Ah la «Mérica»!

Bruxelles, 4 febbraio 2000

Certo, ci vogliono sempre gli americani per spiegarci le cose e in questo caso la Fondazione ” L’Altra Sicilia” sottopone alla vostra attenzione i risultati di una conferenza che è servita, qualora ce ne fosse ancora bisogno, a dipanarci i misteri siciliani!


Tante volte rileggendo i nostri comunicati, ci domandiamo se non stiamo esagerando, se poi non sia veramente il fatto di vivere lontano che ci fa vedere una realtà siciliana, deformata dallo specchio della memoria e della passione, forse troppo approssimativa e decadente, mentre invece i servizi e la politica sono allineati agli standard normali dei paesi progrediti, tutti fanno il loro dovere, la classe politica ricerca il bene del cittadino

Poi pero’ intervengono gli americani, ah la Mérica! , e tentano di spiegarci le cose del nostro paese. Allora prestiamo loro attenzione perchè ci sembrano piú degli altri attendibili e lontani da ogni condizionamento.

Il professor Robert Leonardi, inglese della London School ef Economics, a Messina per un convegno della fondazione Pulejo -Bonino, ci ha spiegato che l’Italia perderà una bella fetta dei fondi strutturali europei, gli stessi che hanno fatto “nuovi” Spagna, Iralnda e Portogallo, ad esempio, perchè i nostri ministeri non hanno saputo redigere i programmi.
Ci risiamo!

E indovinate quale regione perderà i 12 mila miliardi dei fondi destinati allo sviluppo?: ma sicuro, la Sicilia!

Questa volta un’amministrazione pubblica non all’altezza, non ha fatto una sufficiente valutazione delle potenzialità di sviluppo del sud del Paese, anzi ha suddiviso per zone i fondi, sperando forse che a Bruxelles fossero tutti scemi….

Noi vogliamo ricordare ai nostri cervelloni politici che ormai i soldi di Bruxelles obbediscono prioritariamente ad un elementare principio, che peraltro Spagna, Irlanda e Portogallo hanno ben compreso: non piu’ domanda ma offerta.

La nostra classe politica non ha ancora capito che deve impegnarsi per costruire infrastrutture e servizi che favoriscano sviluppo e crescita economica, soltanto dopo, i flussi finanziari potranno arrivare da Bruxelles.

Progetti seri si chiedono oggi ai governi, e non risse e spartizioni, come quella che divide oggi, diessini e asinello alla regione Sicilia.

Noi de “L’Altra Sicilia” incontrando il 21 maggio scorso a Bruxelles il presidente della regione Angelo Capodicasa, davanti ad un piatto di spaghetti, avevamo discusso del governo della Sicilia e gli avevamo ricordato di diffidare dai faccendieri e dai capipopolo con una sola idea in testa: il loro portafoglio, e quella sera Capodicasa ci ha parlato dei programmi e di progetti rendendoci partecipi delle difficoltà che incontrava, sintomatiche del malessere della classe politica siciliana.

Nonostante tutti gli sforzi, abbiamo sopportato come normale malattia faccendieri e capipolo con la conseguenza che la nostra Isola versa sempre negli stessi problemi di ogni giorno.

Poi ci parleremo addosso di “mafia”, mazzette, burocrazia, consulenze di comodo, sempre credendo di essere i piu’ furbi, ma regolarmente perderemo le opportunità di sviluppo della nostra Isola che non abbiamo saputo ne’ sappiamo sfruttare.

Eugenio Preta