Weather Report: il jazz scomparso

Le crisalidi del free, uscendo dallo stato larvale, davano vita a farfalle variopinte  come pure a sottili falene subito scomparse. Mentre il contrabasso di Charles Mingus, il sassofono di julian Cannonball Adderly; le carezze di archie Shepp, le magie di john coltrane ed il sistema solare di Sun Ra portavano le menti migliori per mano fino alle sponde, incontaminate ancora, della musica nuova, il jazz si vestiva free: o si accettava senza paura la nuova concezione o si era emarginati con la condanna finale della sconfitta , e questa è storia.

Miles Davis approdava in Europa con una schiera freak e presentava sul palco di Juan les Pins il nuovo modo di interpretare il messaggio: l’elettronificazione.


I più accettarono quel vento che soffiava anche e soprattutto quale vento di cambiamenti. Erano gli anni ’70: dalla crisalide free, divenuta farfalla elettronica il gruppo che ha meglio di ogni altro ha saputo riprodurre il suono dei tempi che viviamo: Weather Report

L’idea è di Zawinull “carneade, chi era costui?” Joseph Zawinull è stato l’ultimo tastierista  nella storia del “Miles” Davis gloriosus, dopo Hancock, Chic Corea, e Keith Jarrett. Austriaco, della patria porta innato il gusto del sentimentale, l’amore del barocco.Trafuga in America si confonde dapprima con la schiera degli arrangiatori r&b, poi finalmente e fortunatamente trova la strada giusta: re miles “In a silent way” con dentro tutte le atmosfere magiche delle montagne austriache innevate e silenti è composta da Zawinull per Miles Davis e diviene l’apoteosi per entrambi

Sembra incredibile che la mente di Zawinull possa partorire tanto prematuramente musiche ed atmosfere così attuali anche oggi, la visione cosmica di un suono che tutto comprenda: paure, psicosi, amori e sensualissima propri dell’epoca che viviamo.
L’idea di una formazione libera di volta in volta e roteante attorno alla figura non di due band leaders ma di due magici stregoni è attuata con Wayne Shorter, anche lui angelo della schiera del Miles Davis glorioso, sensibilissimo sassofonista tenor-soprano.

Insieme abbandonano Davis procedendo al lento ed inesorabile parricidio e partono per esperienze soliste.
Il loro primo lavoro si chiama Forecast, poi arriva l’omonimo bollettino metereologico, quindi il doppio album del concerto live in Giappone. Il suono è ancora crudi e difficile, troppo contorto e cerebrale per arrivare alla gente. Il nucleo centrale sono i due band leaders attorno a cui rotea un universo composito di percussionisti e bassisti pero’ sempre di contorno e poco determinanti al tutto.

Sotto questa luce arriva Mysterious traveller, con il suo linguaggio accademico ed  ancora riservato ai soli addetti ai lavori; Sweatnighter con un occhio al funky ed al ritmo più fisico; Tale spinning con tutta la negritudine sofferta di Shorter che elargisce a piene mani ai due percussionisti, Alfonso  Thompson e Alfonso Luzon. Il terreno pero’ è arato, pronto per il frutto che comincia a germogliare con il gioiello che si chiama Black market: musiche eccezionalmente sofferte, atmosfere da mercato negro con il suggestivo Cannonball, dedicato a julian Adderly, il lontano Gibraltar e l’addio di Miroslav Vitois, il bassista cecoslovacco che parte per il suo viaggio solista e viene rilevato da un giovanissimo folle musicista che si svezza alle atmosfere di quella storica incisione: Jaco Pastorius, il basso che cammina “walking pass”..

Proprio con lui  Weather report arriva alle genti, il linguaggio è più funky, popolare, più semplice ma non per questo meno valido, sofisticato  e meno esclusivo.
Pastorius si allinea a Jo Zawinull e a Wayne Shorter e Weather Report diventa grande: Heavy Weather, il tempo plumbeo del Bollettino. Birdland in ricordo del celebre locale di N.Y. che si esaurisce in un battito di mani finale come e ricordarti: più che umano devi essere.. La corsa del basso e del sassofono  soprano, dolcissima e sofferta di “A Remarke you made” sulle note  cosmiche dell’Oberheim di Zawinull, ed è magia e suono che sembra provenire da tutti i pianeti. E ancora, di questo viaggio planetario del vinile,  Havona, Palladium e the Juggler.

Il seme è gettato, il raccolto non tarda ad arrivare, puntuale come il cambiare e succedersi delle stagioni, il free elettrico di solo qualche anno fa, passato attraverso il caleidoscopio degli anni ’80  diventa “passion” dove l’uomo è determinante  per non perdere  la percezione delle dimensioni ed allora Weather report inventa le voci.

Ottobre 1978, Pavillon de Paris, parte de Pantin, Pastorius produce con i fratelli di sempre , il Bollettino presenta il suo ultimo album: Mr Gone Il metro parigino parte all’inseguimento della Lady col cappello di piume, del bellissimo River People di Jaco pastorius, del Pinocchio di Shorter, degli antenati di zawinull e della finale “And Then”  piena di voci ma molto al di là dell’uomo..

Zawinull e compagni presentano una formazione attenta a dimensionare l’uomo in un contesto di suoni siderale e l’astronauta del bollettino vola con i legni di un batterista delizioso, Tony Lifetime Williams, grande nel panorama del Newport Jazz festival con il VSOP, la ritrovata compagnia, come una rimpatriata di compagni di scuola, nel sestetto di Herbie Hancock.

Mr Gone è musica di sensi, il funky precedente diluito in un universo di passione, le voci aggiunte sembrano provenire dal fondo dell’anima , il suono è così’  soffice eppure così’ acuto e stridente, specchio fedele  del tempo che viviamo, pieno di fobie e di contraddizioni. Il suono che col tempo plumbeo sembrava provenire da tutti i pianeti, adesso ha in più l’elemento umano che si pone come fondamentale.
Ed è subito la musica più sensitiva di un mondo  pazzo ma talvolta ancora da scoprire.

Eugenio Preta