Consegnata all’Ars la petizione contro l’accordo sui contenziosi con lo Stato

E’ stata consegnata ieri, nel primo pomeriggio, nelle mani del Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, la petizione contro  l’accordo firmato dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta, con il Ministero dell’Economia, che prevede la rinuncia della Sicilia ai contenziosi con lo Stato.  Un accordo che si traduce in una bella fregatura per la nostra Regione che in cambio di un piatto di lenticchie, rinuncerebbe alla possibilità di incassare qualche miliardo di euro.

Di fatto, per avere a disposizione subito 550 milioni di euro circa, il Governo Crocetta ha rinunciato a contenziosi pari a circa 4 miliardi di euro (in realtà, dalla documentazione che circola presso la Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars il contezioso al quale il Governo regionale avrebbe rinunciato ammonterebbe a 5,4 miliardi di euro circa)

A firmare la petizione, le associazioni Sicilia Open Government, Comitato Autodeterminazione Sicilia Stato (C.A.S.S.), Compagnia di Euno-Sicilia Stato, Noi Siciliani Liberi, Sicilia Stupor Mundi, Nuova Cittadinanza, Sicilia Nazione, Siciliani in Movimento, M.I.S. Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, Movimento Sicilia Libera, La Sicilia ai Siciliani e ‘Voras Zancle’, Il Vessillo del Vespro, L’Altra Sicilia.

Nell’illustrare la petizione, il promotore dell’iniziativa, l’avvocato Gaetano Armao, ha evidenziato la incompatibilità dell’accordo con la Costituzione e lo Statuto e gli effetti dannosi per i contribuenti siciliani.

“Si ritiene, infatti – si legge in una nota – che l’accordo sia del tutto iniquo relativamente ai quasi inesistenti benefici finanziari ottenuti rispetto alle opportunità di gettito alle quali si rinuncia (500 m.ni contro 4 md. di euro) e determini l’incremento della tassazione per i siciliani (maggiorazione delle addizionali IRAP ed IRPEF), comportando inoltre la violazione delle prerogative statutarie e l’autonomia finanziaria della Regione”.

All’incontro con Ardizzone era presente – oltre a Francesco Paolo Catania in rappresentanza de L’Altra SIcilia – anche il prof. Massimo Costa.

Con la petizione, in buona sostanza, si richiede che l’Ars approvi un ordine del giorno che imponga al Presidente della Regione:

  • di non proporre alcun atto formale di rinuncia ai ricorsi presentati dalla Regione a tutela degli interessi dei propri cittadini nel rispetto delle previsioni costituzionali e statutarie contro lo Stato e pendenti dinanzi alle diverse giurisdizioni relativi alle impugnative di leggi o di atti conseguenziali in materia di finanza pubblica;
  • di disdettare l’accordo concluso con il Ministro dell’Economia il 4 giugno 2014 nella parte in cui prevede l’adozione degli atti di rinuncia in sede giudiziale incompatibili con l’Ordinamento costituzionale e statutario;
  • di tutelare gli interessi dei siciliani promuovendo ricorso di fronte alla Corte costituzionale avverso il d.l. n. 90 del 2014 nella parte in cui sottrae risorse economiche alla Regione siciliana per finanziare politiche governative solo complementari a quelle che la Regione deve intraprendere per tutelare i più poveri;
  • di definire nel più breve tempo possibile la trattativa sull’autonomia finanziaria con lo Stato – avviata nel giugno del 2012 ed inopinatamente abbandonata dal Governo regionale – reclamando misure concrete di fiscalità di sviluppo e compensativa per la crescita della Sicilia. Sotto il testo integrale del documento.