Per il momento Buon Natale

Inesorabile passa la festa, che’ non si può fermare il tempo. Nonostante alberi illuminati e stelle filanti, poi rimane il vuoto, dentro, e riprende la cura del presente, la preoccupazione del quotidiano. Non abbiamo cullato idee di viaggi transcontinentali, né di mete esotiche alla luce di modelli calcistici e televisivi divenuti esempi di vita, noi che viviamo nei nord lontani. Abbiamo forse avanzato la voglia di un breve ritorno all’origine, all’alveo abbandonato. Poi le distanze della lontananza, il desiderio di poter rivedere tutti i figli davanti ad un’unica tavola, almeno per la cena di Natale, ci hanno fatto propendere per il rimanere nella nostre case e così tentare di riunire la famiglia, ritrovando, per un battere di ciglia, atmosfere e sapori ormai smarriti nelle spire di una modernità inesorabile.


Di fronte poi alle perturbazioni meteorologiche, alla neve ad ai bivacchi in aeroporto e nelle autostrade, beh forse ci illudiamo di aver fatto… di necessità virtù, la scelta più giusta.

Passata la festa ritorniamo quindi ad ignorarci nelle cordialità di ogni giorno, attenti pero’ alle vicende del nostro vivere quotidiano.

L’Altra Sicilia ricomincia, tra qualche giorno, il suo 13° anno di attività. Senza perderci in consuntivi banali ed inutili, abbiamo pero’ sempre cercato di svegliare le coscienze di tutti i siciliani, al di qua e al di là del faro, per dirla con il sorriso dell’ignoto marinaio di Vincenzo Consolo, ricordando a tutti noi siciliani chi siamo, da dove veniamo e dove vorremmo andare.

Il nostro testo di riferimento è rimasto quello Statuto di Autonomia che abbiamo voluto sempre mettere in risalto non per contrapporlo al testo costituzionale italiano cui ci sentiamo pur legati, specialmente nella parte prima, ma per indicare pure il nostro essere Nazione, popolo, legittimati da quello Statuto pur tardivo rispetto alla nostra esistenza secolare ma pur sempre dileggiato, aggirato, tradito rispetto ad esigenze che purtroppo sono state dimenticate o peggio ancora sono rimaste sconosciute.

Non abbiamo fatto sempre e comunque i guastatori. Abbiamo cercato di informare e di spingere forse al paradosso i nostri esempi pur avendo ben chiaro che distruggere è più facile che costruire, demolire più agevole che strutturare. Abbiamo sempre voluto spiegare il valore aggiunto che lo Statuto, l’Autonomia riscoperta oggi in pompa magna da Bossi e compagni della Lega, da Lombardo e Miccichè, noi siciliani l’abbiamo in nuce dal lontano 1946 senza essere mai riusciti, colpa nostra, a metterla in attuazione.

Resta pero’ che viviamo il nostro stato periferico e la nostra sudditanza in maniera totale e senza speranza, se vediamo il trattamento che ci riservano le autorità centrali, in gran parte ahimè, di origine siciliana.

Tempo di vacanze, dicevamo, ed allora i musei dell’Isola restano chiusi per mancanza di personale. Importanza dei collegamenti ed allora da Milano alle porte dell’Isola i nuovi treni veloci di Trenitalia viaggiano ancora a scartamento ridotto e soprattutto versano in uno stato di abbandono e di incuria che rende inutilizzabili i gabinetti, allungando le soste intermedie e gettando nello sconforto anziani e bambini, oltre agli adulti, improvvidi clienti. Tempo di possibile turismo ed allora le Eolie del vento rimangono isolate da una settimana, il tempo delle vacanze, perchè non si è ancora riusciti a costruire veri porti invece di ormeggi stagionali, specialmente a Ginostra, la Ginostra del nostro indimenticato amico Ivano, che rimane ancora senza collegamenti né servizi: e passi pure per il curato e la pur importante Santa Messa di Natale, ma le esigenze di pochi indigeni vengono sempre più oltraggiate con la scusa del maltempo.

A questo aggiungiamo, e non per essere sempre e comunque contro qualcuno, che la regione siciliana resta senza bilancio di esercizio. In parole povere è obbligata ad operare con i dodicesimi provvisori, consegnando nelle mani di Lombardo un potere immeritato che lo farà unico decisore di consulenze, studi e società compartecipate.
Pero’ piove, “governo ladro” ed il Commissario dello Stato, eh si’ abbiamo sempre e comunque bisogno di un Commissario per dipanare le nostre matasse, ha impugnato il DDl di Lombardo per la stabilizzazione dei precari e non solo per quanto avevamo da sempre sospettato noi dell’Altra Sicilia, vale a dire incostituzionalità, ma anche per il fatto che non c’é copertura finanziaria…

Una regione che vuole uscire dal suo isolamento non disegna il suo futuro sul lungo periodo, ma si barcamena sul breve termine e rimane sempre a piangersi addosso i fondi che il governo centrale decidesse di allocare, quasi non fossero diritti acquisiti e legittimati dallo Statuto le accise petrolifere, le tasse distratte dal patrimonio regionale con la scusa della sede legale fuori dell’Isola, a causa della acclarata ignavia di dirigenti cui abbiamo delegato, improvvidamente, l’avvenire dei nostri figli.

Ma è Natale, Lui ci ha degnati di venire al mondo, evitando così di lasciarci piante senza fiori, capezzoli senza seni ed allora una parola di speranza per la nostra terra, un anelito di fiducia in un futuro che possa portarci a delegare il destino dell’Isola a gente responsabile e disinteressata…

Per il momento Buon Natale.

Eugenio Preta