Nessuno mi può giudicare

Davanti alla realtà’ quotidiana che ci trasmette vicende certamente devastanti della pratica politica e del modo di amministrare il bene che in definitiva ,e per definizione classica, dovrebbe essere pubblico, – ma che in verità’ e’ diventato “proprietà’ solo di una casta autonominata e autoreferente, fagocitata da media e tivù compiacenti ed asservite – il cittadino non sente più’ di contare nella sua singolarità’ individuale, si sente escluso e , peggio, tradito come quando un referendum, ad esempio, ha abolito il finanziamento pubblico dei partiti e gli stessi, in parlamento, hanno poi votato una legge che questo finanziamento ha ripristinato, modificando così la volontà’ popolare.

Certo oggi assistiamo al solito “facite ammutina” pre-elettorale con la formazione di movimenti, gruppuscoli, partitini, tutti diretti non alla tutela del cittadino ma inventati ,alla fine , solo per sostituire quelli esistenti, …non si sa mai.
Sembra una disperazione “cittadina”, ma una carta resterebbe ancora in mano al cittadino tradito e vilipeso dalla Casta: il non voto, la scelta cosciente di una manifestazione, la sola consentita, di dissenso e di rivendicazione di istanze ignorate.

L’astensionismo non è’ perciò’ sinonimo di indifferenza:. molte volte invece rappresenta una opinione politica ben definita che va dal rifiuto di partecipare a qualsiasi scrutinio , al rigetto della classe politica nel suo insieme, passando anche dalla difficoltà’ esistente di poter scegliere tra candidati che non sembrano affatto i più’ idonei a rappresentare convinzioni che sono proprie e condivise.

Astensionismo sembra oggi un nuovo partito, l’unico capace di controbattere quello del voto (in)utile, oltraggiato è rifiutato dai partiti consolidati. Il fatto è’ che la democrazia uscita dalla stagione dei “lumi” con cui i media e il politicamente corretto ci martellano incessantemente ne ha fatto un sistema aristocratico esclusivo, a vantaggio della casta politica odierna, legata a un clan (partito sovvenzionato ,lobbies, logge massoniche) in cui, come diceva James Madison, 4° presidente americano, “il sistema rappresentativo, ha lo scopo di filtrare lo spirito pubblico facendola passare, la democrazia, attraverso un consesso cittadino addestrato a discernere più’ convenientemente il principale interesse della nazione .Questo sistema e le sue appendici obbligate, come le organizzazioni e gruppi amici, i finanziamenti occulti, la connivenza mediatica , le influenze settarie, eccetera, conducono ad una selezione dei rappresentanti in realtà’ molto differenti dai normali cittadini.e alla consacrazione e la “secolarizzazione” di una casta di pretenziosi, vassalli ideologici, devoti al padrone e tanto distaccati dalla realtà’ che si potrebbe ritenere più’ utile è giusto sostituirli con una semplice è più’ efficace estrazione a sorte.

Praticamente il fallimento di questi professionisti della politica che si manifesta con un Astensione dal voto continuamente in aumento e che irrita i summenzionati ladroni, costretti a ricorrere agli innumerevoli appelli mediatici e televisivi della partecipazione al voto e anche all’idea ,avanzata dalle menti più’ fulgide , di un progetto di legge liberticida che vuole fare del diritto di voto un obbligo legale. Un mostro giuridico del resto facilmente contestabile perché’ fortemente discriminatorio anche se temperato dalla manifesta presa in conto delle schede bianche , alle quali pero’ la casta non intende attribuire il potere di annullare le elezioni anche se superassero il 50% dei voti espressi. In definitiva pero’ questi maestri di democrazia parlamentare saranno costretti comunque a constatare che L’astensionismo rimane il partito vincitore di tutte le elezioni, in realtà’ il partito della gente comune che rifiuta di piegarsi ai giochi di potere cosi’ sapientemente preparati, la sola carta in possesso del cittadino non per rifiutare la dicotomia democratica , ma per dimostrare di voler contare ma di non essere in grado di poterlo fare.
Eugenio PRETA