cui versano i nostri connazionali a Bruxelles ed Anversa.

Secondo uno studio realizzato dall’INS (Istituto Nazionale di statistica belga) i prezzi degli affitti sono aumentati del 10,6% e questi aumenti riguardano tutti i canoni sia quelli privati che quelli degli alloggi sociali. Ma la situazione più drammatica resta quella di Bruxelles: i costi insostenibili degli affitti della Regione, dove queste spese danno fondo alla quasi totalità del magro reddito di molti cittadini e costringono alcuni di loro ad indebitarsi per poter pagare.

Gli stessi dati dimostrano come il reddito degli abitanti di Bruxelles sia troppo basso per garantire loro un’esistenza conforme agli standard di vita il 15,2% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Un fenomeno, questo che tocca il 22,6% delle persone che hanno più di 65 anni, il 16,2% delle donne, il 14,2% degli uomini, il 32% dei disoccupati e il 24% degli inquilini; e più di un quarto della popolazione di Bruxelles vive in una famiglia senza reddito da lavoro.

Non dimentichiamo le famiglie monoparentali e le famiglie con un solo reddito di lavoro (1200/1300 euro al mese), che vedono il loro potere di acquisto molto limitato e spesso chiedono un aiuto per la scuola o per ottenere dei pacchi alimentari. Queste persone che lavorano e non riescono a chiudere il mese sono i cosiddetti “nuovi poveri.

Di fronte a questa situazione, con pochi mezzi a disposizione (era una media di 23000 € l’anno), il COASIT di Bruxelles studia, in un primo tempo, con gli utenti del servizio quali sono le loro possibilità per rimediare alle situazioni d’emergenza e in un secondo tempo come evitare questi problemi ricorrendo alle strutture esistenti in Belgio e in Italia; infatti, molti dipendono dai servizi sociali ai quali ricorrono per ottenere i loro diritti. Perché vivendo nella precarietà, non solo non sono informati dei loro diritti, ma hanno grossissime difficoltà ad accedervi. Devono dunque essere sostenuti dai servizi sociali per ottenere almeno il minimo garantito dalla legge.

Lo scopo del Coasit è sempre quello di trovare insieme una soluzione per evitare di dovere ricorrere ai sostegni finanziari, ma malgrado questo metodo ci rendiamo conto che gran parte dei richiedenti tornano ogni anno, perché quando si trovano ad avere un reddito minimo, un intervento, anche minimo, può essere di grande aiuto.

Gli utenti del COASIT di Bruxelles sono sempre più numerosi, si tratta di giovani, di pensionati, di disoccupati, di invalidi , di famiglie monoparentali, di persone assistite dal CPAS, di lavoratori, e di nuovi arrivati in Belgio.

Gli interventi finanziari del COASIT di Bruxelles, sono destinati a pagare varie fatture tra l’altro arretrati di affitto o garanzie di affitto, le fatture di riscaldamento, gas e acqua, le fatture della mutua, le spese mediche e i medicinali, la scuola sia per l’iscrizione che per il materiale scolastico, le fatture di avvocati, le richieste di pacchi alimentari, i pagamenti per l’ufficiale giudiziario al fine di evitare vendite o sfratti, e più raramente il pagamento del viaggio di rientro in Italia.

Queste situazioni di grave precarietà, costringono tutte queste persone a rinunciare a quei diritti fondamentali che sono garantiti ad ognuno dai trattati internazionali. Essi si trovano, dunque nella spiacevole condizione di dovere scegliere quali bisogni soddisfare e la sola scelta possibile consiste nel decidere a cosa rinunciare.

Dato le drastiche riduzioni dei fondi per il Coasit, quale futuro dargli?

Distinti saluti.

Il Presidente
Sonia Guaragna