Presidente galantuomo e galantuomo presidente

Dalla richiesta di archiviazione dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa che vede imputati Raffaele e Angelo Lombardo, risulta evidente soltanto un concetto: non conta affatto, nella determinazione di tale gravissimo reato – per noi de L’ALTRA SICILIA, si chiama e si chiamerà ancora e sempre voto di scambio, causa di tutti i guai e di tutte le nefandezze del sistema politico, specie quello siciliano – che il politico chieda voti ai mafiosi, conta invece il fatto che poi questo politico, una volta ottenuti i voti, non dia esecuzione agli impegni contratti con siffatti galantuomini. Ma quali? Gli uni e gli altri.

Che poi Patanè e Zuccaro, i PM di Catania abbiano suffragato le loro tesi di archiviazione con la constatazione che lo stesso Lombardo abbia incluso nella sua Giunta i magistrati antimafia Russo e Chinnici, noi non crediamo proprio che questo possa servire a svincolare il Ministro Presidente da ogni sospetto di collusione con la mafia; anzi ci sembra molto dubbia come attenuante.

Non crediamo certo che la mafia sia una tranquilla Pro loco e siamo sicuri che se Lombardo non dovesse rispondere positivamente alle richieste, rispettare gli accordi cioè, la mafia sarebbe ben capace di riportarlo alla ragione.

Ci sembra paradossale poi che un procuratore e 3 pubblici ministeri, dopo aver indagato per circa due anni insieme ai Ros dei carabinieri ed aver costruito un’accusa di favoreggiamento alla mafia, suffragata da circa 80.000 pagine di verbali e tantissime intercettazioni telefoniche, assistano al fatto che il procuratore di Catania, prossimo alla pensione, possa insabbiare l’inchiesta fino a quando il suo sostituto, un abusivo che non conosce gli atti dell’inchiesta, non sia stato in grado di affidare la pratica a due fedeli procuratori che, naturalmente, non hanno fatto altro che deciderne l’archiviazione.

Siamo molto sospettosi: a pensarci male spesso si sbaglia, ma tante volte non si è in torto. Innanzitutto, il procuratore che aveva avviato le indagini, il dottor Gennaro, è stato attaccato dai soliti professionisti dell’antimafia, Lumia e Cracolici su tutti, – quindi PD , lo stesso partito che assicura oggi, dopo il ribaltone, l’appoggio alla Giunta Lombardo – accuse che, di fatto ne impedirono la nomina a Procuratore generale.

Quindi , nello spazio della vacatio nella nomina del nuovo procuratore generale di Catania (il CSM la rinvio’ di 15 giorni) il dott D’Agata , vicino alla pensione dicevamo, affida l’inchiesta ai due pubblici ministeri Zuccaro e Patanè che presentano la richiesta di archiviazione al giudice per le indagini preliminari.
I tempi, verosimilmente saranno molto lunghi, intanto Raffaele Lombardo comparirà in tribunale il prossimo 14 dicembre imputato di voto di scambio, sempre indagato pero’, fino alla decisione del nuovo gip di Catania, per concorso in associazione mafiosa.

E stiamo parlando del Ministro Presidente dello Stato regionale di Sicilia (Regione Siciliana), non di un “mortale” qualunque!

Poveri noi siciliani, bistrattati e violentati da una vera e proprio casta che si chiude a riccio in tutti i sui comparti, politica, magistratura, istituzioni quando si vede attaccata nelle sue guarentigie, nei suoi privilegi e riesce persino a giustificare l’ingiustificabile.

Se passiamo poi al piano nazionale, vediamo che un governo legittimamente scelto dai cittadini viene esautorato con un vero e proprio colpo di mano dallo stesso garante della Costituzione, a cui non è sembrato vero togliere il potere al discusso Berlusconi, sempre ideologicamente suo avversario, per consegnarlo con l’avallo del PD e degli imbelli del PDL anche, ad una schiera di tecnici (ma quali tecnici se sono sempre legati a partiti e personaggi politici !) che di fatto hanno messo fuori discussione il voto degli elettori.

Hanno rotto i cabasisi con il conflitto di competenza del berlusca, e oggi, di fronte al conflitto di competenza di tutto il nuovo esecutivo, tutto tace… Mah!

Napolitano puo’ essere indicato oggi come persona equilibrata e sano patriota, anche se in verità è riuscito a deligittimare il parlamento e a mettere al potere i rappresentanti di quelle banche e agenzie di rating che possono gongolare oggi per avere soppiantato l’imbelle politica a danno dell’idea di Stato nazione, ormai tramontata nei debiti e nei giudizi di una Banca centrale europea capace di indicare alle Nazioni le linee politiche necessarie a rimpinguare il… marco tedesco e impoverire i comuni cittadini.

Napolitano puo’ ritenersi soddisfatto di essere stato capace di arrivare laddove il PD e tutta l’opposizione non erano riusciti ad arrivare, nonostante processi e escort: mandare in pensione il povero Berlusconi che ancora si affida a Bondi e a Bonaiuti!

Finalmente i poteri forti e le logge massoniche, paradossalmente grazie ad un ex-comunista , sono arrivate alla gestione politica del Paese, alla faccia dei cittadini che in Banca ci vanno solo per pagarsi le cambiali e le tasse.

Ma Napolitano pur se indicato oggi come il salvatore della Patria, per noi dimostra sempre di essere un antico comunista che non è ancora riuscito a scusarsi per il suo articolo sull’Unità all’indomani dell’invasione dei carri armati sovietici a Praga ( L’URSS ristabilisce l’ordine a Praga).
Pero’, tant’è , il concetto è quello del presidente galantuomo.

Noi siciliani, in questa doppia realtà che viviamo, siamo costretti a barcamenarci oggi tra un presidente galantuomo e un galantuomo presidente.

L’ALTRA SICILIA – Antudo