Sulla proposta del Governo Cuffaro di rinunciare alla potestà esclusiva sull’ist

Bruxelles, 3 Settembre 2004

Si apprende con sconcerto che il Governo Cuffaro vorrebbe rinunciare alla potestà esclusiva della Regione Siciliana in materia di istruzione primaria per risparmiare circa 4 milioni di euro annui.

Si ricorda al proposito che la potestà esclusiva è come la sovranità di un Popolo; non può perciò essere svenduta al miglior offerente con argomentazioni da contabile.

Tale potestà sarebbe dovuta servire per ricostruire l’identità di un’Isola sradicata nella sua identità da più di ottanta anni di scuola pubblica “coloniale” e per dare ad un centro di programmazione più vicino ai cittadini la possibilità di garantire un migliore servizio sociale essenziale quale quello della Scuola.

Quanto al risparmio, la riflessione è quanto mai miope: la Regione si vede attribuire tutto o quasi il gettito fiscale riscosso nell’Isola (non quello realmente maturato, ma questo è un altro discorso) e in cambio deve, o dovrebbe, garantire tutti o quasi i servizi che lo Stato eroga ai suoi cittadini.

Non è colpa nostra se in circa sessant’anni questo gettito è stato usato per lo più per creare “stipendi” e “clientele” e se, quindi, i veri servizi ai cittadini sono concepiti come un costo anziché come un’opportunità.

Riduciamo pure il margine dell’Autonomia e, prima o poi, lo Stato italiano avrà buon diritto a toglierci anche le risorse che oggi malamente sprechiamo. A quel punto, però, non avremo più niente da vendere e nemmeno i posti di lavoro “finti” saranno più possibili: resterà solo il deserto e l’emigrazione.

Investiamo invece nella Scuola! Facciamola laboratorio della nuova Sicilia che vogliamo!

Creiamo nei nostri bambini una nuova mentalità, una cultura della legalità ed un amore per la nostra Terra! Forse spenderemo quattro o cinque milioni di euro (che potremmo recuperare smaltendo il “Moloch” dei precari e degli enti inutili mantenuti dalla Regione), ma col tempo ce ne ritorneranno quattro o cinque miliardi in termini di “infrastruttura umana” e di civiltà.>

L’Altra Sicilia – al servizio della Sicilia e dei Siciliani