Il più pulito ha la rogna

Esordiamo con un titolo che i lettori che ci seguono hanno sentito frequentemente e che dimostra la natura di questa classe politica – “nominata” e non eletta a causa di un sistema elettorale che prevede un listino bloccato in cui i nominativi sono scelti dal “capo” – e la sua irrefrenabile caduta verso un baratro morale dove, il raggiro degli elettori e la pretta soddisfazione dei bisogni personali e familiari, ne costituiscono caratteristica peculiare e fondo.

Quindi non ci meravigliamo se la Camera(ta), che dovrebbe proporre le leggi che interessano i cittadini, lavori a fasi alterne, si barcameni tra inquisiti, doppi incarichi, gossip e assenteismo, e sembri attenta più al vuoto delle inquadrature TV e ad impressionare gli sgamati spettatori, piuttosto che procedere ad una dovuta autocritica (con relativa e conseguente flagellazione e uscita di scena, diciamo noi.

Le ipotesi di reato che inseguono Berlusconi, alla fine accendono l’immaginario di poveri cristi “casa, lavoro e famiglia”, di ragazzotti in vena di grande fratello, di casalinghe in menopausa e di quei politicanti che non riuscendo ad abbattere con serie proposte di governo questo tipo di regime vigente, cercano in ogni modo, ma senza qualità, di attaccare il Berlusconi confidando nell’opera di una magistratura non di parte, ma squalificata se è vero com’è vero che lo stato in cui versa il sistema giudiziario rimane a livello di paesi come l’ Afghanistan, Gibuti o Suriname e la stessa Corte europea dei diritti dell’uomo ha già sanzionato già 276 volte il Bel Paese infliggendoci ben 17 milioni di euro di multe.

Un sistema agonizzante in cui le disfunzioni organizzative o logistiche incidono sull’iter infinito dei processi, il 69,7 % dei quali viene rinviato ad una udienza successiva; il 9,2% per assenza del giudice; l’1,8% per problemi pratici come mancanza dei fascicoli, presenza dei necessari trascrittori, mancanza di aule, il 13,4% per difetto nella trasmissione della notifica all’imputato, il 28,9 % per mancanza della presentazione dei testimoni.

Il numero dei processi pendenti dinnanzi ai tribunali, Corti d’Appello e Corti di Cassazione erano circa 3.2 milioni per i procedimenti penali e oltre 5.4 milioni per quelli civili alla fine dello scorso anno. La durata media di un processo penale è, oggi, di oltre 6 anni: 3 anni per il 1° grado, 2 per l’Appello e altrettanti per la Cassazione. Sommando a questi i due anni di indagine preliminari arriviamo a ben 8 anni, troppi per poi evitare la prescrizione.

La situazione poi tocca tempi lunghissimi, di oltre 10 anni, per le controversie a carattere civile.
Sprechi e disfunzioni che pero’ non impediscono l’utilizzo della magistratura a fini politici, con una impronta molto accentuata nei confronti di Berlusconi e con un certo lassismo nei confronti invece di altri gentiluomini come ad esempio Fini, di cui tutti ormai aspettano le dimissioni da lui promesse, sempre a tv aperte.

Ma non scherziamo, dimissioni? E tutta l’alterigia del personaggio? Ce lo vedete fare la fila alla biglietteria per comprarsi un low cost per Sharm El Sheik, al chek-in dopo essersi pagato lui, il taxi per arrivare in aeroporto? E le valigie, chi gliele porta?
Eppure anche i suoi più stretti collaboratori invocano l’intervento della magistratura senza alcuna vergogna, benché dopo una loro lunga militanza al limite del consentito. Tralasciando l’on Bocchino e, ad esempio, i 2,5 milioni annuali intascati come contributo per l’editoria per le 4.500 copie giornaliere del giornale Roma, gli onn. Granata e Briguglio ci interessano di più per il fatto che siciliani, rappresentano un riferimento per le vicende dell’Isola.

In Sicilia infatti hanno sede le società che hanno utilizzato fondi pubblici che fanno capo a Granata e a Briguglio e che spaziano dalla ricerca all’innovazione, ai corsi di formazione, allo sport ed all’organizzazione di eventi.

Infatti Granata, assessore ai beni culturali e poi al Turismo, anzi addirittura vicepresidente della Regione Siciliana sotto Toto’ vasa vasa (Cuffaro), è il cognato dell’amministratore della Lucas Engine, che percepisce tra il 2005 e il 2006 , prima 423.450 euro per attività di promozione e sostegno al sistema regionale per la ricerca e l’innovazione, poi 24mila euro per uno studio su svevi e normanni quindi, quando Granata viene nominato vicesindaco a Siracusa, affitta per 10 anni al comune, come sede della Ragioneria, il palazzo a cinque piani di proprietà della Lucas Engine… Che combinazione!

Cambiando piano di intervento, Regione , Provincia “inutile” e Comune assegnano poi, distribuiti in 10 anni, 351mila euro alla Match Ball, società sportiva di proprietà della signora Cortese in Granata. Oggi infatti i giovani talenti sportivi di Siracusa riflettono risultati sportivi encomiabili.

Passiamo quindi a Briguglio che a Messina crea, sempre con Granata , una rete di agenzie oltre al CUFTI (Consorzio universitario per la formazione turistica internazionale)soprannnominato Ente Briguglio, in cui trovano posto nipoti, amici e cognati, coordinati dalla stessa moglie di Briguglio e che riceve un finanziamento dalla Regione di ben 16,6 milioni di euro. Tutto regolare, per carità, ma poco fino, la classe non è acqua.

La Strizza che Briguglio ha patito nel 1997, anno che lo aveva visto nominato assessore al Lavoro della regione siciliana pero’ deve essere stata molto grande: truffa e falso per i corsi di formazione finanziati dall’ Unione Europea.

Una vera e propria odissea per il povero assessore fresco di nomina, indagato prima dalla procura di Palermo che si dichiarava poi non competente perché la sede dei corsi si trovava a Messina, quindi la procura di Messina che, a sua volta, si dichiarava incompetente per la presenza di un giudice non togato quindi, finalmente la fine delle peripezie del buon Carmelo con la sentenza del tribunale di Reggio Calabria che stabiliva il non luogo a procedere, dopo 10 anni.

I nostri due conterranei, nel frattempo erano stati indagati dalla Corte dei Conti, insieme ad una ventina di loro colleghi, sempre deputati regionali – cosa strana pero’, a ben pensarci – di aver utilizzato la Carta di Credito dell’Assemblea Regionale Siciliana per pagare viaggi a parenti ed amici.

Si parla di ben 54 biglietti per Fabio Granata – che finanzia con 350 euro mensili, versamento obbligatorio da parte dei suoi collaboratori, il circolo del cognato a Siracusa – e di 42 biglietti per il compare Carmelo Briguglio, per oltre 11.500 euro.

E Mamma Regione paga …

Ufficio stampa
L’ALTRA SICILIA – Antudo

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Anno 2003: “Regione Siciliana in tour”. Anno 2010: rimangono i debiti