La Sicilia nazione entro l’anno 2011?

Riceviamo e pubblichiamo.

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Sarebbe pure ora! Dopo 65 anni dalla c.d. Costituzione Siciliana e falsa Autonomia, da ultimo cittadino siciliano credo che sia necessario prendere una doverosa e tempestiva decisione sulla situazione politico-socio-economica alquanto grave, che interessa la Sicilia in modo particolare.

Come si suole dire, “tutti i nodi vengono al pettine”.


Per la Sicilia la sommatoria di nodi centenari è tale che blocca ogni iniziativa di ripresa locale, specie se d’origine nazionale, come il Federalismo Fiscale Comunale occultato da anni ed ora arbitrariamente imposto dalla Lega Nord.

In questo scenario raccapricciante, oggi, c’è ancora qualcuno che osa riproporre per il 17 Marzo 2011, l’ennesima “Festa” da fare in particolare ai siciliani, con il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Per cui, viene spontaneo chiedersi, se conviene partecipare ancora alla solita sceneggiata (napoletana) facendo finta di niente da “buon” siciliano, oppure cercare di traslocare subito dal “Condominio Italia” colpito da fenomeni sismici politici nazionali che per certi versi gravano da 150 anni sulla Sicilia.

Contrariamente, sfido i condomini siciliani a trovare un solo motivo valido e vantaggioso che possa convincere lo stesso e gli altri a restare ancora nel vecchio palazzo “Italia” terremotato.

Se qualcuno dei condomini siciliani dovesse trovare un valido motivo è pregato di comunicarlo a tutti gli interessati, affinché questi possano prendere un’adeguata e ferma decisione su un probabile trasloco definitivo presso il nuovo “Palazzo Sicilia Nazione”, seppure da restaurare e innovare nelle sue parti più importanti e funzionali.

Per ovvie ragioni, l’attuazione del progetto politico consequenziale richiede la massima attenzione e partecipazione di tutti i siciliani che vogliono cambiare radicalmente il proprio presente e l’immediato futuro ai propri figli. In sintesi il programma generale dovrebbe prevedere le seguenti azioni preliminari:

-conoscere (e divulgare nell’ambito locale) le proprie potenzialità territoriale e socio-economiche;

-conoscere (e divulgare nell’ambito locale) l’aspetto quantitativo e qualitativo delle proprie risorse naturali, patrimoniali, economiche, culturali e umane disponibili in Sicilia e presenti nel mondo;

-stabilire le regole generali amministrative, socio/economiche e culturali;

-pianificare il territorio e l’ambiente in funzione delle risorse disponibili;

-stabilire le regole generali per le attività produttive, supportate da una ampia informazione e formazione professionale mirata e aggiornata;

-sfruttare e utilizzare l’energia rinnovabile (geotermia, fotovoltaica, eolica, corrente marina, ecc.) creando l’economia di base della Sicilia;

-produzione d’acqua potabile per tutti i comuni siciliani;

-sviluppo delle attività agricole e della pesca in funzione della valorizzazione internazionale di tutti i prodotti;

-produzione, lavorazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti tipici dell’agricoltura e della pesca all’estero in funzione della rivalutazione internazionale della “Dieta Siciliana” unica al mondo, in grado di prevenire e curare varie malattie;

-recupero generale dei siti d’interesse turistico internazionale, loro valorizzazione e salvaguardia da destinare ad usi turistici produttivi no-stop;

-recupero dei parchi naturali terrestri e marini, loro valorizzazione e salvaguardia da destinare ad usi turistici produttivi no-stop;

-ricerca e sperimentazione scientifica generale finalizzata alle innovazioni tecnologiche, e della sanità in genere.

Tutto questo ed altro, è da formulare e condividere insieme, in ogni caso deve essere mirato allo sviluppo generale di questa Sicilia ingiustamente abbandonata da tutti, in particolare dagli stessi siciliani politici delegati presso il Governo Nazionale ed Europeo.

Arch. Gaspare Sammartano