L’agricoltura in Sicilia…….

Il problema agricolo della Sicilia sta più nella distribuzione della popolazione, che nella distribuzione della terra. Tutta la popolazione della Sicilia (circa 26.000 Kmq. di superficie) è raggruppata in soli 364 comuni, mentre la sola provincia di Como, in Lombardia, (meno di 3000 Kmq. di superficie) ne ha 511, quasi il 50 per cento in più.

E se a questo si aggiunge che mentre le regioni agricole dell’Italia settentrionale e centrale hanno una popolazione sparsa per la campagna che si aggira sempre intorno al 50 per cento della totale e la popolazione sparsa della Sicilia non raggiunge che l’11,1 per cento della totale, si avrà subito un’idea della gravità del problema. Non si può fare sul serio dell’agricoltura colla campagna deserta, quando il contadino per arrivare sul campo di lavoro deve percorrere giornalmente ore ed ore di strada, spendendo inutilmente il meglio delle sue energie. In un campo così lontano, privo di riparo, non si possono condurre le donne e i ragazzi, di modo che tutti i lavori gravano sul solo capo di famiglia. Non si possono sviluppare tutte quelle piccole industrie a latere dell’agricoltura, che rappresentano delle ottime risorse per le famiglie dei contadini di altre regioni d’Italia L’allevamento del bestiame non può farsi che a brado e non più come un’industria intimamente legata all’agricoltura, ma quasi come un’industria a sé, che con l’agricoltura non abbia altro di comune che i pascoli. Col bestiame allevato a brado, i concimi si disperdono, i pochi che si riesce a mettere insieme sono mal conservati e gravati per giunta di un prezzo di trasporto superiore al valore del concime stesso. E lo sviluppo della malavita rurale, così preoccupante in questo momento, non é forse il frutto dello spopolamento delle campagne siciliane? Se le campagne dell’isola fossero abitate, si potrebbero portar via in una notte fino a cento capi di bestiame senza lasciar tracce?

Vincenzo Nicosia