L’occasione unica degli autonomisti siciliani

L’adesione, esplicita e senza riserve, dell’MPA Sicilia, all’appello già lanciato nei giorni scorsi e raccolto da decine da movimenti e associazioni, sebbene in linea con un processo evolutivo interno al partito che era in corso ed era noto, pone la questione sotto un profilo diverso.

Credo che la presenza di un soggetto elettoralmente importante come l’MPA imponga allo stesso tempo rispetto e cautela.

Rispetto per i numeri, e per l’opportunità di trasformare quei numeri, quelle posizioni già consolidate, in una leva che potrebbe condurre il nuovo soggetto ad una sicura vittoria alle prossime elezioni.

Cautela perché – credo che a riconoscerlo siano per primi gli autonomisti “storici” – l’MPA è stato sinora interno a quel sistema di partiti che ha condizionato in un certo modo la recente storia della nostra Isola. Credo però che se l’attuale dirigenza del movimento, nell’inevitabile fase successiva alla leadership del Presidente Lombardo che l’ha caratterizzata in questi anni, avrà l’intelligenza di rimettere in moto le aspirazioni originarie di quel movimento, scrollandosi di dosso ogni tatticismo o riserva, non solo ci sono le condizioni per collaborare tutti insieme alla creazione di questo nuovo soggetto politico autenticamente siciliano che oggi manca, ma addirittura a trasformarlo in quel blocco sociale, economico e politico che soltanto potrà salvarci, senza quei purismi o diffidenze che servono invece solo a perdere.

La chiarezza va fatta sul programma e sulla limpidezza delle candidature.
Se questi principi ci sono e se, generosamente, l’MPA non farà valere la sua forza storica per tentare di sovrastare tutte le altre forze, gli autonomisti saranno una forza in più, anzi, non ci dovranno essere più autonomisti che vengono da questo o quel partito, ma solo Siciliani che appartengono ad un’unica forza. Se vinceremo veti e pregiudizi questa occasione mi appare unica e irripetibile. L’alternativa è solo la sconfitta, l’ennesima, della Sicilia tutta.

A questo punto ritengo sia necessario, prima dell’Assemblea dei Siciliani che non potrà che organizzasi dopo la pausa ferragostana, per motivi pratici, che il soggetto, CON CHI CI STA, sia lanciato con un nome e un simbolo al più presto possibile.

Non sarà un partito. Per organizzarsi in modo unitario ci sarà tempo e modo dopo le consultazioni elettorali. Ma sarà uno schieramento elettorale unitario, già una costituente per una forza politica, con un suo nome e un suo simbolo nel fare questa battaglia epocale per la Sicilia.

Mi riprometto quindi di convocare a breve un’Assemblea fondativa nella quale concluderò il mio ruolo con la proposta di un nome, di un simbolo e di un comitato politico che gestirà la “cosa” fino alle elezioni, anzi, fino alla vittoria del popolo siciliano.

Poi dipenderà da noi, da tutti noi.

Massimo Costa