L’attività degli eletti (all’estero)

Forse è oltremodo necessario che la Comunità italiana emigrata all’estero venga informata delle attività dei connazionali che oggi li rappresentano nel Parlamento nazionale.
Una sciagurata legge approvata dalla Camera e dal Senato nel 2004 aveva infatti stabilito che le comunità emigrate fossero categorie di serie B e per questo necessarie di una rappresentanza ad hoc.
Ma tale legge era stata mal congegnata, aperta a tutti gli abominevoli abusi che si sono poi registrati puntualmente.
Ricordiamo senza infierire più di tanto il caso dell’ex senatore Di Girolamo, eletto nel 2006 e finalmente arrestato su richiesta del giudice nonostante le opposizioni della giunta per le autorizzazioni a procedere presieduta allora dall’on Follini.


E tralasciamo le residenze fasulle, le schede comprate, le schede stampate da tipografie compiacenti, addirittura di colore differente, i brogli di Castelnuovo di Porto con l’arresto di un presidente di seggio, brogli e intrighi che arrivano fino alle ultime elezioni che avevano visto la lampante vittoria in Europa di Scelta civica di Monti, la vittoria di un partito che in effetti risultava in controtendenza rispetto a tematiche che calcolavano poco o niente proprio, le comunità emigrate.

In definitiva la nostra avversione a questa legge all’estero – e ai suoi fortunelli eletti, e questo non per la scontata sconfitta che abbiamo vissuto per due volte, convinti di doverci essere per testimoniare -, risaliva alle procedure di voto, alla schede inviate per plico semplice senza la certezza di recapitarle ai diretti interessati, alla connivenza delle autorità consolari come nel caso di Di Girolamo, ma dal momento che sembra difficile in Italia denunciare i brogli ed impugnare i risultati senza disturbare equilibri difficilmente raggiunti, siamo stati buoni e cheti, arrivando persino paradossalmente a chiedere all’Unione europea di inviare degli Osservatori, come si fa sempre per le elezioni del terzo e quarto mondo a rischio democrazia…
Oggi gli eletti all’estero balzano alla cronaca: uno degli eletti di Scelta civica, ora passato al movimento di Casini Per L’Italia, viene citato in Tribunale da un suo ex-collaboratore. Mai che si sentano proposte o risoluzioni a favore della comunità emigrata, ma solo vicende che niente hanno a che fare con l’attività di rappresentanza.

Certo l’onorevole in questione, Mario Caruso all’anagrafe, resta solo imputato e solo a sentenza di colpevolezza acclarata dal procedimento penale si potrà dire se ha ragione lui o il buon Sebastiano Scandereberg.
Noi vogliamo informare e, in periodo elettorale, vogliamo mettere a conoscenza di questa vicenda i nostri connazionali che voteranno per le prossime Europee proprio per aiutarli ad avere un’informazione il più possibile puntuale.

Notizia che i giornali titolati non daranno mai ma che noi vogliamo dare per aiutarli nella scelta….. non civica nè europea , però, vivaddio!

Ufficio stampa

L’ALTRA SICILIA

Di seguito, i fatti denunciati dalla querela di Scandereberg.

RECOMMANDEE AVEC ACCUSE DE RECEPTION

A Monsieur le Procureur du Roi près le parquet de Charleroi

Palais de Justice
Boulevard Général Jacques – 6000 Charleroi

Je soussigné SCANDEREBERG Sebastiano domicilié à 6250 ROSELIES, rue J. Wauters, 5 ai l’honneur de déposer plainte entre vos mains au motif suivant .Jusqu’à décembre 2012, je dirigeais l’asbl ENAS BELGIO Patronato.

A partir de là, le coordinateur européen, le dénommé CARUSO Mario m’a demandé de me retirer et de prendre la direction de cette association .A cette époque, il prit en location un bureau situé à Charleroi , boulevard Audent 31 et signa un bail locatif avec le propriétaire, Monsieur DOSSOGNE.

Une employée fut engagée par le même Caruso afin d’effectuer le travail que je faisais avant autrement dit recevoir les Italiens afin d’effectuer en leur nom et place toutes démarches relatives à leur pension et autres généralement quelconques.

Ce n’est qu’en 2013 que l’asbl constituée par CARUSO fut enregistrée au greffe du tribunal de Charleroi et plus exactement le 24 juin 2013.
Ayant du remettre les clés me donnant accès au bureau, je surveillais plus ou moins les activités de l’employée qui y travaillait sporadiquement.

Ayant rencontré le propriétaire du lieu voici près d’un mois, celui-ci me déclara qu’une citation allait être lancée contre l’asbl pour non payement des loyers et des dégâts éventuels.

Je pris alors contact avec la direction d’ENAS à Rome qui me déclara n’être au courant de RIEN quant à cette modification, ni encore moins de l’engagement d’une employée.
La même direction me confirma mon rôle de mandataire d’ENAS en Belgique.
Voici une semaine, alors que j’avais demandé un rendez vous avec Monsieur DOSSOGNE pour récupérer les documents des clients de l’asbl ; documents appartenant à l’Etat italien et aux propriétaires desdits documents, nous constatâmes que le bureau avait été vidé de son contenu (mobilier et documents).

Bien entendu, outre les dossiers, moi-même je fus victime de ce vol. En effet, je disposais d’un ordinateur neuf complet, d’une photocopieuse, d’une machine à café pour une valeur estimée de 2500 euros.

Or, j’apprends ce jour qu’un nommé Patrick GORLOO dirigeant une fiduciaire sise à Charleroi, boulevard Joseph II, 54 serait le représentant belge des intérêts de CARUSO. Au passage, selon les informations diffusées par la RAI ce 15 avril, le même CARUSO serait impliqué dans un détournement de 21 millions d’euros aux détriments du syndicat italien UGL.

En conséquence, je dépose plainte et demande des poursuites à charge de CARUSO Mario, député à la chambre des députés italiennes Et comme complice de GORLOO Patrick domicilié en Belgique et probablement à Jumet.
Pour le premier: vol et détournement , le second: pour complicité
Je vous prie de croire, Monsieur le Procureur du Roi en l’assurance de ma considération respectueuse.

Fait à Roselies, le 17 avril 2014
Sebastiano SCANDEREBERG