Concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio

aggravato: imputazione coatta per Lombardo

Finalmente la Procura di Catania esce dall’equivoco e, certamente grazie alla nuova stagione che fa seguito alla nomina del nuovo procuratore generale di quel tribunale, dimostra di voler operare senza condizionamenti .

I procuratori Zuccaro e Patanè vengono così contraddetti dal giudice per le indagini preliminari Barone e la derubricazione a reato elettorale ( ma sempre reato è, con l’aggravante dello status dell’indagato, Ministro Presidente della Regione siciliana) del più grave reato di concorso esterno per associazione mafiosa oggi viene annullata e ripristinata nella sua forma originale di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato ed i fratelli Lombardo tornano ad essere indagati per questo reato gravissimo che ha creato in Sicilia, negli anni, una gravissima situazione di vacatio della stessa legalità…

Oggi tutto è rimesso in gioco dal giudice per le indagini preliminari Barone che non ha accolto le richieste di Zuccaro e Patané e il lieve (sic) reato elettorale, che noi intendiamo sempre voto di scambio pero’, inizio di ogni clientelismo e precariato, viene , questo si’ messo da parte, ripristinato per i fratellini nella pesantissima accusa di concorso esterno.

A nulla quindi sono valse le scusanti indirettamente addotte da Lombardo, come quella di aver chiamato al governo della regione siciliana due magistrati antimafia come la dott.ssa Chinnici o il dott. Russo o quella di aver si’ chiesto indirettamente i voti, ma poi di aver rinnegato, nei fatti, quelle intese, ed oggi il tribunale di Catania può dispiegare il suo drappo e continuare la battaglia di legalità che nei comportamenti dell’ex Procuratore generale D’agata e nei riscontri dei PM Zuccaro e Patané, nel più’ ampio contesto della lotta per l’investitura del nuovo procuratore generale, avevano creato grande preoccupazione.

Tre pubblici ministeri, due anni di indagini suffragate da migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali e da più di 80 mila pagine di rapporti dei Ros dei Carabinieri avranno pur significato qualcosa e non potevano essere semplicemente derubricate da zelanti comportamenti giudiziali.

il Gip Barone fa oggi piazza pulita dei teoremi difensivi di Lombardo e affigge la grave accusa di imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato…. minchia, signor tenente!

Adesso il Ministro Presidente griderà alla persecuzione, vorrà riportare nell’alveo della politica vicende che politiche non sembrano ma abbracciano piuttosto la sfera del penale e dei comportamenti etici che il rappresentante della Sicilia deve poter esibire sempre e comunque.
Oggi decenza vorrebbe che Lombardo, nell’attesa del processo, si faccia da parte e pensi alla sua difesa per non finire come Toto’ vasa vasa…

Ma la decenza non si impara a scuola e la lealtà è un’ apriori, virtù innata …

Ricordiamo che un certo signor Wulff, il Presidente della Repubblica Federale tedesca, per la storia di un legittimo prestito bancario, pur al 4% condizioni applicate a tutti i comuni mortali che chiedono un prestito alla banca, ha avuto la decenza di abbandonare quella carica. Pensiamo che Lombardo farebbe altrettanto se la sua carica ne venisse a patire.

Ma siamo sicuri che queste vicende, secondo il nostro Presidente, non investono la sua carica né il senso dello Stato del nostro Presidente, intento a sventolare, a parole, la bandiera dell’ autonomia, in realtà quella della casta e del tornaconto personale e della famosa “giustizia fora da me casa”

Per illustrarvi il personaggio, ricordiamo una sera di ottobre quando Lombardo ci convoco’ e, dopo tanti complimenti per l’opera meritoria che compivamo con questo giornale per i siciliani, all’indomani nomino’ una sua consulta per l’emigrazione con personaggi o già passati a miglior vita o, nel migliore dei casi, alle soglie di quel passaggio. Ma tutto questo per favorire i siciliani e ….alla faccia del nuovo che avanza.

L’Altra Sicilia oggi chiede a Lombardo: DIMETTITI

Ufficio Stampa
L’Altra Sicilia