80 euro bis: il re del bluff ci prova ancora

Non è certo un mistero che l’attuale premier abbia ottime capacità comunicative, sulle quali ha costruito le sue vittorie, prima alle primarie del Partito Democratico e poi alle ultime elezioni europee. E oggi continua a beneficiarne nei sondaggi, nonostante qualsiasi dato sulla situazione economica reale smonti l’efficacia delle sue azioni politiche.

Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente pubblicato una mappa interattiva che ridisegna l’atlante del mondo economico. L’ordine globale è parametrato in termini di prodotto interno lordo a parità di potere d’acquisto e al netto di quella grottesca novità che è stata l’introduzione delle attività illecite. In questa classifica l’Italia è fuori dalle prime dieci posizioni: l’ennesimo fallimento epocale di chi ha tirato i fili dei burattini, siano essi casta politica, sindacale, giudiziaria, dirigente o degli ordini professionali. È chiaro infatti che attribuire solo a una parte la colpa dei problemi vuol dire guardare con superficialità alla sconfitta di uno Stato che per secoli è stato protagonista della civiltà e che oggi si trova nella fase discendente della parabola.

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