VECCHI E NUOVI AUTONOMISMI…

Si leggono in questi giorni sulle pagine de La Sicilia di Catania e de La Repubblica di Palermo commenti curiosi, a tratti arditi, sul “nuovo” fenomeno autonomista che partirebbe da Catania (il GdS ancora se ne deve accorgere, evidentemente ancora non li ha avvertiti nessuno).

Per riassumere:


La Sicilia si fa portatrice di interpretazioni “di destra” secondo cui dietro tutto ciò ci sarebbe chissà quale concentrato di “cervelli” che, chissà perché, hanno scoperto quanto è bella l’Autonomia e che suggeriscono al corifeo la strategia politica (di quelli segnalati dalla stampa uno è un nostro caro amico, persona vicina a L’Altra Sicilia,associazione di diritto internazionale al servizio della Sicilia e dei Siciliani “al di qua ed al di la` del Faro”, che abbiamo invitato alla Festa dell’Autonomia di Mazara, Beppe De Santis, un nome noto del Sicilianismo che con l’occasione salutiamo con sincerità e affetto);
la Repubblica si fa portatrice di interpretazioni “di sinistra” secondo cui non solo questo Autonomismo sarebbe falso (ciò che pienamente condividiamo) ma anche che sarebbe stato – più o meno – inventato a tavolino per arrestare il progresso della Sicilia, che non sarebbe sentito dal Popolo Siciliano il quale farebbe bene a diventare finalmente centralista devoto, “ulivista” più o meno appassionato o, come diceva Gramsci, “unitarista ossessionato”.

Quello che l’informazione ufficiale occulta – o sta tentando di occultare ai Siciliani – è che il vero fatto nuovo in questi anni è il Sicilianismo de L’Altra Sicilia; ciò che altri cercano di imitare, di scopiazzare, ovviamente in peggio, prima che il movimento decolli e dia finalmente una voce agli interessi ed alla disperazione del Popolo Siciliano.

Chi mai, dai governi Milazzo almeno in poi, ha portato avanti battaglie che coniughino sviluppo e legalità, autonomia e identità per il Nostro Popolo? Chi mai lo ha trattato con dignità, se non la Nostra Associazione, nata dalla ferrea e libera volontà e dal coraggio di un pugno di esuli, che nulla ha da perdere o da chiedere ai “potenti di Sicilia”.

Siamo Noi che abbiamo smosso le acque!

Noi! E non i “satrapi” della Sicilia immobile che non avrebbero nessuna ragione per scoprire oggi la Sicilia.

Da quando noi smuoviamo le acque, basti controllare il nostro sito dal 1999, ne è passata di acqua sotto i ponti, ne abbiamo raggiunti di risultati, ne abbiamo coinvolto di militanti e simpatizzanti. Siamo cresciuti e cresciamo di giorno in giorno come una valanga inarrestabile. I politici non buttano via i nostri comunicati: se li leggono, li sottolineano, li conservano, li scopiazzano…e oggi decidono di cavalcare la tigre che abbiamo aizzato. La Nostra Carta poi è stata letteralmente “saccheggiata” da quando è stata pubblicata l’anno scorso (e non è un caso che certe idee circolino da un anno a questa parte) e lo diciamo con orgoglio, non ci interessa che ci venga riconosciuto un qualche primato…

Ma ciò che si occulta ai Siciliani non è soltanto la verità sulle più profonde ispirazioni di Lombardo & Co., sulla “fonte” delle loro idee; ciò che si occulta è anche la differenza incolmabile che resta tra noi e loro, tra il loro sicilianismo retrogrado e strumentale e il vero Sicilianismo, quello che solo potrà cambiare la storia della Sicilia, che – possiamo dirlo con sicurezza – appartiene a noi ed ai pochi altri che oggi non si accodano al sedicente movimento per l’autonomia e non hanno paura di nessuno sbarramento elettorale.

Da noi verrà la riscossa per la Sicilia, non certo dai centralisti giacobini di sinistra o dai nazionalisti reazionari di destra o dagli pseudo-autonomisti che in questi anni sono stati tutto e il contrario di tutto!
Ma, nonostante tutto, noi siamo ancora piuttosto giovani. Non abbiamo ancora deciso se trasformarci definitivamente in movimento o partito politico che già altri paventano una nostra discesa in campo. Non abbiamo il potere, il denaro di chi oggi governa la Sicilia saccheggiandola e rendendola ogni giorno più povera. Per questo ci vogliono battere sul tempo.

Il sedicente autonomismo si sta “facendo conoscere”, fa parlare di sé in modo che se scenderemo in campo potranno dire agli elettori: “mah! Un altro autonomismo!

E che sarà mai?

Ci siamo già noi!”

Ma questa strategia non servirà a molto.

Noi, anche se non ancora scesi in campo, siamo arrivati prima, e di molto, e con idee migliori.

Decine di migliaia di Siciliani in Sicilia e nel mondo già ci conoscono bene e se decidiamo di raccogliere la sfida, per i “satrapi” i giorni sono contati.

Forse qualcuno, vinto dall’abitudine di votare per i potenti, si lascerà convincere, ma, anche nel giro di pochi anni, la differenza tra i vecchi e i nuovi sarà incontrovertibile perché:

– abbiamo le nostre cartine di tornasole, come la sensibilità ai problemi della legalità o la vera difesa dell’Autonomia o la lotta per uno sviluppo non assistenziale, in cui – come conigli – costoro andranno a vendere la Nostra amata Sicilia tradendone ancora una volta le speranze come del resto hanno fatto sempre;

– possono copiare una, due, tre volte le nostre idee, ma non potranno avere il respiro che abbiamo noi, dovranno sempre rincorrere, da anime morte quali sono, un movimento vivo e spontaneo quale il nostro;

– e poi non ci credono, non hanno il coraggio di girare per le piazze con le bandiere siciliane, sono senza identità, grigi, immediatamente riconoscibili nel loro politichese traffichino.

Vogliono creare un terzo schieramento (Sicilianista) che si incunei tra i due esistenti. Ma, a parte che l’idea è ancora una volta nostra, si tratterebbe solo di un travaso o di un trasferimento di voti e casacche dal centrodestra italiano che, chiaramente, dalla loro presenza sarà ridotto al lumicino. Altro che terzo polo!

Saranno immediatamente la nuova DC o la nuova FI che si opporrà ad un centrosinistra imbalsamato.

Noi smaschereremo questa operazione trasformistica davanti all’opinione pubblica siciliana e poi si vedrà.

Quello che questi eventi ci portano a pensare è che non si può restare fermi: la Sicilia ha una storia piena fin troppo di occasioni perdute, di promesse tradite, di treni persi, e la situazione economica, etnica ed istituzionale della Sicilia di oggi è semplicemente drammatica.

Il Popolo Siciliano si sta svegliando e non possiamo, davvero non possiamo, permettere che sia consegnato ancora una volta a questi irriducibili gattopardi…

ANTUDO!

L’ALTRA SICILIA –

Al servizio della Sicilia e dei Siciliani